Nardò
Emiliano (PD) appoggia la candidatura a sindaco del fascista Mellone
E intanto elogia il razzista Salvini

Il governatore della regione Puglia, ex magistrato, ex sindaco di Bari, ex esponente del Pd, conferma, anche in vista delle prossime amministrative, il suo totale sbracamento a destra, il suo trasversalismo e il suo finto antifascismo, fino a cadere nell'eversione e nell'aperto sostegno al suo "amico" e grande elettore Giuseppe "Pippi" Mellone, sindaco di Nardò (Lecce) che aspira al secondo mandato, fascista storico, oggi vicino ai nazifascisti di CasaPound.
Posizione eversiva la sua poiché non ci risulta affatto sia stata cancellata la XII disposizione transitoria e finale della (ormai defunta) Costituzione democratico-borghese del 1948 e le relative leggi che impediscono l'apologia del fascismo e la ricostruzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista, le quali in linea di principio dovrebbero portare allo scioglimento dei gruppi neofascisti e alla chiusura dei loro covi, cosa mai avvenuta fin dalla fine della guerra, quando l'allora MSI appena nato elesse 6 deputati e un senatore in parlamento a partire già dal 1948, per evidenti ragioni politiche:la classe dominante borghese ha bisogno di questi topi di fogna come il pane, in funzione anticomunista, per alimentare il razzismo, le discriminazioni razziali e di sesso, la violenza politica contro gli antifascisti, nel caso gli spazi di democrazia borghese non fossero più sufficienti a garantire il suo completo dominio economico, politico, militare, istituzionale e culturale.
Questo diventa ancora più palese ed evidente oggi, in pieno regime neofascista imperante, parte integrante dell'Ue imperialista, la quale ha vergognosamente equiparato il nazismo al comunismo, cercando palesemente di spingere nell'illegalità i partiti con la falce e il martello e riscrivendo definitivamente la storia in chiave anticomunista e antiresistenziale, in questo favorita dal lavoro pluridecennale dei rinnegati revisionisti e dai finti capi-operai e in generale da tutta la "sinistra" borghese, che ha finito con il decomunistizzare quasi completamente le masse popolari, consegnandole mani e piedi al fascismo vecchio e nuovo.
Emiliano, questo opportunista filomafioso oltre che fallimentare gerarca e amministratore del regime neofascista (il quale per sua stessa ammissione peraltro risulta assai vicino anche al socialimperialismo cinese, vedi "Il Bolscevico n. 27/2020) si spinge oltre i distinguo e le finte affermazioni classiche e di facciata dei dirigenti dei partiti della "sinistra” borghese, sdoganando definitivamente il fascismo vecchio e nuovo, buttando a mare quindi anche ogni riferimento puramente formale all'antifascismo, in barba ai ripetuti giuramenti sulla Costituzione che pure è stato costretto a fare in virtù del suo patologico carrierismo e della sua megalomania.
Il sodalizio con Mellone va avanti da anni, fece scandalo il suo palese appoggio allo stesso Emiliano anche alle ultime regionali, quando pure pochi mesi prima Mellone aveva definito l'Anpi di Lecce "un pericolo per la democrazia", rivendicando nel contempo che il legame con Emiliano "ha radici antiche".
Mellone, fascista doc, ex Msi, estimatore del bombarolo nero Pino Rauti, poi An, oggi vicino a CasaPound, ha sempre rivendicato con orgoglio le sua appartenenza all'estrema destra.
Ora il governatore pugliese ricambia il favore all'amico fascista, alla luce del sole e con agghiaccianti ed eversive dichiarazioni quali: “In bocca al lupo al sindaco che ha fatto cadere i miei pregiudizi ideologici... un amico leale che mi ha sempre aiutato quando ho avuto bisogno di lui, un sindaco che mi ha provato che politica e amicizia non possono essere disgiunte”.
Di fronte alle proteste degli antifascisti Emiliano tira dritto e arriva al punto da aprire apertamente a Salvini, elogiandolo "per la sua onestà intellettuale e perché sta facendo un grande sforzo per delineare una visione di Paese, ed è uno sforzo che ha dei costi politici” durante l’evento “La Piazza”, organizzato a Ceglie da Affaritaliani.it, mentre il leader fascioleghista era collegato sorridente in video.
Per noi marxisti-leninisti tutto questo è un fatto gravissimo e senza precedenti, chiediamo con forza le dimissioni di Emiliano e che venga processato, inseme a Mellone, in base alle leggi vigenti (cosa alla quale però crediamo ben poco, visto il marciume della magistratura borghese).
Agghiacciante il silenzio di Mattarella e delle alte cariche del regime, tragica dimostrazione del fatto che siamo in pieno regime neofascista con tanto di palese violazione e sfregio (se non di vero e proprio attentato) non solo contro la defunta Costituzione del 1948, ma contro la memoria di milioni e milioni di persone truicidate dai nazifascisti, come francamente ci sembrano fuori tempo massimo alcuni distinguo e dichiarazioni contro Emiliano di alcuni esponenti pugliesi del suo ex partito.Meglio tardi che mai, ma dove sono stati finora? Quanto ai consiglieri e ai dirigenti del Pd c'è da chiedersi il perché non ne chiedano le dimissioni o non venga presentata una mozione di sfiducia in consiglio regionale.
Insomma gli antifascisti da campagna elettorale non ci sono mai piaciuti, il punto è che non si può più stare con un filo fascista e filo leghista come Emiliano e definirsi antifascisti a parole, senza muovere un dito e anzi continuando a sostenerlo.
Nell'ambito della lotta contro il governo del banchiere massone Draghi al servizio del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista e più in generale contro il regime neofascista imperante è ora di consolidare e allargare un grande fronte unito antifascista che butti giù da sinistra e dalla piazza il governo centrale e quelli regionali e locali, facendo fuoco e fiamme ed usando tutti i mezzi legali e illegali nell'ambito della giusta protesta di massa contro il fascismo vecchio e nuovo, contro ogni forma di equiparazione tra il nazismo e il comunismo e per sciogliere i gruppi neofascisti, antiLGBTQI, razzisti, maschilisti, ultracattolici, antiabortisti, lottando anche per chiudere i loro covi.
Per estirpare una volta per tutte la belva fascista al servizio della borghesia, come tutti i suoi servi di destra e di "sinistra", occorrono il socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato, sulla Via dell'Ottobre, che poi è la madre di tutte le questioni.
Emiliano dimettiti! Sei la vergogna della Puglia!

8 settembre 2021