Documento della Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI
Le giovani, i giovani, le studentesse e gli studenti

Il tema trattato in questo documento riveste un'enorme importanza poiché insieme alla trasformazione del sistema economico deve partire, come ci ricorda Mao, anche la trasformazione dell'essere umano. Infatti, bisogna “risolvere il problema della sua concezione del mondo” (1), e la borghesia attualmente possiede tutti gli strumenti per deviare i giovani dallo sviluppo di una concezione proletaria e dal sentire come necessità il cambiamento radicale della loro condizione che rimane marginale e al servizio esclusivo del capitale.
La concezione borghese del mondo e della società e la sua corrispondente coscienza di classe si radica già nei giovani e nei giovanissimi attraverso la propaganda ad ogni livello a partire dai media (tv, rete e stampa), la tradizione, le consuetudini, la famiglia e il costume, ma un ruolo fondamentale in questo processo lo detiene senza dubbio l'istruzione.
 

Spazi pubblici culturali e ricreativi a disposizione dei giovani
Di fatto, i problemi e le contraddizioni che riguardano i giovani in seno a questa società vengono subito al nocciolo. A partire dall'assenza di spazi pubblici gratuiti di aggregazione e di confronto, dove i ragazzi e le ragazze possano esprimere e sviluppare i propri interessi e la propria creatività liberamente. Assenza che si riversa anche nella difficoltà di trovare alloggi dignitosi a prezzi accessibili, in particolare per chi è precario o senza lavoro.
Queste problematiche persistono anche in Valdisieve; molto spesso i luoghi di ritrovo per i giovani che siano accessibili gratuitamente e a orari non limitati, sono luoghi all'aperto come il parco fluviale o i parchi pubblici, che però non garantiscono molti servizi per le necessità che possono esserci, per esempio in caso di maltempo o per attività che possono svolgersi esclusivamente al coperto.
L'accessibilità e l'apertura, più flessibile, dei locali scolastici agli studenti e alle studentesse delle varie scuole medie, come la scuola M. Maltoni a Pontassieve, la L. Ghiberti a San Francesco a Pelago e la Leonardo Da Vinci a Rufina e soprattutto superiore, come l'istituto E. Balducci, possono far fronte alle necessità che insorgono nello svolgere attività pomeridiane di studio, ma anche sociali, culturali, sportive e ricreative.
In Valdisieve i luoghi di svago per i giovani sono quasi del tutto assenti; ci riferiamo anche ad attività gratuite come serate per la proiezione di film o musica dal vivo o eventi culturali che potrebbero favorire la presenza giovanile sul territorio. Inoltre quelle pochissime che sporadicamente vengono promosse, sono scarsamente pubblicizzate.
Garantire la costruzione (pensiamo alle rivalutazioni di aree da pianificare come l'ex-ferroviaria di Pontassieve per fare un esempio su tutti) o l'utilizzo di spazi interamente dedicati ai giovani, auto-gestiti e finanziati dai comuni, darebbe modo ai ragazzi e alle ragazze di sperimentare maggiore autonomia nell'organizzazione gli eventi, con un coinvolgimento diretto e conseguentemente più opportunità di partecipazione alla vita sociale locale, trasformando la Valdisieve da “dormitorio” periferico di Firenze, a comunità attiva, vivace e a misura di giovani e giovanissimi.
 

