Nelle primarie in Argentina
La coalizione del presidente peronista Fernandez battuta dalla destra di Macri
Un terzo degli elettori diserta le urne

 
Neanche due anni fa, nel dicembre 2019, il peronista Alberto Fernandez vinceva le elezioni presidenziali sull'uscente conservatore Mauricio Macri al primo turno con il 48,2 % dei voti validi; nelle elezioni primarie dello scorso 12 settembre, per definire le liste dei candidati alle politche parziali del 14 novembre sul rinnovo della metà dei deputati e di un terzo dei senatori, i sostenitori della coalizione di "centro-sinistra" guidata da Fernandez e dalla ex presidente Cristina Kirchner erano crollati a neanche un terzo dei voti validi.
Secondo la legge varata nel 2009, denominata PASO (Primarias, Abiertas, Simultaneas y Obligatrorias), tutti i partiti devono presentare in elezioni primarie i candidati, ciascuno dei quali deve avere almeno l’1,5 % dei voti per essere confermato nella successiva lista ufficiale.
Un terzo dei circa 34,3 milioni di elettori ha disertato le urne. Tra i votanti il 40% ha scelto i candidati della coalizione dell’ex presidente Mauricio Macri, “Juntos por el cambio”, e solo il 30% si è espresso a favore del Frente de Todos (Fdt) di Fernandez che con questi numeri il prossimo 14 novembre perderebbe la maggioranza al Senato e altri seggi alla Camera bassa dove è già in minoranza.
La coalizione al governo ha perso molti consensi ed è risultata sconfitta in 18 dei 24 distretti, persino nel suo bastione elettorale, nella provincia di Buenos Aires, che da sola raccoglie più di un terzo dell’elettorato di tutto il paese e dove è stata doppiata dalla coalizione di destra col 48,3 % contro il 24,6%.

6 ottobre 2021