Comunicato della Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI
Condanniamo l'aggressione squadrista dei padroni della DreamLand contro i lavoratori in lotta

La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI condanna risolutamente la brutale aggressione squadrista perpetrata dai padroni della DreamLand la sera dell'11 ottobre contro i lavoratori in lotta davanti ai cancelli del magazzino in via Luigi Galvani n.15 a Prato.
Un manipolo di picchiatori armati con mazze da baseball e tirapugni ha vigliaccamente aggredito i lavoratori che cercavano di impedire il transito della merce.
Cinque lavoratori sono stati feriti alla testa, al volto e in varie parti del corpo in modo molto grave e sono tutt'ora ricoverati in ospedale. Due lavoratori colpiti in piena fronte con le mazze da baseball hanno perso i sensi e sono stati picchiati a calci e pugni anche quando erano a terra esanimi riportando un forte ed esteso trauma cranico.
Una mattanza di una gravità ancora più inaudita perché è avvenuta sotto gli occhi compiaciuti delle “forze dell'ordine” che non hanno mosso un dito per difendere i lavoratori e alla fine hanno lasciato andare via gli aggressori senza nemmeno identificarli.
Si tratta dell'ennesima aggressione, dopo quelle dei mesi scorsi alla Texprint, premeditata e studiata a tavolino per intimorire i lavoratori in lotta e farli desistere dalla coraggiosa battaglia contro lo sfruttamento e i licenziamenti in atto in tutto il distretto industriale di Prato.
Immediata la replica dei lavoratori che hanno rafforzato il presidio e inscenato a tarda serata un corteo fin sotto le finestre del palazzo comunale.
La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI, nel rinnovare il proprio sostegno e solidarietà militante agli operai in lotta, lancia un forte allarme antifascista e invita tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane a costruire il più rapidamente possibile un largo fronte unito per rispondere all'offensiva fascista, governativa e padronale.
Le aggressioni di questi giorni contro i lavoratori in lotta e gli assalti dei fascisti alle Camere del lavoro vanno ben oltre la tracotanza padronale e richiamano alla memoria gli assalti alle sedi dei sindacati e dei partiti antifascisti delle squadracce mussoliniane per imporre l'ordine e la disciplina nel Paese e all'interno delle fabbriche, con la copertura e la complicità delle stesse istituzioni “democratiche” borghesi, del governo e delle “forze dell'ordine”.
Viva le lotte dei lavoratori!
Uniti contro i padroni e il governo Draghi!
Tocca uno, tocca tutti!
 
Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI
Prato, 11 ottobre 2021