La questione centrale dell'istruzione
L'istruzione, come detto, ha un ruolo fondamentale, anche perché attualmente la scuola “raccoglie” in sé la quasi totalità dei giovani.
Nella scuola d'impronta borghese però, troppo spesso le studentesse e gli studenti vengono costretti a studiare materie pressoché inutili, senza risvolto applicativo, tipo nei licei le lingue morte (greco e latino), che potrebbero lasciare il posto a ore in più di inglese, troppo spesso trascurato, ma molto utile attualmente. Studio che si svolge attraverso metodi inefficaci e con lo sguardo sempre rivolto al passato.
Tutto ciò, sommato al fatto che nella scuola, essendo essa stessa il prodotto sovrastrutturale di un'economia capitalista, vi è l'esaltazione e la diffusione di valori borghesi, attraverso anche progetti elitari, come l'Erasmus o altri di questo tipo che sono fruiti da una piccola parte di studentesse e studenti, spesso perché costosi; in alcuni di essi si aggiunge il fatto che i posti sono limitati, e la scelta avviene per meritocrazia.
Anche la formazione scuola-lavoro, che sulla carta dovrebbe arricchire e accrescere esperienze pratiche da affiancare agli studi, spesso riduce gli studenti all'esecuzione di attività semplici e ripetitive (sistemare arretrati di archiviazione negli uffici, fotocopie, premere un pulsante e mettere etichette su un prodotto) che forniscono solo manodopera gratuita all'azienda di turno.
Metodologicamente una grossa falla, dimostrata localmente nella scuola superiore, è il divario eccessivo che c'è tra i programmi dei tecnici/professionali e dei licei, nei primi una carenza di formazione teorica e nei secondi una forte mancanza di quella pratica.
L'esatto opposto di quello che ci ricorda Mao, e cioè che nel socialismo l'integrazione tra istruzione e lavoro produttivo è fondamentale, come è fondamentale la continuità tra studio sui libri e applicazione di tale studio, “I lavoratori devono svolgere attività intellettuale, e gli intellettuali devono svolgere lavoro manuale” (2).
Nella scuola di oggi è da criticare e da abolire il metodo nozionistico e la cultura libresca di cui molti docenti e programmi di studio si fanno portavoce; ad essi vorremmo preferire invece l'esperienza diretta, il confronto e la discussione dialettica.
In Valdisieve, nel calendario scolastico, non sono previste iniziative o interventi, corsi o lezioni riguardanti temi fondamentali, come l'educazione stradale, sanitaria e sessuale, e anche l'antifascismo è trattato in misura assolutamente insufficiente e marginale, soprattutto in considerazione della situazione generale del nostro Paese.
Incontri e lezioni che dovrebbero essere organizzati attivamente dagli studenti e dalle studentesse, senza limitazioni di ore da parte del corpo docente, e con l'aiuto, se deciso collettivamente, di organizzazioni o associazioni esterne alla scuola come ad esempio l'ANPI che va coinvolta in misura assolutamente maggiore in ogni scuola di ordine e grado se si tratta di antifascismo, per iniziare a conoscere la Resistenza e per arginare culturalmente il razzismo e il neofascismo che rappresentano uno dei pericoli maggiori per i nostri giovani.
Differentemente, ciò che deve essere abolito dall'orario scolastico sono le ore di religione in ogni tipo di scuola pubblica, i cui docenti sono selezionati dal vescovo, designati e dipendenti dalle Curie. Nel frattempo, nelle scuole della Valdisieve, per chi non partecipa all’ora di religione vorremmo dare spazio e potenziare ore di insegnamento alternativo, studio individuale con assistenza di personale docente, oppure autonomo nelle scuole superiori.
Inoltre, come anche indicato all'interno delle otto richieste immediate al governo del banchiere massone Draghi dal Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi nel suo discorso alla 45° Commemorazione di Mao, la didattica a distanza va abolita permanentemente. In caso di necessità legate a questa pandemia, o a quelle che potranno in futuro sorgere, dovranno essere le amministrazioni comunali a trovare spazi adeguati al distanziamento delle studentesse e degli studenti, e il governo centrale a fornire gli insegnanti e il personale scolastico necessario per mandare avanti le lezioni normalmente.
 

