Elezioni del 3 e 4 ottobre
Che l'astensionismo delegittimi il Consiglio comunale e il nuovo sindaco di Bologna
Astenersi alle elezioni, battersi nelle piazze!

Dal nostro corrispondente dell’Emilia-Romagna
Il 3 e 4 ottobre si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Bologna e l’elezione del nuovo sindaco.
In questi mesi, e in particolar modo in queste ultime settimane, i candidati delle varie coalizioni si sono confrontati/“scontrati” sulle loro proposte per governare il capoluogo dell’Emilia-Romagna, volendo far intendere che esse siano opposte tra loro, che scegliendo uno piuttosto che un altro le cose si differenzino radicalmente e che quindi vi sia una “scelta” tra idee realmente diverse.
In realtà, a ben vedere, ciò che intendono fare i principali candidati è continuare a svendere Bologna alla borghesia locale, in nome e per conto della quale governeranno per i prossimi anni.
L’ambiente, i beni pubblici, il lavoro, la scuola, la casa, sono temi importanti durante la campagna elettorale ma dei quali dimenticarsi velocemente, a meno che non ci sia da privatizzare, deregolamentare, tagliare e reprimere chi dissente.
Il programma dei candidati principali, Matteo Lepore per il “centro-sinistra” e Fabio Battistini per il “centro-destra” sono fondamentalmente basati sullo stesso principio di gestione borghese della “cosa pubblica”, e differiscono principalmente nei modi e nelle forme; cambia il padrone di riferimento ma gli interessi di classe sono sempre gli stessi, quelli della borghesia.
Vi sono poi altri candidati sia a destra che a “sinistra”, e qui si collocano Coalizione civica-Coraggiosa ecologista solidale che si pone come ruota di scorta di Lepore che appoggia come candidato sindaco, Sinistra Unita per Bologna che si poggia sull’alleanza tra PRC e PCI, e che candida una ex M5S, e Potere al Popolo.
Sinistra unita e PaP mirano a superare lo sbarramento del 3% per tornare in Consiglio comunale e quindi ovviamente in campagna elettorale hanno cercato di smarcarsi dai candidati principali per raccogliere i voti di chi da essi non si sente rappresentato, puntando in particolare sul lavoro, i diritti, i servizi. Peccato però che non sia possibile amministrare nell’interesse dei lavoratori e delle masse popolari all'interno del sistema capitalistico, volenti o nolenti, quindi ciò che essi faranno sarà tirare acqua al mulino della borghesia e del capitalismo, perché di fatto li legittimeranno, da dentro se eletti o da fuori in caso contrario, avendo comunque partecipato alle elezioni che “democraticamente” avranno perso.
Di questo “teatrino” borghese è un esempio il progetto del Passante, cioè l’autostrada e la tangenziale che corrono parallele, che per il “centro-sinistra” devono passare da 12 a 18 corsie, il “centro-destra” non dice né sì né no perché la sua idea di mobilità è ancora più cementificatrice ma non si oppone di certo a questo progetto pur non potendolo dire perché c’è la campagna elettorale; Coalizione civica tiene un piede in giunta e quindi si dice a favore ma a malincuore, per necessità, e un piede fuori e quindi lo critica, chiede compensazioni, ecc., e infine Sinistra Unita e PaP che si contendono la “palma” di oppositori istituzionali del progetto, sempre a fini elettoralistici.
Il PMLI è nettamente contrario al Passante e non avendo nulla a che fare con le logiche elettorali e riformiste non corre il rischio di rivedere la propria posizione in favore di qualche concessione di tipo “istituzionale”, ma è comunque disponibile a battersi assieme a chiunque sia contrario all’allargamento di autostrada e tangenziale.
Anche per questo le masse lavoratrici e popolari bolognesi devono astenersi alle imminenti elezioni amministrative, non è certo affidandosi alle istituzioni borghesi e ai loro partiti che vedranno risolti i problemi su casa, lavoro, sanità, diritti, scuola, ambiente, ma solo se saranno protagoniste nell’opporsi alle politiche antipopolari della destra come della “sinistra” borghesi e nel rivendicare, e battersi, per strappare migliori condizioni, consapevoli però che nel capitalismo sarà impossibile soddisfare tutti i propri bisogni e necessità e che solo col socialismo le città saranno governate dal popolo e al servizio del popolo.
Astenersi alle elezioni, battersi nelle piazze!

29 settembre 2021