Promosso dall’esemplare, coinvolgente e coraggioso Collettivo di fabbrica dei lavoratori GKN di Firenze contro i licenziamenti
A Firenze storico corteo della lotta di classe in Italia
Per quasi 4 ore sfilano in 40.000 da tutta Italia per i viali di Firenze fino al piazzale Michelangelo con in testa lo striscione “Insorgiamo” e le bandiere partigiane della Brigata Sinigaglia e dell’ANPI Oltrarno e di Campi Bisenzio. Presente in forze la FIOM con in testa Francesca Re David: “Ora il governo si muova”, oltre CGIL, UIL, Cobas, SI Cobas, USB, CUB e SGB. Delegazioni della Whirlpool di Napoli, della Texprint di Prato, della Piaggio di Pontedera, della Stellantis/FCA di Melfi e Pomigliano, dell’Alitalia e tante altre, fino dalla Sicilia. Tantissimi giovani e donne, Centri sociali, Rete degli studenti medi, Collettivo Queer, molti sindaci. Ali di folla lungo il corteo, applausi dai balconi. Comitato donne GKN: “ È bello insorgere da Trieste in giù”. Striscione del Social forum del 2002 che aprì la marcia di un milione di persone contro l’aggressione imperialista all’Iraq. Un minuto di silenzio per l’operaio stritolato dai rulli di un’azienda di Campi Bisenzio. Tantissime bandiere rosse. Cantate Bandiera Rossa, l’Internazionale e Bella Ciao, oltre all’inno dei lavoratori GKN “Occupiamola” che ha accompagnato tutto il corteo. Ripetuti slogan contro Draghi. Tra le folte e combattive delegazioni dei partiti con la bandiera rossa quella del PMLI diretta da Cammilli e dal vice Malesci. Erne Guidi intervistato dalla TV dei Cobas di Bari. Salvetti: “Draghi fermi i licenziamenti. Ci vuole lo sciopero generale”
SCUDERI: “LA BATTAGLIA DELLA GKN È ATTUALMENTE LA BATTAGLIA SIMBOLO DELL’INTERO MOVIMENTO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI CONTRO I LICENZIAMENTI E LO STRAPOTERE DEI CAPITALISTI TUTELATO DAL GOVERNO DEL BANCHIERE MASSONE DRAGHI”

 
 
Dal nostro inviato speciale
Sabato 18 settembre 2021 rimarrà scritto nella storia della lotta di classe in Italia grazie al corteo promosso dall’esemplare, coinvolgente e coraggioso Collettivo di fabbrica dei lavoratori GKN di Firenze contro i licenziamenti decretati dal 9 luglio scorso dalla proprietà Melrose Industries, il fondo d’investimento finanziario inglese proprietario dell’azienda. I 40mila che hanno sfilato a Firenze sono una prima e potente risposta nazionale all’appello delle lavoratrici e dei lavoratori GKN che da oltre due mesi hanno scatenato una battaglia di valore politico e sindacale nazionale di fondamentale importanza, decisiva per bloccare i licenziamenti non solo in quella fabbrica e per lo sviluppo della lotta sindacale in tutto il Paese. E il grande successo del corteo di Firenze rende merito e onore al modello avanzato di conduzione della lotta portata avanti dal Collettivo di fabbrica GKN come di fatto non si vedeva da decenni, con non a caso la parola d’ordine Insorgiamo! , che pratica la democrazia diretta, che valorizza pienamente l’Assemblea generale, che coinvolge tutti i sindacati, confederali e di base, l’ANPI, movimenti, intellettuali, istituzioni locali, che apre ai partiti della sinistra di opposizione e di classe senza discriminazioni.
