Vergognosa sentenza del tribunale di Locri
Lucano condannato per aver aiutato i migranti
L’ex sindaco di Riace:”Trattato come un mafioso”
Manifestazioni di solidarietà a Riace, Napoli, Firenze, Bologna, Modena, Milano. Presente il PMLI nel presidio di Catania

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Il 30 settembre il presidente del collegio giudicante del tribunale di Locri, Fulvio Accurso, ha condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione l’ex sindaco di Riace Domenico (Mimmo) Lucano arrestato e posto agli arresti domiciliari il 2 ottobre 2018 nell’ambito dell’operazione “Xenia”. Lucano è stato ritenuto colpevole di associazione a delinquere finalizzata al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato, falso ideologico e abuso d’ufficio con il vincolo della continuazione.
Inoltre è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Anche se le motivazioni della condanna saranno rese note a dicembre, siamo di fronte ad una sentenza politica e repressiva che inaugura una nuova fase del regime neofascista per il semplice fatto che la richiesta (7 anni e 11 mesi) dei pubblici ministeri Michele Permunian e Marzia Currao è stata quasi raddoppiata senza tenere nemmeno conto delle attenuanti. Non a caso Lorenzo Trucco, difensore di tre imputati, tra cui la stessa compagna di Lucano, Lemlem Tesfahun, condannata pure lei a 4 anni e 10 mesi, in una dichiarazione rilasciata a ilfattoquotidiano.it ha detto di non aver visto nulla di simile in quarant’anni di carriera. Per non parlare dell’ingente somma di denaro (oltre 500 mila euro) che l’ex sindaco dovrà restituire pur non avendo intascato un solo centesimo e vivendo in assoluta povertà, non potendo nemmeno permettersi di pagare gli avvocati che lo hanno difeso. Una vera e propria mostruosità!
Eppure “il modello Riace” basato sull’accoglienza e il coinvolgimento dei migranti aveva fatto il giro del mondo. Nel 2017 l’università di Cambridge invitò Lucano a raccontare la sua lunga esperienza umanitaria. All’epoca il 50% della popolazione di Riace era rappresentato da stranieri di 26 nazionalità diverse. Proprio grazie alla presenza dei migranti, rivalutando i vecchi mestieri, l’economia del paese fu rilanciata, scuole e case abbandonate furono ristrutturate e riutilizzate. La rivista Fortune inserì l’ex sindaco di Riace (unico italiano) al 40° posto nella classifica degli uomini più influenti al mondo.
È abbastanza evidente che tutto ciò non poteva che generare forti ostilità soprattutto da parte dei più sfegatati razzisti e dei politicanti della destra fascista e xenofoba tra i quali possiamo annoverare l’aspirante duce d’Italia Matteo Salvini che pur sbagliando reato, non ha perso occasione per strumentalizzare la vergognosa sentenza, dichiarando: “Per mia forma culturale non sono abituato a godere delle disgrazie altrui, ma ieri il sindaco campione del buonismo e dell’accoglienza è stato condannato a 13 anni di carcere per un reato odioso come associazione a delinquere finalizzato allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Da ieri mi sono sentito un po’ meno solo perché quando denunciavo che l’immigrazione clandestina è un business da miliardi di euro, quando sostenevo che a sinistra qualcuno voleva gli sbarchi non perché generoso, questo non è più dubbio di Matteo Salvini, ma è una sentenza di primo grado di un tribunale della Repubblica italiana”. Bella faccia tosta nel rilasciare affermazioni del genere considerando i 49 milioni di euro intascati dalla Lega e mai restituiti. Dal canto suo, Lucano profondamente amareggiato e deluso da un verdetto che lo ha “trattato come un mafioso” è convinto che dietro la condanna ci siano “ombre poco chiare” avvalorando la tesi di “un magistrato e un politico di razza” che sin dall’inizio hanno cercato di offuscare la sua immagine e il suo impegno verso gli immigrati e i più deboli in particolare.
Dopo l’ingiusta sentenza si sono susseguite diverse manifestazioni di solidarietà nelle principali piazze d’Italia, dimostrando ancora una volta che il fascismo e il razzismo non godono certo del sostegno delle masse. A Riace, provenienti da ogni parte della Calabria, in tanti hanno voluto far sentire la propria vicinanza all’ex sindaco accogliendo l’appello degli organizzatori ed esponendo alcuni striscioni dove c’era scritto “Siamo tutti Mimmo Lucano", "L'umanità non si arresta" e "Complici di Mimmo Lucano". In piazza Plebiscito “Napoli senza confini” ha lanciato un presidio al grido “La solidarietà non è un reato!”. Manifestazioni anche a Milano, Bologna, Modena, Firenze e Roma.
Noi marxisti-leninisti italiani esprimiamo piena solidarietà a Mimmo Lucano, il PMLI e Il Bolscevico hanno aderito alla petizione in solidarita a Lucano. È evidente che la sentenza del tribunale di Locri, specie dopo l’assoluzione di Dell’Utri e degli ex ufficiali del Ros nel processo “Stato-mafia”, conferma che il governo del massone Draghi e della ministra Cartabia ha ancor di più irreggimentato la magistratura per assoggettarla al potere politico e alla sua politica di demonizzazione e cancellazione di ogni dissenso, nella ricerca di quella pace sociale di cui ha bisogno la classe dominante borghese per uscire dalla pesante crisi economica accentuata dalla pandemia del coronavirus. D’altronde nella società divisa in classi anche la magistratura riflette l'ideologia e gli interessi della classe dominante, ovvero della classe dominante borghese in camicia nera.
Il “modello Riace”, pur con i suoi limiti e senza illudersi che possa costituire la risoluzione definitiva del problema della xenofobia e del razzismo nel capitalismo, va difeso e la sentenza in appello dev’essere ribaltata. Mentre vengono assolti i collusi e complici della mafia, è una mostruosità intollerabile condannare come se fosse un assassino chi ha sottratto tantissimi migranti alla criminalità, al degrado e allo sfruttamento selvaggio dell’economia capitalista.

6 ottobre 2021