Lettere

Ho conosciuto il PMLI grazie ai reperti comunisti dei miei nonni
Ho 23 anni e ho conosciuto il PMLI grazie ai reperti comunisti dei miei nonni. Hanno la spilla, le tessere e la bandiera e soprattutto anche grazie a mio zio che 20 anni fa faceva parte del vostro Partito. Ultimamente ho approfondito le mie ideologie politiche e questo Partito è quello che si avvicina di più al mio pensiero. Sto facendo una scuola serale per poi frequentare l'Università di Scienze politiche (ovviamente se riesco a prendere il diploma con voti alti per chiedere poi una borsa di studio gratuita).
Mi piacerebbe molto un giorno essere una delle spalle del Partito del socialismo per salvaguardare i diritti dei poveracci come me e di abbattere questo capitalismo e le massonerie.
Per quanto riguarda la partecipazione alle manifestazioni, non posso promettervi di esserci sempre perché purtroppo non posso permettermi di acquistare sempre biglietti dei treni ma posso promettervi di sostenere e appoggiare il PMLI nelle mie possibilità.
Come indica Mao "Un comunista deve essere franco, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre e ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del Partito e rafforzare i legami tra il Partito e le masse; deve pensare più al Partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista ".
Verrò a Firenze, in base alle mie possibilità, i veri comunisti mettono al di sopra di ogni cosa il Partito e io da brava comunista mi impegnerò nel fare il mio dovere. Vi voglio bene fratelli/sorelle, non vedo l'ora che venga il 12 settembre per la commemorazione di Mao.
Rosalba - Napoli
 

Il PMLI esprime l'unica e irreversibile verità di ogni cosa
Seguo passo passo tutte le direttive e tutte le notizie; so che il PMLI esprime l'unica e irreversibile verità di ogni cosa. Sono sempre unito a tutte le iniziative e più passa il tempo e più mi convinco che fin quando non ci sarà l'unica dittatura del proletariato, propugnata dal Partito, non ci potrà essere nessuna libertà e nessun vero stato libero fondato sui diritti delle masse.
Grazie e sempre unito a voi, vi porgo i miei più cordiali saluti marxisti-leninisti.
Ema - provincia di Napoli

 

Dopo tantissime lotte e vicissitudini sicuramente il proletariato vincerà
Vi seguo sempre con grande interesse sul vostro sito e sulle pagine de “Il Bolscevico” su Internet. Vi ringrazio per la vostra mail di saluto e vi auguro tanta felicità e fortuna per la rivoluzione comunista.
Viva Marx viva Engels viva Lenin viva Stalin viva Mao!
Le notizie sulla lotta di classe sono sempre molto dure questo è un periodo veramente nero per i proletari ma dopo tantissime lotte e vicissitudini sicuramente il proletariato vincerà.
Viva il pensiero proletario e viva il Partito marxista-leninista italiano!
Giovanni - provincia di Sassari
 

Il PMLI è il partito più duraturo di tutta la mia vita
Sono un simpatizzante del PMLI da tempo e il PMLI è il partito più duraturo di tutta la mia vita. Purtroppo il PRC, dove ho durato molto, era antistalinista, all'epoca non conoscevo l'esistenza del PMLI (1991-2006) a causa del black-out mediatico nei suoi confronti.
Avrei voluto sentire la voce rassicurante di un leader stalinista di livello nazionale come il Segretario generale Giovanni Scuderi. Per me una rivoluzione deve essere un qualcosa di brusco, dico no alle rivoluzioni elettorali (Venezuela, Bolivia, Ecuador).
Tutto per il proletariato e il PMLI!
Giancarlo - Padova
 

I medici cosiddetti “Eroi”, dimenticati dallo Stato
Vi scrivo perché ancora oggi credo a una sinistra che non abbassa mai la testa e non fa storti compromessi, per porre alla vostra conoscenza e coscienza una storia vissuta insieme ad altre centinaia di migliaia di miei colleghi medici cosiddetti “Eroi”, dimenticati dallo Stato e riguardante il mancato pagamento della Scuola di specializzazione, remunerazione medici specialisti.
Il risarcimento del danno in conseguenza della mancata attuazione delle direttive comunitarie e per la mancata remunerazione del periodo di specializzazione svolto, ritenuto prescritto il relativo diritto e pagati migliaia di euro per addivenire a una conclusione tramite Studio legale, si è conclusa senza arrivare a nulla. Dopo lunghi anni e numerose sentenze poco concepibili e anticostituzionali, condannati come fossimo dei criminali o sorte di truffatori, invece sono cinque anni di duro lavoro in corsia e reparto non remunerati. Tra due mesi sarò in pensione. Il mio più grande sogno è di vedere giustizia fatta prima di morire.
Un medico - Barberino Tavarnelle (Firenze)
 