Forze che hanno invaso in massa il capoluogo toscano, raggiungendolo da tutta Italia con pullman, treni e auto private, tanto che il pratone della Fortezza da Basso era stracolmo ben prima della partenza del corteo. Al grido di “Avanti, uniti, adesso Insorgiamo” il grande serpentone rosso si è faticosamente messo in movimento viste le numerose delegazioni che dovevano disporsi. Ad aprire lo striscione Insorgiamo e le bandiere partigiane della Brigata Sinigaglia, dell’ANPI Oltrarno e di Campi Bisenzio, dietro quello del Collettivo di fabbrica con i lavoratori vestiti di blu, seguiti dal Collettivo donne GKN tutte in arancio: “È bello insorgere da Trieste in giù”, cantano le risolute e brave lavoratrici che hanno sfilato davanti allo striscione del Gruppo di supporto “Firenze ribelle e mai doma”.
Poi è stata la volta dei sindacati con la FIOM presente in forze da Firenze, Toscana e altre regioni, con in testa la Segretaria nazionale Francesca Re David che ha sottolineato: “Respingiamo la cassa integrazione per cessazione di attività perché si tratta di un'azienda che va bene, siamo di fronte ad un fondo, una multinazionale che vuole solo andare da un'altra parte. Il governo intervenga con leggi che non consentano alle aziende di andarsene. Non si comincia un 'piano di ripresa e resilienza' licenziando”. Ma sono state tante le realtà della CGIL presenti a Firenze, a partire dalla Funzione Pubblica fino alla stessa opposizione di “Riconquistiamo Tutto” con tanto di striscione. Addirittura dietro una delegazione della UIL. Il sindacalismo di base, che l’11 ottobre sciopererà unitariamente, era presente al gran completo con Cobas, SI Cobas, USB, CUB e SGB.
Numerosa e rumorosa la presenza della classe operaia con tamburi, fumogeni e fischietti. Delegazioni della Whirpool con lo striscione “Napoli non molla”, della Texprint di Prato, della Piaggio di Pontedera, della Stellantis/FCA di Melfi e Pomigliano, dell’Alitalia, della Sanac di Massa Carrara, della Electrolux di Treviso, del Nuovo Pignone di Firenze e dell’Embraco di Torino, della Sammontana di Empoli, degli aeroportuali di Pisa e tante altre, fino dalla Sicilia.
E poi ancora tantissimi giovani e donne, la Rete degli studenti medi invocanti lo sciopero generale, Centri sociali, l’ARCI, il Collettivo Queer, movimenti tra cui i NO TAV, mentre la Società della Cura fiorentina aveva riprodotto una copia anastatica del grande striscione “Firenze città aperta ripudia la guerra” del Social forum del 2002 che aprì la marcia di un milione di persone contro l’aggressione imperialista all’Iraq. Via via che il corteo scorre si scorgono anche diversi sindaci provenienti dai comuni limitrofi, nonché esponenti della cultura e dello spettacolo tra i quali Stefano Massini da subito solidale con la lotta dei lavoratori GKN.
Quasi 4 ore di cammino per i 7 chilometri dai viali della città fino al piazzale Michelangelo e una costante: tanta, tantissima gente solidale ai balconi che applaude, molti con sotto la bandiera “Insorgiamo con i lavoratori GKN”, ali di folla ai lati del corteo. Un vero boato ha accolto il passaggio al sottopasso di viale Strozzi. “Siamo tutti GKN” risuonava da ogni angolo, ma tanti anche gli slogan contro il governo Draghi messo all’indice come attuale nemico numero uno delle lavoratrici e dei lavoratori. Tra i canti Bandiera Rossa, l’Internazionale e Bella Ciao ad accompagnare l’inno dei lavoratori GKN “Occupiamola” che è risuonato in continuazione e cantato all’unisono da tutti i manifestanti dall’inizio alla fine del corteo.
Il corteo si è arrestato in piazza Santissima Annunziata per un minuto di silenzio per l’operaio stritolato dai rulli di un’azienda di Campi Bisenzio soltanto la sera prima.
