Lo rivela Cittadinanzattiva
Quasi il 60 per cento delle scuole italiane non è a norma
16.909 aule insicure e invivibili

 
Secondo il XIX Rapporto denominato 'Osservatorio civico sulla sicurezza scolastica', presentato lo scorso 22 settembre da Cittadinanzattiva, l'anno scolastico appena iniziato incomincia con gravissimi problemi per ciò che riguarda, soprattutto, l'edilizia scolastica e il suo rapporto con la capienza di studenti.
L’associazione ha innanzitutto calcolato che nel nostro Paese oltre 458mila studenti frequentano 16.909 aule scolastiche con una media di oltre 27 alunni per classe (nel 55% dei casi si tratta di istituti di secondo grado), un fatto che contrasta, tra l'altro, con i rigorosi parametri stabiliti dalla normativa antincendio stabilita con il decreto del Ministero dell'interno del 26 agosto 1992 - che prevede un massimo di 25 persone, tra docenti e studenti, presenti in ogni singola aula - e con il decreto del Ministero dei Lavori pubblici del 18 dicembre 1975 – che consente uno spazio vitale per alunno di 1,80 metri quadrati e di 1,96 metri quadrati secondo il tipo di scuola.
Le regioni nelle quali il problema del sovraffollamento è più diffuso sono sono la Lombardia, l'Emilia Romagna e la Campania, rispettivamente con 1889, 1131 e 1028 classi irregolari.
Cittadinanzattiva propone di abrogare il decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 20 marzo 2009 – deciso dall'allora governo Berlusconi – che deroga a entrambi i decreti ministeriali citati e che contribuisce in modo determinante al problema del sovraffollamento delle aule scolastiche.
Dal rapporto emerge poi che il 54% degli istituti non possiede il certificato di agibilità statica, il 59% non ha quello di prevenzione incendi e il 39% è privo di test statici, e tutto ciò è molto grave, considerando che gli edifici scolastici italiani hanno una media di oltre 53 anni.
Cittadinanzattiva ha poi messo in evidenza che ben 17.000 scuole sono situate in aree ad alta sismicità, con 4 milioni e 300.000 studenti che vivono e studiano in queste aree.
Grave è anche il problema del dissesto degli edifici, con ben 35 criticità manifestatesi in dieci mesi, tra il 2 ottobre 2020 e il 4 agosto 2021, che hanno provocato quattro feriti tra il personale scolastico e gli studenti con episodi di caduta di calcinacci, distacco di intonaco, caduta di finestre, crolli di muri di recinzione, caduta di alberi caduti vicino a scuole e scoppio di incendi in zone limitrofe agli istituti: dieci di tali criticità si sono verificate in Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, sedici in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto, nove nel Lazio e in Toscana.
Secondo il rapporto di Cittadinanzattiva, anche gli edifici che ospitano gli asili nido italiani (di cui 6767 sono privati e soltanto 4250 pubblici) non sono completamente all'altezza dei loro compiti di salvaguardia della vita e della salute dei più piccoli: il 44% di essi è ospitato in strutture relativamente moderne, costruite dal 1976 in poi, ma il 22% è stato costruito prima del 1975, con interventi di miglioramento e adeguamento sismici che hanno riguardato soltanto il 6% delle strutture, mentre soltanto il 18% ha effettuato le indagini diagnostiche di soffitti e solai.
Le prove di evacuazione negli asili nido sono state effettuate solo nel 52% delle strutture.

6 ottobre 2021