Dopo poche ore dal gravissimo diktat del colosso del web
Facebook rimuove il comunicato stampa del PMLI sull’Afghanistan schierandosi con l’imperialismo
Pronta e ampia solidarietà dei militanti, simpatizzanti, amiche e amici del Partito, dei Partiti del Coordinamento delle sinistre di opposizione, PCI, PCL e “La Città Futura”, di comunisti e antimperialisti ovunque collocati
PER LA DRAGHIANA “REPUBBLICA” SIAMO “ITALIBAN DI SINISTRA” E UN “CASO NAZIONALE”

“I talebani sono riconosciuti come un’organizzazione terroristica dalla legge americana e noi li abbiamo messi al bando dal nostro servizio” così come sarà oscurato “ogni contenuto che esalta o sostiene i talebani”, su Facebook come su WhatsApp e Instagram. Detto fatto. Dopo poche ore dall’uscita di questo secco ma gravissimo comunicato dall’arroganza imperialista del colosso del web di Mark Zuckerberg, il comunicato dell’Ufficio stampa del PMLI della mattina del 16 agosto, “La conquista di Kabul è una vittoria antimperialista dei talebani”, era già stato bannato, oscurato e cancellato dalla nostra pagina nazionale Facebook come da quelle dei gruppi amici su cui era stato postato. Il tutto accompagnato da un messaggio altrettanto odioso: “La tua pagina rischia di essere nascosta. Inoltre, presenta una distribuzione ridotta e altre restrinzioni a causa delle continue violazioni degli Standard della community”, aggiungendo successivamente che il nostro post di appoggio alla conquista del potere politico dei talebani in Afghanistan era stato rimosso perché “non rispetta i nostri Standard della community in materia di persone e organizzazioni pericolose”, chiudendo con la domanda provocatoria al nostro compagno Amministratore della pagina nazionale se fosse o meno d’accordo con la decisione presa.
Immediata è stata la risposta del PMLI, che con un post, coraggiosamente e sfidando le minacce di Facebook, ha portato all’attenzione generale il caso già nella tarda serata dello stesso giorno dell’oscuramento: “Care compagne e compagni, amiche e amici, come potete vedere il post di stamani riportante il comunicato stampa del PMLI di appoggio alla costituzione del nuovo governo dei talebani in Afghanistan è stato cassato dalla direzione di Facebook, sia sulla nostra pagina che in quelle dei gruppi amici in cui era stata postata, in quanto "non rispetta gli standard della Community in materia di persone e organizzazioni pericolose". Con ciò Facebook si è schierata apertamente dalla parte dell'imperialismo, censurando chi la pensa diversamente e che sul web dialoga democraticamente spiegando questa posizione. Tanto più che nel comunicato stampa citato si dice che "c'è un abisso tra il PMLI e l'ideologia, la strategia, programma, i metodi di lotta e la politica antifemminile dei talebani".
Alla reazione virulenta dei falsi comunisti e falsi antimperialisti, borghesi e fascisti, nemici del PMLI sul web che hanno vomitato bile rabbiosa, epiteti e insulti irripetibili sul Partito e sulla sua presa di posizione ha fatto da contraltare la pronta e ampia solidarietà e difesa del nostro operato da parte di militanti, simpatizzanti, amiche e amici del Partito, nonché di tanti sinceri comunisti e antimperialisti ovunque collocati o democratici. Tanto che il 20 agosto li abbiamo ufficialmente ringraziati con questo post: “Care compagne, cari compagni, simpatizzanti, amiche e amici del PMLI. Il Partito marxista-leninista italiano ringrazia profondamente con spirito proletario, rivoluzionario e antimperialista tutti quanti di voi, e siete stati davvero tanti a farlo, coraggiosamente sul web e tramite i canali interni, ci hanno difeso e incoraggiato a tenere ferma la nostra posizione espressa nel Comunicato stampa del 16 agosto "La conquista di Kabul è una vittoria antimperialista dei talebani". Qui vogliamo mettere in luce l'aspetto fondamentale, più grave, maturato in questi giorni, del vile comportamento di Facebook, che applicando alla lettera l'indicazione dell'amministrazione imperialista degli USA, ha bannato dal web il nostro comunicato. Un fatto gravissimo, antidemocratico, che inasprisce e porta ad un livello più alto tale riprovevole pratica che fino ad oggi ha riguardato commenti di singoli comunisti fautori del socialismo o anche semplicemente fuori dal coro della borghesia, del capitalismo e dell'imperiaismo dilaganti. In questo caso è stato tolto il diritto di parola e di espressione politiche ad un Partito legalmente riconosciuto, vivo ed operante dal 1977. Una pratica che nella storia è stata usata soltanto dalle dittature fasciste, razziste e sioniste. Invitiamo i Partiti con la bandiera rossa e falce e martello, le Organizzazioni e i Comitati antimperialisti a riflettere seriamente su questo.