Le tantissime bandiere rosse segnalavano anche la combattiva presenza delle folte delegazioni di partiti e organizzazioni della sinistra di opposizione e di classe, con falce e martello o con la stella. A partire, in ordine di schieramento, da Potere al popolo, Sinistra Anticapitalista, PMLI, FGC-Fronte comunista, CARC, PRC, PC, PCL, Sinistra Italiana e altri. La delegazione del PMLI, ben diretta dal compagno Andrea Cammilli e come vice il compagno Simone Malesci, composta da militanti, simpatizzanti e amici provenienti, oltre che da Firenze, dal Mugello, dalla Valdisieve, Sesto Fiorentino, Fucecchio, Empoli e dall’Umbria, si è contraddistinta per combattività e abnegazione proletaria rivoluzionaria, lanciando le parole d’ordine e i canti senza risparmiare fiato e voce dai due megafoni del Partito. Durante tutto il percorso della manifestazione sono stati diffusi con successo centinaia e centinaia di volantini sulla lotta della GKN che sono stati apprezzati e richiesti tanto per il contenuto politico che per la splendida grafica. Ingranditi a formato campeggiavano nei corpetti dei compagni, superfotografati insieme ai 3 cartelli che aprivano il nostro spezzone. Al concentramento e durante il corteo la delegazione del PMLI non si è risparmiata nell’importante azione di fronte unito con gli altri partiti alleati. Il compagno Erne Guidi, Incaricato del PMLI nei rapporti con essi, al concentramento si è incontrato fraternamente con Marco Ferrando e Franco Grisolia del PCL, con Maurizio Acerbo del PRC, con Giorgio Cremaschi di PAP e con Marco Morosini della C.S.I. È stata fatta anche una diffusione unitaria col PCL del volantone “Unire la lotta contro i licenziamenti” già firmato da più di 70 aderenti all’opposizione CGIL, USB, CUB e SGB tra cui anche compagni sindacalisti del Partito. Lo stesso Erne Guidi è stato intervistato dalla TV dei Cobas di Bari sul significato della lotta della GKN.
Durante il corteo abbiamo vicendevolmente rilanciato slogan e canti condivisi con la folta delegazione del FGC che stava dietro di noi.
Il Responsabile del PMLI.Prato, compagno Franco Panzarella, operante nel servizio d’ordine dei lavoratori GKN nell’occupazione della fabbrica è stato per tutta la seconda parte del corteo alla sua testa lanciando gli slogan del Collettivo di fabbrica.
Nel messaggio inviato prima della manifestazione al capo delegazione il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, aveva magistralmente scritto che “La battaglia della GKN è attualmente la battaglia simbolo dell'intero movimento delle lavoratrici e dei lavoratori contro i licenziamenti e lo strapotere dei capitalisti tutelato dal governo del banchiere massone Draghi. Dobbiamo continuare a sostenere questa storica battaglia con tutte le nostre forze, in maniera militante e senza badare ai sacrifici”.
Dopo l’arrivo del corteo al piazzale Michelangelo, ormai al crepuscolo, la parola è passata agli operai, della Texprint e della GKN molto applauditi. È intervenuto poi Dario Salvetti che a nome del Collettivo di fabbrica dei lavoratori GKN ha tra l’altro detto tra gli scroscianti applausi della piazza: “Draghi fermi i licenziamenti. Ci vuole lo sciopero generale”. Gli interventi si sono conclusi al grido ripetuto più volte di “Sciopero, sciopero, generale” e prolungati applausi a salutare una storica e memorabile giornata di lotta, foriera di una ripresa della lotta di classe nel nostro Paese.
“Non c'è salvezza fuori dalla mobilitazione”, ha ribadito il Collettivo di Fabbrica all'indomani quando con una sentenza il tribunale di Firenze ha bocciato i licenziamenti e ne ha sancito l'immediata revoca. In questo stesso Comunicato ha puntato il dito contro il governo Draghi e lanciato un avvertimento: “Ci dicono che abbiamo vinto il ricorso per condotta antisindacale. Vedremo le conseguenze pratiche. La palla ripassa ancora più pesante al Governo. Non osate far ripartire quelle lettere. Cambiate La legge subito.”
Insomma il governo Draghi deve impedire la chiusura della GKN. Blocco generale permanente dei licenziamenti!
 

22 settembre 2021