Noi marxisti-leninisti dobbiamo sforzarci di acquisire le caratteristiche indicate da Mao
di Giovanni Scuderi

 
 
Sul numero 27 del 2015 “Il Bolscevico” pubblicò due pagine contenenti dieci citazioni di Mao che sintetizzano molto bene le caratteristiche fondamentali che dovrebbero possedere gli autentici marxisti-leninisti. Sul numero seguente apparve quest'articolo, senza firma, che sottolineava quanto queste indicazioni di Mao abbiano fecondato la nascita del PMLI, illuminando l'intera sua storia a cominciare dal suo Congresso di Fondazione quando furono elaborati e approvati il suo Statuto e il suo Programma generale. E inoltre le richiamava, le commentava e le attualizzava spiegando quanto sia cruciale imparare da Mao per far vincere il PMLI.
L'autore di questo prezioso articolo è il Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi e ve lo riproponiamo perché è una fonte rigeneratrice e dovrebbe essere non solo letto e riletto ma soprattutto applicato tutti i giorni nella vita di ogni militante del PMLI e delle sue istanze, centrali, intermedie e locali. Se vogliamo davvero arrivare un giorno a liberarci dalla barbarie del capitalismo e del suo governo Draghi e conquistare l'Italia unita, rossa e socialista.
 

Il Bolscevico sul numero scorso ha ripubblicato tutte assieme le dieci citazioni di Mao sui marxisti-leninisti. Ciascuna delle quali rappresenta un rosso punto di riferimento per ogni membro del PMLI.

Il grande Maestro del proletariato internazionale, con mirabile sintesi e con alti concetti proletari rivoluzionari e marxisti-leninisti ha indicato le caratteristiche fondamentali che deve avere e coltivare ogni autentico marxista-leninista. Lo stile di lavoro, i rapporti e la lealtà con i compagni, la capacità di assumersi le proprie responsabilità e di portare a compimento i propri incarichi con assoluta abnegazione. Nella nostra azione quotidiana, sotto la guida del Partito e sulla base del posto di combattimento che ci è stato assegnato, ciascuno di noi deve sforzarsi di acquisire interamente le caratteristiche indicateci da Mao, così da fare al meglio la lotta di classe. Mao non si è limitato a uno sterile elenco di qualità che ogni marxista-leninista deve possedere ma ha fornito concreti esempi e soprattutto ha legato in modo inscindibile queste qualità al rapporto con le masse. Le migliori qualità individuali infatti non sono niente se non sono unite all'abbandono di ogni velleità individualista e alla solida unione con le masse. Mao stesso si è sempre definito un allievo delle masse: “Imparare dalle masse insieme con tutti i compagni del Partito, continuare a essere il loro allievo; questo è il mio desiderio.” E ancora: “Bisogna comprendere che i veri eroi sono le masse, mentre noi siamo spesso infantili e ridicoli; se non comprendiamo questo, non potremo acquisire neppure le nozioni più elementari.”

 