Il riconoscimento del diritto all'istruzione per tutti
Economicamente il materiale didattico, inclusi i libri di testo, dalle elementari in su, è a pagamento, e inoltre c'è da versare la tassa d'iscrizione annuale. Quest'ultima dovrebbe essere abolita, poiché limita di fatto l'accessibilità e il diritto di tutti all'istruzione.
Analogamente, all'obbligo di avere determinati libri di testo dovrebbe essere corrisposta la gratuità di essi stessi; di fatto i libri di testo e il materiale didattico dovrebbe essere messo a disposizione gratuitamente, finanziato dallo Stato. Dobbiamo invertire la tendenza, iniziando a denunciarla anche nel nostro territorio, di governi che puntualmente tagliano sanità e scuola pubbliche, continuando a foraggiare le cliniche, gli istituti scolastici privati, armi ed esercito per le incostituzionali missioni all'estero.
Ma i costi che riguardano l'istruzione non si limitano a questo: l'uso dei mezzi di trasporto pubblico, tra biglietti e abbonamenti, diventano altre spese ingenti.
Certi trasporti oltre tutto, almeno per quanto riguarda l'uscita al termine della giornata scolastica dalla scuola superiore di Pontassieve, sono proporzionalmente insufficienti alla quantità di studenti che ne usufruiscono, e il Covid con tutte le restrizioni del caso, ha semplicemente aggravato questa cronica criticità. Inoltre in molte frazioni della Valdisieve il trasporto pubblico non è garantito.
Provvedere quindi, alla gratuità e alla garanzia per tutti dei trasporti scolastici, in ogni località, è prioritario.
Nelle scuole elementari, medie e superiori della Valdisieve, bisogna inoltre ampliare strutturalmente, fornire e attrezzare le sale lettura, palestre, aule di informatica, mense, spazi ricreativi, sale studio, laboratori, che troppo spesso - se ci sono - sono malmessi o strumentalmente poveri.
 

La scuola delle studentesse e degli studenti
Per quanto riguarda la rappresentanza studentesca, attualmente, nella scuola superiore Balducci di Pontassieve - come altrove - ci sono organi collegiali dove gli studenti sono una minoranza priva di potere reale.
Per far sì che gli studenti e le studentesse possano, nel vero senso della parola, “governare” la scuola poiché di fatto sono la componente in assoluto più rilevante, dobbiamo trovare il coraggio di “sostituire” questi organismi istituzionali creando nuovi organi effettivamente rappresentativi che dispongano di poteri vincolanti in cui gli studenti siano la maggioranza, con i docenti e il personale Ata come minoranze, e dove tutti i componenti siano eletti dalle assemblee generali fondate sulla democrazia diretta.
Bisogna che, come dice Mao: “I rettori, i presidi e i professori siano al servizio degli studenti, non il contrario” (3).
 

Le classi “pollaio”, l'integrazione e il personale scolastico
Localmente un'altra problematica, che in questo periodo di pandemia ha avuto anche maggiore evidenza, sono le classi che hanno più di venti alunni, e molto spesso con alcuni ragazzi portatori di handicap, troppo spesso seguiti in maniera superficiale e con un'assenza di attività volte all'inclusione e alla partecipazione della normale vita scolastica.
Nelle superiori inoltre sono troppi pochi gli insegnanti di sostegno, e restano scoperte molte ore.
Il tetto per ogni classe dev’essere stabilito in al massimo 20 alunni, 15 in caso appunto di portatori di handicap, che devono essere seguiti con costanza e inclusi tramite la partecipazione a progetti e attività formative all'interno della classe. Gli insegnanti di sostegno dovrebbero inoltre essere formati tramite un corso di formazione pubblica, che deve essere garantito dallo Stato. Lo stesso dovrebbe essere fatto in caso di ingresso in classe di studentesse o studenti stranieri, che hanno ancora difficoltà con la lingua italiana (in particolare i più piccoli) e che pertanto necessitano di attenzioni particolari.
A proposito del corpo docente e del personale Ata, per combattere il precariato è necessaria l'immissione di ruolo e la retribuzione non differenziata. Nella scuola superiore Balducci di Pontassieve si accusano la mancanza di docenti, cattedre vacanti in alcuni indirizzi, e personale Ata non sufficiente perché in numero troppo ridotto.
 

