La protesta sbarca nel capoluogo regionale
Mugello e Valdisieve mobilitati contro il devastante progetto dell'impianto eolico Villore-Corella

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Nei mesi di maggio e giugno è ripresa la mobilitazione della popolazione del Mugello e Valdisieve (Firenze) contro lo scellerato e devastante progetto della società AGSM di Verona per la realizzazione dell'impianto eolico sul giogo Villore-Corella nei comuni di Vicchio e Dicomano (Firenze), in vista della “Conferenza dei servizi” per l'approvazione del progetto. Mobilitazione che vede un ampio fronte unito con alla testa il “Comitato per la tutela dei crinali mugellani” e una serie di associazioni ambientaliste: “Italia nostra”, “Club alpino italiano-Regione Toscana”, “Associazione Mugello in movimento”, “Associazione Dicomanocheverrà”, “Associazione atto primo” e ”Rete della resistenza sui crinali”.
Oltre ad alcuni volantinaggi si sono svolti due presidi: il primo, sabato 29 maggio a Vicchio nella piazza della Vittoria con la presenza di 350 partecipanti, ha visto alternarsi sul palco vari esperti ambientali per rimarcare la contrarietà a quest'impianto, che probabilmente sarebbe l'esperienza pilota che fungerebbe da “apripista” ad altri impianti simili per cementificare e devastare gran parte dell'ambientalmente prezioso crinale mugellano. Diversi i cartelli portati dai manifestanti, emblematici della forte opposizione al progetto: “Il crinale non si tocca”, “Con le torri del vento alte 160 metri inizierà la distruzione dell'Appennino mugellano” e “Il PD regalerà alla speculazione il nostro ambiente?”, un chiaro riferimento questo alle giunte di “centro-sinistra” sia regionale che comunali di Vicchio e Dicomano schierate a favore dell'impianto, di fatto la prima, apertamente le seconde.
Il 17 giugno, in occasione della convocazione della “Conferenza dei servizi”, che poi è stata aggiornata al 26 giugno, si è tenuto il presidio in piazza dell'Unità italiana a Firenze davanti alla sede regionale della “Direzione ambiente ed energia impatto ambientale”. Diverse decine di manifestanti con cartelli e con lo striscione “Difendiamo il crinale mugellano NO! All'eolico selvaggio” in cui, oltre all'impianto sopradetto, viene ribadita non la contrarietà all'eolico in generale ma l'avversione a questi impianti giganteschi che dietro la facciata delle energie rinnovabili in definitiva sono dei “cavalli di Troia” per progetti cementificatori delle grandi aziende interessate, un profitto di pochi a sfavore degli interessi della popolazione. Il presidio ha avuto anche un certo rilievo nei media fiorentini.
Per rendersi conto del potenziale devastante del progetto che riguarda Villore-Corella, sono previsti aerogeneratori alti 170 metri in una zona di grande pregio naturale e faunistico e per di più nei pressi del Parco Nazionale delle foreste casentinesi il cui organo gestore ha espresso la propria contrarietà al progetto, come d'altronde il sindaco del limitrofo comune di San Godenzo. A questo bisogna aggiungere le impattanti opere stradali necessarie per il trasporto dei materiali al cantiere a mille metri di quota, compreso l'allargamento in molti punti delle carreggiate mugellane per permettere il passaggio dei giganteschi aerogeneratori provenienti dal casello autostradale di Barberino del Mugello distante oltre quaranta chilometri.
Queste iniziative di mobilitazione contro lo scellerato impianto sono importanti anche per informare e sensibilizzare la popolazione, in particolare quella fascia che ingannata dalla falsa etichetta “Green” sbandierata in primis da AGSM e dalle giunte comunali di Vicchio e Dicomano.
Al presidio a Firenze sotto la sede regionale hanno partecipato, nel quadro del lavoro di massa e come membri del “Comitato per la tutela dei crinali mugellani”, alcuni compagni del Mugello del PMLI con il bel cartello “No all'impianto eolico Villore-Corella. Il crinale va tutelato non devastato e cementificato”. In generale del “pianeta” ambientalista ci ha colpito la grande preparazione tecnica sui temi ambientali. Magari bisogna che questo fronte acquisti un maggiore respiro strategico, e cioè che denunci il responsabile principale di tutto questo che è il sistema economico capitalista che va distrutto e sostituito col socialismo se si vuole risolvere veramente la questione ambientale, altrimenti sarà un gatto che si morde la coda.

7 luglio 2021