Come avrete visto noi ci siamo comportati ben diversamente. Tutti coloro che hanno vomitato, contro il comunicato e il PMLI, cumuli di insulti, bile e quant'altro avevano in corpo da anticomunisti, falsi comunisti, proimperialisti, fino a chi ha scritto commenti impregnati esclusivamente di epiteti e calunnie senza neanche leggerne attentamente il testo, non sono stati bannati né cancellati, chiunque può tuttora leggerli. Abbiamo semplicemente scelto di non rispondergli. Abbiamo risposto invece, e continueremo a farlo, a tutti coloro che francamente e onestamente ci hanno posto la richiesta di chiarimenti e approfondimenti, come si usa nella corretta dialettica politica fra compagni”.
E pochi minuti dopo abbiamo portato a conoscenza dell’intero web della provocazione apparsa il giorno prima su “la Repubblica” che ci ha insignito di “italiban di sinistra” corredando con un pezzo sul nostro “caso” nazionale: “Nell'edizione nazionale di ieri di "la Repubblica" è apparso un trafiletto su di noi, sul caso dell'oscuramento di Facebook del nostro Comunicato stampa sulla vittoria antimperialista dei talebani in Afghanistan e la bruciante e storica sconfitta dell'imperialismo americano. Il tutto a corredo di un delirante articolo a firma di Francesco Merlo che attacca tutta l'esperienza antimperialista pluridecennale della sinistra di classe nel nostro Paese per sentenziare che la guerra scatenata dagli USA, con massacri, povertà, miseria, stupri delle donne afghane ecc. ecc. è stata giusta e sacrosanta. Naturalmente nel pezzo riguardante il PMLI vengono citati l'"esultanza per Kabul" e la "reazione indignata del web" soprassedendo sull'importanti e fondamentali frasi del Comunicato artatamente non riportate e che noi gli ricordiamo: "Il PMLI saluta e appoggia la conquista di Kabul e del potere politico da parte dei talebani, dopo venti anni di guerriglia. Una smagliante vittoria antimperialista e una bruciante e storica sconfitta dell'imperialismo americano e dei suoi alleati, fra cui l'Italia. Questa vittoria e questa sconfitta confermano che i popoli che si rivoltano contro gli oppressori imperialisti sono invincibili, e che l'imperialismo, la Nato e la Ue sono delle tigri di carta..… Naturalmente c'è un abisso tra il PMLI e l'ideologia, la strategia, il programma, i metodi di lotta e la politica antifemminile dei talebani".
Importante e apprezzata è stata la solidarietà espressa al PMLI da Partiti e Organizzazioni con cui lottiamo unitariamente nel Coordinamento delle sinistre di opposizione, Partito comunista italiano, Partito comunista dei lavoratori, La Città Futura; un atto che rafforza i nostri reciproci legami politici e organizzativi unitari e che dà un colpo all’arroganza imperialista di Facebook e a tutti coloro che vogliono tenere divisi i partiti con la bandiera rossa e falce e martello. Auspichiamo nel contempo che anche altri Partiti e Organizzazioni esprimano al più presto la loro solidarietà per dare più forza alla nostra unità anticapitalista, antimperialista e antifascista.
Importante, nonostante il solito black-out totale della grande stampa borghese, imperialista e asservita al governo del banchiere massone Draghi, tranne la già citata “la Repubblica”, anche la ricaduta dei nostri comunicati stampa e Facebook, sui media operanti sul web. Alcuni siti li hanno pubblicati integralmente senza commento, altri l’hanno criticati o spinto gli utenti a criticarli. A partire da “Open”, “Il Sussidiario.net”, “Zazoom news”, “Newsonline”, “Libero 24x7”, “Informazione.it”, “Il Dispari online”, “La Voce di Lucca”, “Nove da Firenze”.
 

1 settembre 2021