I giovani e il lavoro
Finiti o smessi gli studi per i giovani è molto difficile trovare posti di lavoro e per i pochi che riescono a trovarne uno, si tratta spessissimo di impieghi precari, malpagati, non tutelati, e che spesso non hanno neanche una formazione adeguata.
Devono per questo essere garantite più opportunità di lavoro per tutte le ragazze e i ragazzi, stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato. Per questo è indispensabile che gli studenti della Valdisieve - o per lo meno la loro parte più avanzata - si saldino nelle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori per il mantenimento del proprio posto di lavoro; nel nostro territorio, da Dicomano a Pontassieve, solo negli ultimi 15 anni si sono persi centinaia e centinaia di posti di lavoro a causa della chiusura di aziende, spesso dovute a processi di delocalizzazione, ma anche a causa di padroni che hanno serrato e sono fuggiti con il malloppo, che impoveriscono sia chi il lavoro lo perde, ma anche i giovani che non lo avranno in futuro.
I giovani, come giustamente ha affermato Mao, riconoscendo a questi la portata rivoluzionaria e l'importanza rivestita per il futuro della società, “devono avere lungimiranza politica ed essere permeati di spirito di lotta e sacrificio” (4).
Gratuitamente devono essere garantiti corsi scolastici serali per i lavoratori e lavoratrici favorendoli con permessi e aiuti adeguati, e devono essere intensificati i corsi d’insegnamento della lingua italiana per immigrati proprio all’interno degli edifici scolastici.
Fra l'altro, proprio nella valorizzazione urbanistica dell'ex-area ferroviaria di Pontassieve già citata, oppure nel sito ex-Italcementi, sarebbe importante a nostro avviso fare tutto il possibile affinché, oltre agli spazi di servizio dei quali abbiamo già parlato, si possa costruire un distaccamento universitario vero e proprio, che possa portare sul nostro territorio non solo le competenze di facoltà, ma anche un prezioso volano economico e sociale con la creazione di nuovi posti di lavoro nel plesso stesso ma anche nell'indotto dei servizi collegati. Pontassieve è uno snodo ferroviario importantissimo, a due passi da Firenze, e ha tutte le caratteristiche per poter fare questo importantissimo passo in avanti per i giovani, le giovani e per tutta la comunità.
 

Il supporto psico-fisico adolescenziale
A tutte queste condizioni si aggiunge che purtroppo in molti casi i giovani, soprattutto nel periodo adolescenziale e pre-adolescenziale, sono soggetti ad abusi psico-fisici, anche di natura sessuale, verbali e non, tra pari o da parte di adulti.
Questa problematica con l'intervento di Internet e dei social media ha aumentato il suo raggio d'azione e diventa sempre più frequente anche a causa della disinformazione. Entrambi i sessi sono colpiti da questo fenomeno con modalità differenti e sarebbe pertanto necessario fornire le scuole medie e superiori di sportelli di ascolto e di confronto, anche tra pari con incontri pomeridiani e la promozione di corsi di formazione digitale e tecnico-informatica.
Nelle superiori sarebbe necessari il supporto e consulenza dello psicologo per prevenire problemi di questo genere, ma anche per poter venire incontro a tutti coloro che possono incontrare problemi di alcool o di droghe pesanti, anche se questo processo risulterebbe del tutto inutile se non accompagnato da campagne d'informazione attive e capillari per tutta la popolazione scolastica.
 