Il PC della Svizzera dice No all’acquisto degli F-35A!
Nell’autunno 2020 il popolo svizzero decise per soli 8.000 voti di scarto di acquistare nuovi aerei da combattimento. Un risultato politicamente pessimo per le autorità e l’esercito che evidentemente non avevano saputo davvero convincere la cittadinanza della necessità di rinnovare la flotta dell’aviazione militare e ciò nonostante una martellante propaganda allarmista.
Oggi il Consiglio federale ha deciso di acquistare 36 velivoli F-35A di produzione statunitense e più precisamente dell’azienda Lockheed Martin, di cui - stando a fonti giornalistiche - è stato consulente nientemeno che un alto ufficiale svizzero in attività, il colonello SMG Theo Staub. Un fatto che meriterebbe perlomeno di essere indagato da parte delle autorità!
Questa scelta nulla ha a che vedere con il rapporto costo/beneficio, come invece il governo vuole farci credere: al contrario si tratta di una nuova dimostrazione di sudditanza geopolitica di Berna nei confronti di Washington. Il Partito Comunista non ne è sorpreso: già nel settembre 2020 siamo stati gli unici ad avvertire che “gli aerei che il governo svizzero acquisterà avranno un vincolo tecnologico e informatico: la loro reale operatività sarà quindi decisa non a Berna ma presso la NATO, sottomettendo la nostra sicurezza nazionale e la nostra neutralità alle decisioni strategiche di un ben preciso campo geopolitico”.
Del resto, ribadiamo che già nel Rapporto esplicativo sulla decisione programmatica per il rinnovo dei mezzi per la protezione dello spazio aereo del 23 maggio 2018 il Consiglio federale poneva un chiaro discrimine geopolitico ai fini della valutazione degli aerei da combattimento da acquistare, volendo considerare unicamente ed espressamente sistemi d’arma di origine filoatlantica.
La Svizzera, peraltro, è circondata da paesi NATO (con basi militari USA): qualora la Svizzera agisse contro gli interessi americani gli F-35A non volerebbero proprio per i vincoli tecnologici denunciati dal nostro Partito e confermati pure dal colonnello svizzero a riposo Roger Schärer secondo cui, parlando proprio dell’F-35A, ha pubblicamente affermato: “questi velivoli potrebbero essere disattivati a distanza dal paese di produzione in caso di emergenza”. Alla faccia di chi parla tanto di difesa militare dei cieli e di sovranità nazionale!
Il Partito Comunista è pronto a contribuire nuovamente a un’ampia coalizione per un’iniziativa popolare che impedisca alla CIA di entrare nei cockpit di aerei che presuntamente dovrebbero difendere la nostra sovranità!
Partito comunista (Svizzera)
 

Laicità e pluralismo democratico contro ogni ingerenza
Con la nota verbale consegnata all’ambasciata italiana, la Santa Sede non si limita ad esprimere le sue valutazioni sulla proposta di legge Zan, con la pretesa di limitare la piena autonomia dello Stato italiano, come aveva già fatto ai tempi delle leggi sul divorzio e sull’aborto ma formalmente “auspica che la parte italiana possa tenere in debita considerazione le (sue, ndr) argomentazioni e trovare una diversa modulazione del testo continuando a garantire il rispetto dei Patti lateranensi”.
Si tratta di un intervento allarmante, come se i cattolici, nella società e nelle istituzioni della Repubblica, non possano, alla pari di ogni altro cittadino, liberamente e autonomamente esprimere il proprio consenso o dissenso nei confronti di innovazioni normative.
La Fondazione Lelio e Lisli Basso - da sempre sensibile al tema della autonomia e della libertà di coscienza e recentemente promotrice di un pluralistico ampio dibattito su Fedi e Libertà - non può rimanere indifferente rispetto ad un così palese tentativo di condizionare la coscienza dei credenti e dei cittadini tutti.
Nel merito, la nota vaticana esprime la preoccupazione che talune previsioni del testo Zan possano incidere sulla libertà di manifestazione del pensiero e stigmatizza “il riferimento alla criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi fondati sul sesso”, ricordando che il magistero vaticano considera “la differenza sessuale secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa rivelazione divina”.
Francamente risulta incomprensibile una siffatta posizione, posto che la proposta di legge Zan, approvata in un ramo del Parlamento, mira a rafforzare la tutela contro l’istigazione all’odio e alla discriminazione, senza alcuna compressione della critica verso orientamenti sessuali diversi dal rapporto tra uomo e donna, purché essa non determini “il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.
Al di là di ogni considerazione di merito relativa alle argomentazioni utilizzate, lo Stato del Vaticano chiede al Governo italiano di intervenire sul Parlamento per “una diversa modulazione del testo”, ossia gli chiede di interferire nel dibattito parlamentare, già ampiamente svolto nella Camera dei deputati e in attesa di svolgimento in Senato.
Una tale richiesta costituisce un’ingerenza nel confronto in atto tra le istituzioni democratiche della Repubblica e una palese violazione del principio generale affermato all’art. 7 della Costituzione: “lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”.
Franco Ippolito, Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma

7 luglio 2021