Una misura fascista e antisindacale
Foglio di via contro il sindacalista SI Cobas Sorge
Colpevole di aver partecipato ai picchetti contro FedEx e Zampieri

La repressione contro le lotte operaie e popolari non conosce limiti. Ultimo caso da segnalare il foglio di via contro Edoardo Sorge, storico militante del “Laboratorio politico Iskra” di Napoli, portavoce del Movimento 7 novembre, organizzazione dei disoccupati partenopei, e membro dell'esecutivo nazionale del sindacato SiCobas. Nonostante la sua ancora giovane età (31 anni) Eddy, come lo chiamano tutti, è uno dei principali animatori delle lotte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei senza casa e delle masse popolari, a partire da quelle della sua città.
Si tratta di una misura fascista e antisindacale con accuse totalmente infondate che hanno lo scopo di colpire chi si batte contro le ingiustizie sociali e nel caso specifico contro i licenziamenti e le violenze dei padroni e delle “forze dell'ordine”. Il foglio di via in questione è stato emesso dal Questore di Milano in relazione alla presenza di Sorge nel corso delle lotte e dei picchetti effettuati dai lavoratori e dal SiCobas presso la sedi FedEx-TNT di Peschiera Borromeo e della Zampieri Holding di San Donato Milanese, due cittadine che si trovano nei dintorni del capoluogo lombardo.
Fatti che rientrano nelle mobilitazioni, tutt'ora in corso, partite dopo la decisione della multinazionale americana di chiudere il proprio sito di Piacenza (dirottando le merci su Zampieri) mettendo alla porta 280 lavoratori, inserita nel quadro di una ristrutturazione più generale a livello europeo che prevede 6300 licenziamenti. La chiusura del magazzino emiliano non è casuale, ma scelta perché qui i lavoratori, sostenuti dal SiCobas, sono riusciti a strappare migliori condizioni salariali e più diritti, colpendo anche la pratica dell'utilizzo delle finte cooperative e le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Nel corso di queste lotte dure e coraggiose, abbiamo assistito a vergognose azioni squadristiche dove mazzieri al soldo dei padroni hanno messo in atto violente aggressioni con bastoni, sassi, bottiglie, spranghe, e perfino pistole taser, violenze spesso avvenute con la polizia lì presente che non ha mosso un dito, salvo poi intervenire in seguito con i manganelli per smantellare i blocchi e “garantire il libero passaggio” delle merci.
Fatto sta che per il questore di Milano, quindi per il rappresentante dello Stato borghese e del governo, il “pericolo pubblico” non sarebbero i padroni che tengono i lavoratori in condizioni di semi-schiavitù, che licenziano centinaia di lavoratori per accrescere i loro profitti, che assoldano gli sgherri per picchiare i lavoratori, ma chi lotta per i propri diritti, per la dignità dei lavoratori e non accetta di subire le angherie padronali giustificate dalla crisi economica capitalistica e dal Covid.
Per avvalorare la misura del foglio di via il testo del provvedimento sfiora il paradosso. In quanto Eduardo Sorge non risiede a S.Donato Milanese “vi è il fondato motivo di ritenere che la permanenza in tale Comune possa essere finalizzata a commettere attività illecite in grado di turbare l'ordine e la sicurezza sociale” e perciò si appella a un articolo di un Decreto legge del 2011 per assimilare Eddy a chi offende e mette in pericolo “l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica ”. Motivazioni fantasiose, che però dimostrano come la Costituzione borghese non mette al riparo da azioni repressive, tanto più oggi dove una miriade di leggi restrittive (daspo, decreti “sicurezza”, leggi antisciopero ecc.) offrono mezzi, anche legislativi, per colpire le lotte operaie e popolari.
Quello nei confronti di Sorge non è un episodio isolato, tanto più che Eddy in questi giorni è stato raggiunto da una “informativa” per “associazione a delinquere”. L'indagine è ancora in corso, ma sicuramente è un altro atto intimidatorio, poiché questa è un'accusa che le Procure di mezza Italia utilizzano per indebolire e distruggere i movimenti di lotta per il lavoro, la salute, il reddito, la dignità, in special modo in una città con gravi emergenze sociali come Napoli, dove le proteste contro la disoccupazione e l'inquinamento vengono trattate come problemi di ordine pubblico, con l'avvallo del neopodestà De Magistris.
Il “governo dei migliori” servitori del capitalismo italiano e dell'imperialismo europeo e americano con alla testa il banchiere massone Draghi e la ministra col manganello Luciana Lamorgese, si sono schierati apertamente al fianco dei padroni e contro i lavoratori in lotta mostrando fin da subito il loro vero volto repressivo e antioperaio, scatenando un attacco senza precedenti contro le lotte dei lavoratori e dei sindacalisti del Si Cobas che fa parte di una precisa strategia repressiva e intimidatoria attuata a livello nazionale per soffocare sul nascere ogni forma di dissenso politico e sindacale e finalizzata a torchiare ancor più i lavoratori davanti alla crisi del sistema capitalista aggravata dalla pandemia, anche grazie alla complicità dei vertici sindacali confederali.
Il PMLI esprime la sua solidarietà militante a Eddy Sorge, al SiCobas, e pieno sostegno alla lotta dei lavoratori della logistica; Draghi sappia che chi attacca i lavoratori e i sindacalisti in lotta attacca tutto il PMLI. I marxisti-leninisti auspicano che tutte le forze antidraghiane, a partire da quelle sindacali e politiche, riescano a trovare un terreno comune per fronteggiare il governo del banchiere massone Draghi e per estendere la lotta unitaria, a partire dalla proclamazione, nel tempo più breve possibile, di uno sciopero generale di tutte le categorie con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi.

14 luglio 2021