Elezioni regionali in Francia
Il 66,7% dell'elettorato francese diserta le urne

 
Il test delle elezioni regionali e provinciali in Francia fra il primo turno del 20 giungo e i ballottaggi del 27 giugno doveva dare, per il presidente Emmanuel Macron e la leader fascista Marine Le Pen, quantomeno una indicazione su quello che potrebbe essere il risultato della loro sfida annunciata nelle presidenziali dell'aprile 2022. E un segnale è venuto forte e chiaro: La Republique en Marche (Lrem) del presidente Macron e le Rassemblement National (Rn) della Le Pen sono usciti dalle urne sonoramente battuti nei confronti con le liste centriste o della "sinistra" borghese sulla base dei voti validi. Ma soprattutto sono stati puniti e delegittimati da una diserzione dalle urne che ha toccato la cifra record del 66,7% al primo turno e del 66% ai ballottaggi. Nella sostanza due elettori su tre dei quasi 48 milioni di aventi diritto al voto hanno disertato i seggi. Da registrare che tra le due scadenze di voto sia le più alte cariche dello Stato che i leader dei principali partiti hanno anche lanciato accorati appelli agli elettori, appelli diretti soprattutto ai più giovani, e come risultato hanno ottenuto che tra gli elettori con meno di 35 anni solo uno su cinque si è recato alle urne e la diserzione ha raggiunto la quota dell'80%
Alle formazioni in lizza è rimasto il compito di spartirsi i resti, dai partiti tradizionali centristi che hanno tenuto i pochi elettori di centro delusi dalla novità della formazione di Macron a quelli della "sinistra" che non hanno ricavato risultati dalle proteste sociali e sindacali che hanno riempito le piazze contro la antipopolare politica del governo di Parigi.
En Marche si è fermato a un complessivo 7% dei voti validi e al secondo turno non è riuscito a vincere in nessuna delle 13 regioni in ballottaggio. Un penoso risultato superato solo dalla Marine Le Pen che col Rassemblement National (Rn) ha preso poco più del 20% dei voti validi ma non ha conquistato neanche una regione. La formazione di “centro-destra” dei Républicains e gli alleati sarebbero la prima forza politica del Paese, o meglio la seconda dopo la diserzione dalle urne, col 38% delle preferenze e il loro leader Xavier Bertrand pensa già alla corsa all'Eliseo; sono di poco davanti al 34,5% delle preferenze andate alle formazioni di "sinistra" e ecologiste.

21 luglio 2021