Intervento del compagno Franco Panzarella all'assemblea del 24 settembre 2021 alla GKN
“Sosteniamo fino alla vittoria la battaglia storica della GKN”

Di seguito pubblichiamo l'intervento pronunciato dal compagno Franco Panzarella il 23 settembre all'assemblea indetta dal Collettivo di fabbrica della GKN allargata alla rete di supporto e solidali.
All'iniziativa hanno preso parte oltre un centinaio di persone con diversi interventi incentrati sulle modalità di organizzazione e partecipazione alle prossime iniziative di lotta a cominciare dallo sciopero generale indetto per l'11 dall'Assemblea dei lavoratori combattivi e dai sindacati di base.
Al termine del suo intervento, applaudito da tutta l'Assemblea, alcuni lavoratori GKN si sono complimentati col compagno: “Bravo Franco, così si parla e si spiegano le cose in modo chiaro e semplice”.
Il 24 luglio, e ancora di più il 18 settembre abbiamo ottenuto due grandi vittorie: non era mai successo nella storia del movimento operaio che un Collettivo di fabbrica convocasse manifestazioni nazionali così partecipate, combattive e determinate.
Per difendere i propri interessi i lavoratori hanno il pieno e legittimo diritto di utilizzare tutti i mezzi e le forme di lotta che di volta in volta ritengono più opportuni, ivi compreso l'occupazione delle fabbriche, lo sciopero generale contro i padroni e lo sciopero politico contro il governo del capitalismo della grande finanza e dalla UE imperialista del banchiere massone Draghi che ne cura gli interessi e ne regge le sorti.
Il grande successo del corteo di Firenze rende merito e onore al modello avanzato di conduzione della lotta portata avanti dal Collettivo di fabbrica GKN come di fatto non si vedeva da decenni, con non a caso la parola d’ordine Insorgiamo! , che pratica la democrazia diretta, che valorizza pienamente l’Assemblea generale, che coinvolge tutti i sindacati, confederali e di base, l’ANPI, movimenti, intellettuali, istituzioni locali, che apre ai partiti della sinistra di opposizione e di classe senza discriminazioni.
Se a ciò aggiungiamo la sentenza, anch'essa per molti versi storica, emessa il 20 settembre dal giudice del Lavoro che ha dichiarato illegittima la procedura di licenziamento e i 75 giorni di occupazione della fabbrica, allora si capisce bene perché il banchiere massone Draghi, il ministro fascioleghista Giorgetti e il caporione di Confindustria Bonomi appaiono sempre più preoccupati e si appellano ai vertici dei sindacati confederali affinché garantiscano la pace sociale per non perdere il treno della ripresa economica.
La verità è che questa lotta insieme a tutte le altre decine di vertenze che attraversano l'Italia dal Nord a Sud e nelle Isole a cominciare da Alitalia, Wirpool, Giannetti Gomme, Scatolificio Fiorentino, Texprint, Piaggio, Stellantis/FCA di Melfi e Pomigliano, Sanac, Electrolux, Nuovo Pignone, Embraco, Sammontana e degli aeroportuali fanno paura ai padroni, al governo e ai loro lacché.
Ieri sera ho seguito da questo piazzale la trasmissione televisiva Piazza Pulita e ne ho sentite di cotte e di crude. A tal proposito, come hanno giustamente e ripetutamente sottolineato nei loro interventi i compagni Dario, Paolo, Matteo e Alessio, vorrei ribadire che in campo non ci sono varie proposte: cassa integrazione, cooperativa sociale coi fondi del TFR dei lavoratori, ammortizzatori sociali, scivoli pensionistici, buonuscite e elemosine varie.
In campo c'è una sola proposta: la GKN non deve chiudere, i licenziamenti devono essere subito ritirati e i lavoratori devono tornare immediatamente a lavoro.
La forza per raggiungere questo obiettivo c'è e si è vista una settimana fa sui Viali di Firenze. Adesso avanti con lo sciopero generale perché “Non c'è salvezza fuori dalla mobilitazione”.
Questo è il nostro unico obiettivo consapevoli che la battaglia della GKN è attualmente la battaglia simbolo dell'intero movimento delle lavoratrici e dei lavoratori contro i licenziamenti e lo strapotere dei capitalisti tutelato dal governo del banchiere massone Draghi.
Dobbiamo continuare a sostenere fino alla vittoria questa storica battaglia con tutte le nostre forze, in maniera militante e senza badare ai sacrifici.
“Avanti, uniti, adesso Insorgiamo, sciopero, sciopero generale”.

29 settembre 2021