Il tribunale di Prato ordina il reintegro di uno dei 18 lavoratori in sciopero
Storica vittoria dei lavoratori Texprint contro i licenziamenti
La lotta contro lo sfruttamento deve continuare contro il capitalismo e per il socialismo

Dopo quasi 9 mesi di presidio davanti ai cancelli della fabbrica durante i quali i lavoratori in lotta sono stati manganellati, arrestati e denunciati dalla polizia; sono stati aggrediti e picchiati dai padroni; sono stati isolati dai vertici sindacali confederali e abbandonati dalle istituzioni parlamentari borghesi a cominciare dal neopodestà piddino Matteo Biffoni il quale si è sempre rifiutato di sentire le ragioni dei lavoratori e ha bollato la vertenza Texprint come un “problema di ordine pubblico”; il 29 settembre il Tribunale del Lavoro di Prato ha accolto il primo ricorso di urgenza presentato dall'operaio Afzaal Muhammad contro l'ingiusto licenziamento subito a dicembre 2020, ha ordinato l’immediata reintegrazione del ricorrente nel posto di lavoro e ha condannato la Texprint al pagamento di oltre 7 mila euro per le spese di lite.
Si tratta di una sentenza storica che, scrivono i responsabili del Si-Cobas Prato Firenze in un comunicato diffuso sui social: “falcia tutte le accuse contro i lavoratori che da otto mesi lottano davanti ai cancelli della fabbrica” e conferma che “L'azienda ha inventato di sana pianta fatti mai avvenuti per giustificare il licenziamento dei lavoratori che hanno denunciato lo sfruttamento, addebitando a chi ha scioperato responsabilità di inesistenti 'violenze' di cui, per l'appunto, non si è riusciti a produrre uno straccio di prova... l'unica “colpa” dei lavoratori è quella di aver esercitato il diritto di sciopero”.
Questa sentenza, sottolinea ancora il Si-Cobas - è il risultato di duecentocinquantasei giorni di presidio e di lotta infaticabile. E' la vittoria di tutti i lavoratori sfruttati del distretto e di quella parte di città che non ha mai mancato di sostenerli, abbracciarli, incoraggiarli. E' la sconfitta di tutti quelli che in questi mesi hanno deciso di stare dall'altra parte, avvallando e sostenendo la criminalizzazione dei 18 lavoratori in sciopero. E' la sconfitta di chi, come il sindaco, ha definito questi lavoratori un 'problema di ordine pubblico'. E' la sconfitta della Questura, che ha provato con multe, sgomberi, arresti a fare 'passare la voglia' a questi lavoratori di rivendicare i propri diritti. Hanno perso, perchè nonostante tutto, nonostante gli otto mesi e mezzo di resistenza, non ci siamo arresi. Nelle istituzioni, in troppi, dovrebbero preparare delle scuse. Noi, per stasera, pensiamo a festeggiare. I padroni del Macrolotto corrano a comprarsi i tappi per le orecchie”.
In serata gli operai licenziati dalla Texprint ancora in presidio permanente davanti ai cancelli dell'azienda hanno dato vita a un mini corteo lungo via Sabadell a cui ha preso parte anche un delegazione di lavatori della GKN e insieme hanno festeggiato fino a tarda notte con slogan, striscioni e fumogeni.
La Cellula “G.Stalin” di Prato del PMLI, che fin dal primo giorno di lotta si è schierata al fianco dei lavoratori e li ha sostenuti con ogni mezzo, esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto ma ritiene che lotta contro lo sfruttamento e i licenziamenti deve continuare e allargarsi in tutto il distretto pratese. Questa sentenza, come quella di pochi giorni fa che ha bloccato i licenziamenti alla GKN, deve rappresentare non la fine ma l'inizio di una nuova stagione di lotte non solo per ottenere salari dignitosi, diritti e maggiori tutele ma per farla finita una volta per tutte con il capitalismo l'oppressione e lo sfruttamento con la rivoluzione proletaria, la conquista del potere politico e l'instaurazione del socialismo.

6 ottobre 2021