Le indicazioni di Mao sui marxisti-leninisti
Al marciume dei “valori” borghesi caratterizzati dal carrierismo, dall'edonismo, dall'arrivismo e dall'individualismo Mao contrappone le qualità di un vero marxista-leninista: “Un comunista deve essere franco, leale e attivo, deve (...) subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione (…), deve essere pieno di vigore, avere una salda volontà rivoluzionaria, essere animato dallo spirito di non temere le difficoltà e di vincerle con una volontà indomabile, deve sbarazzarsi dell’individualismo, del particolarismo, dell’egualitarismo assoluto e del liberalismo: altrimenti non sarà un comunista degno di questo nome.” I filosofi, i pensatori e gli economisti borghesi indicano l'interesse personale come il “motore” della società. A questa vomitevole teoria borghese Mao risponde in modo chiaro: “Mai in nessun momento e in nessuna circostanza, un comunista deve mettere al primo posto i suoi interessi personali; deve invece subordinarli agli interessi della nazione e delle masse. Perciò l’egoismo, la pigrizia sul lavoro, la corruzione, la smania di mettersi in vista e via dicendo sono di quanto più spregevole esista; mentre l’altruismo, l’ardore nel lavoro, la completa dedizione al dovere pubblico e l’assiduo lavoro impongono rispetto.” Un vero marxista-leninista deve sapere coltivare queste qualità e lavorare su se stesso, con lo studio e l'azione rivoluzionari. La rivoluzione non è una gara di velocità ma di resistenza. Solo se sapremo rispecchiare le qualità che Mao ha individuato come essenziali potremo resistere agli attacchi della borghesia e soprattutto alle sue lusinghe che Mao stesso definiva i “proiettili di zucchero”. Leale, altruista, sincero, vigoroso e pronto a sacrificarsi per il Partito e la causa. Un marxista-leninista non scansa le fatiche dell'impegno rivoluzionario e i compiti e i lavori rivoluzionari più duri, ma anzi è il primo a mettersi a disposizione del Partito. Come afferma Mao: “Un lavoro duro è come un fardello posto davanti a noi: è una sfida a caricarcelo sulle spalle. Certi fardelli sono leggeri, altri pesanti. Alcuni preferiscono fardelli leggeri a quelli pesanti; prendono i primi e lasciano i secondi agli altri. Questo non è un atteggiamento corretto. Alcuni compagni si comportano diversamente: lasciano le comodità agli altri e si caricano dei fardelli più pesanti; sono i primi ad affrontare le privazioni e gli ultimi a godere delle comodità. Essi sono buoni compagni. Dobbiamo tutti imparare dal loro spirito comunista.” Mao è sempre stato legato alle masse popolari. Sempre a contatto con gli operai, i contadini non ha mai cessato un solo istante il confronto con le masse e i soldati. Non a caso ha affermato: “Noi comunisti dobbiamo saperci integrare con le masse. Se i membri del nostro Partito passano tutta la loro vita seduti fra quattro mura e non escono mai ad affrontare il mondo e sfidare la tempesta, di quale utilità saranno per il popolo cinese?” Ed ancora: “Noi comunisti siamo come i semi e il popolo è come la terra. Ovunque andiamo, dobbiamo unirci al popolo, mettere radici e fiorire in mezzo al popolo.” E come se non bastasse ha aggiunto: “I comunisti devono essere i più lungimiranti, i più capaci di abnegazione, i più risoluti e i meno prevenuti nel valutare una situazione e devono fare assegnamento sulla maggioranza delle masse e conquistare il loro appoggio.”

 