I giovani e la vita politica
I giovani e le giovani sono di fatto esclusi, fino ai 18 anni per la Camera e ai 25 per il Senato, dalla vita politica (anche comunale), dal diritto di voto e di eleggibilità, essendo pure discriminati economicamente.
Noi da tempo chiediamo il riconoscimento del diritto di voto per le elezioni comunali a 14 anni, e la maggior età e il diritto di voto e di eleggibilità a 16 anni, sia per la Camera che per il Senato. Questo perché vogliamo che vengano riconosciuti ai ragazzi e soprattutto alle ragazze una pari dignità politica e giuridica nella società e nella famiglia affinché essi non siano più costretti a subire il controllo e la potestà dei genitori, della scuola e delle istituzioni borghesi. È assurdo e profondamente ipocrita che il sistema capitalistico ammetta che un giovanissimo si spacchi la schiena e rischi la vita a fare il manovale in un cantiere edile, per non parlare di tutti i minorenni che lavorano a nero, e al tempo stesso gli neghi i diritti politici e sociali.
Inoltre, noi sfidiamo le istituzioni borghesi, che hanno istituito numerose farse di organismi “comunali dei bambini'' o le “consulte dei giovani” per accattivarsi le simpatie dei ragazzi, a concedere il diritto di voto effettivo ai quattordicenni nelle elezioni comunali affinché essi possano incidere concretamente nella politica cittadina che li riguarda in prima persona e coinvolge direttamente la loro vita sociale, culturale, scolastica, sportiva, ecc.
Noi siamo sicuri che le ragazze e i ragazzi sapranno spendere nel migliore dei modi questa nuova opportunità, usando per esempio massicciamente l'arma dell'astensionismo elettorale come indica il PMLI, per dare una lezione a tutti i partiti di regime. Ma se non lo sapranno spendere bene ora, impareranno col tempo, via via che crescerà la loro esperienza politica e sociale e noi siamo certi che il contributo della nostra gioventù sarà determinante per creare una Valdisieve al servizio del popolo e, più in generale, nella grande battaglia per l’Italia unita, rossa e socialista.
I giovani e le giovani non possono che essere uno dei nostri punti di partenza perché, spiega Mao: “sono pieni di forza, vitalità, suscettibili al cambiamento, più liberi dalle influenze e dai condizionamenti, più aperti ad idee progressiste e rivoluzionarie” (5).
 

SPAZI, ATTIVITA', MISURE SOCIALI
1. Costruzione, garantendone il finanziamento pubblico, di luoghi di ritrovo e di attività culturale, ricreativa e sportiva, di spazi verdi, autogestiti dai giovani.
2. Ingresso gratuito ai musei e sconti del 50% a tutti i giovani di età inferiore a 29 anni nell'accesso ai cinema, stadi e piscine e alle manifestazioni musicali, teatrali e culturali.
3. Diffusione gratuita di tutti i mezzi contraccettivi, ivi compresi profilattici e pillola del giorno dopo. Istituzione di sportelli di ascolto e formazione capillare di prevenzione del disagio giovanile e adolescenziale.
 