Il PMLI e le indicazioni di Mao sui marxisti-leninisti
Fin dal 1° Congresso nazionale il PMLI, attraverso lo Statuto, documento delle istanze e delle commissioni centrali, interventi del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, articoli de “Il Bolscevico”, ha dato il massimo rilievo alle dieci indicazioni di Mao sui marxisti-leninisti, spronando i membri del Partito a conformare la loro militanza a essi.
L'art. 4 dello Statuto stabilisce che: “I membri del Partito devono praticare il marxismo e non il revisionismo, sostenere l'unità e non la scissione, essere sinceri e onesti e non ricorrere agli intrighi e ai complotti, debbono osare andare contro corrente, praticare la critica e l'autocritica, essere modesti e avveduti, condurre una vita semplice e rivoluzionaria, formare una cosa sola col Partito, essere in ogni momento col Partito e del Partito.”
Nelle conclusioni del 1° Congresso nazionale, il compagno Giovanni Scuderi ha sottolineato che “bisogna essere sempre col Partito e del Partito. Essere col Partito significa difendere, osservare e applicare, anche a costo della vita, la sua linea politica proletaria rivoluzionaria e combattere chiunque dall'esterno o dall'interno si oppone alla linea del Partito. Essere del Partito significa mettere al di sopra dei propri interessi personali e familiari gli interessi del Partito, ed essere sempre disponibili alle sue esigenze e fare sempre la sua giusta volontà.
Solo se saremo sempre col Partito e del Partito la nostra vita avrà un carattere marcatamente rivoluzionario e il nostro personale contributo alla rivoluzione socialista sarà efficace ed indelebile nella storia.
Non ci può essere onore più grande per un rivoluzionario di quello di essere membro del Partito, fedele alla sua volontà, ligio alla sua disciplina. Non importa il posto che si occupa a nome del Partito, in alto o in basso, l'importante, compagni, è partecipare alla rivoluzione”.
Della militanza marxista-leninista, ispirata agli insegnamenti di Mao, il Segretario generale del Partito ne ha parlato in tutti i Congressi, compreso l'ultimo, il 5°, che si è tenuto nel dicembre del 2008.
Nel discorso della commemorazione di Mao del 2011 dal titolo “Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul Partito del proletariato”, ha rilanciato con forza la concezione della militanza marxista-leninista con queste parole: “Il Partito del proletariato non può esistere e operare efficacemente se non ha un numero sufficiente di militanti che dedicano completamente la loro vita alla causa del Partito, del proletariato e del socialismo. Combattenti rossi di prima linea, preparati ideologicamente e politicamente, coerenti con la concezione marxista-leninista del Partito, ben centralizzati e disciplinati, fortemente legati alle masse, capaci di conquistare la fiducia delle masse del proprio ambiente di lavoro, di studio e di vita, di aiutare le masse a risolvere i loro problemi materiali e immediati, di elevare la loro coscienza politica e di organizzarle, mobilitarle e guidarle nella lotta di classe; capaci di praticare la linea di massa e del fronte unito.
La pratica del fronte unito è fondamentale per legarsi alle masse e per coltivare le alleanze necessarie al successo delle lotte immediate e a quelle a lungo termine. Dobbiamo però stare attenti a non scivolare a destra o a "sinistra". In ogni caso, stando le attuali condizioni del nostro Paese, è escluso che si possano stipulare delle alleanze organiche e stabili con i governi centrale, regionali e locali. Ciò non esclude eventuali convergenze di fatto su specifiche questioni.
Come dice Mao, noi dobbiamo 'Servire il popolo con tutto il cuore e non solo con metà, o due terzi' . Non possiamo perciò lesinare il nostro impegno politico rivoluzionario. Dobbiamo ispirarci alla parola d'ordine del Partito Non un minuto vada perso, tutto il tempo venga dedicato alla rivoluzione , compatibilmente alle proprie condizioni di età, di salute, familiare, professionale e di studente.
'Un comunista , indica Mao, deve essere franco, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre e ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del Partito e rafforzare i legami tra il Partito e le masse; deve pensare più al Partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista' . Non è facile essere un simile marxista-leninista ma dobbiamo riuscirci, prendendo esempio dalle compagne e dai compagni che già praticano, alcuni da decenni e da sempre, questa militanza marxista-leninista.
Una militanza che non può essere paragonata e eguagliata a nessun'altra militanza e impegno politico e sociale, perché essa è l'attività più grande, più giusta, più utile, più meritoria e più gratificante che possa fare chi vuole dare il massimo contributo al progresso sociale e all'emancipazione del proletariato e dell'intera umanità”.
Alla 4ª Sessione plenaria allargata del 5° Comitato centrale tenutasi il 5 aprile del 2014 il compagno Scuderi ha invitato i membri del CC e dell'Ufficio politico a rappresentare al meglio i caratteri peculiari dei marxisti-leninisti. Queste le sue parole: “Noi dirigenti nazionali del PMLI dobbiamo essere i migliori militanti del PMLI. I primi in tutto: nell'applicazione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, nella lotta contro il capitalismo e per il socialismo, nella lotta contro il revisionismo, l'individualismo, il frazionismo e il liberalismo, nella lotta contro il riformismo, l'elettoralismo, il parlamentarismo, il governismo, il pacifismo e il legalitarismo, nello studio rivoluzionario, nel sacrificio, nell'esempio, nel finanziare il Partito, nel gioco di squadra, nella disciplina proletaria, nel centralismo democratico, nella critica e nell'autocritica, nello stile di lavoro, nella vigilanza rivoluzionaria”.
Le dieci citazioni di Mao pubblicate da “Il Bolscevico” possono essere paragonate a delle vere e proprie “cartine tornasole” che consentono di misurare il livello di coscienza e di coerenza politica di ciascun membro del Partito. Ciascuno di noi deve avere un cuore rosso in cui devono essere scolpite le qualità ideologiche, politiche e pratiche indicateci da Mao.

30 giugno 2021