SCUOLA PUBBLICA GRATUITA E GOVERNATA DALLE STUDENTESSE E DAGLI STUDENTI
4. Istituire nuovi organi scolastici collegiali in cui le studentesse e gli studenti siano la maggioranza e che dispongano di poteri vincolanti. Ne devono far parte anche i rappresentanti del personale docente e Ata, come minoranza. Tutti i membri devono essere eletti dalle rispettive Assemblee generali che potranno revocarli in qualsiasi momento. Le Assemblee generali devono ispirarsi ai principi della democrazia diretta.
5. Scuola dell'obbligo fino a 18 anni, unitaria per tutti gli studenti.
6. Introdurre nella didattica una scientifica informazione sessuale, educazione sanitaria e educazione stradale secondo programmi e modalità decisi dagli studenti.
7. Apertura per uso pubblico delle strutture scolastiche oltre gli orari di insegnamento a chi ne fa richiesta, dai computer agli spazi sportivi.
8. Tetto massimo di 20 alunni per classe, e di 15 in presenza di alcuni portatori di handicap, a cui siano assegnati insegnanti di sostegno.
9. Investimenti pubblici per risanare gli immobili e ammodernare le scuole statali (mezzi informatici, laboratori, palestre, auditorium, ecc.) e per costruirne di nuove dove necessario.
10. Dotare le scuole di biblioteche, sale di lettura attrezzate e strutture attrezzate gratuite al servizio degli studenti per attività informatiche, anche con collegamento a Internet, artistiche, musicali, teatrali, cinematografiche, fotografiche e giornalistiche.
11. Abolire la tassa d'iscrizione scolastica.
12. Gratuità per gli studenti del materiale didattico e di laboratorio e dei mezzi di trasporto pubblici. Trasporti scolastici gratuiti e garantiti per tutti i residenti del territorio, includendo quindi anche i bimbi, le ragazze e i ragazzi isolati in frazioni remote, in rispetto del diritto universale allo studio.
13. Abolire le ore di religione nella scuola pubblica di ogni ordine e grado.
14. Obbligo per lo Stato di istituire corsi universitari di formazione per insegnanti di sostegno. Abolire le scuole e i corsi di formazione privati e a pagamento.
15. Immissione in ruolo di tutti i docenti e del personale Ata.
16. Corsi gratuiti per i lavoratori, favorendoli con permessi e aiuti adeguati, e d’insegnamento della lingua italiana per immigrati all’interno degli edifici scolastici.
17. Intensificare gli appuntamenti in orario scolastico col coinvolgimento dell’ANPI per iniziare a conoscere la Resistenza e arginare culturalmente il razzismo e il neofascismo dilaganti.
18. La didattica a distanza va abolita permanentemente. In caso di necessità legate a questa pandemia, o a quelle che potranno in futuro sorgere, dovranno essere le amministrazioni comunali a trovare spazi adeguati al distanziamento delle studentesse e degli studenti, e il governo centrale a fornire gli insegnanti e il personale scolastico necessario per mandare avanti le lezioni normalmente.
 

ISTITUZIONI POLITICHE
19. Riconoscere la maggiore età, il diritto di voto e di eleggibilità, anche per la Camera e il Senato, a 16 anni.
20. Diritto di voto ai quattordicenni per le elezioni comunali.
 

GIOVANI LAVORATORI
21. Lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutte le ragazze e i ragazzi al termine degli studi.
22. Più assunzioni per i giovani disoccupati e in cerca di prima occupazione.
23. Cancellare ogni discriminazione economica e normativa, in ogni campo, verso i giovani lavoratori.
 

L'UNIVERSITÀ IN VALDISIEVE
Creare all'interno della valorizzazione strutturale dell'ex-area ferroviaria di Pontassieve, oppure del sito ex-Italcementi di San Francesco a Pelago, un polo universitario che possa portare sul nostro territorio non solo le competenze di facoltà, ma anche un prezioso volano economico e sociale con la creazione di nuovi posti di lavoro nel plesso stesso ma anche nell'indotto dei servizi collegati. Pontassieve è uno snodo ferroviario importantissimo, a due passi da Firenze, e ha tutte le caratteristiche per poter fare questo importantissimo passo in avanti per i giovani, le giovani e per tutta la comunità.
 
Cellula “F. Engels” della Valdisieve del PMLI
Rufina, 23 settembre 2021

 


Note:

1. Mao Zedong, citato in “Avanziamo lungo la via aperta dalla Rivoluzione socialista d'Ottobre”, articolo delle redazioni di “Quotidiano del popolo”, “Bandiera Rossa” e “Quotidiano dell'esercito di librazione”, 6 novembre 1967.
2. Mao Zedong, Un discorso del 1958.
3. Mao Zedong, Conversazione con una delegazione guineana del settore dell’istruzione, 8 agosto 1965.
4. Mao Zedong, Dedica commemorativa della fondazione della scuola pubblica dello Shanbei.
5. Mao Zedong, Indicazioni orientative per il lavoro della Lega della Gioventù, 15 dicembre 1945.