In 5mila contro il governo Draghi per “Lavoro, Salute, Diritti, Dignità. Uniti nelle lotte”
Successo del primo sciopero unitario del sindacalismo di base a Firenze
Combattiva partecipazione dei lavoratori GKN, Texprint e degli studenti. Forte connotazione antifascista di condanna dell’aggressione squadrista della sede CGIL a Roma
Apprezzata la partecipazione politica e coreografica del PMLI. Forte intervento unitario di Cammilli

Redazione di Firenze
Grande partecipazione e tanta rossa combattività antigovernativa, anticapitalista e antifascista anche nella città del Giglio lunedì 11 ottobre per lo sciopero generale nazionale unitario dei sindacati di base. Un successo decretato dai 5mila manifestanti scesi in corteo da Piazza Puccini a Piazza Adua, provenienti da Firenze e da tante altre parti della Toscana. Un importante evento per la lotta di classe nel nostro Paese, con tutte le principali sigle del sindacalismo di base, di opposizione e combattivo, unite contro il governo Draghi e, come recitava lo striscione di apertura, per “Lavoro, Salute, Diritti, Dignità. Uniti nelle lotte”.
La testa del corteo era giustamente loro, con i Cobas, il SI Cobas e i combattivi ed encomiabili lavoratori della Texprint di Prato con i loro slogan “8 ore 5 giorni” e “Sciopero, sciopero”, Cub, SGB, Unicobas Cib. Foltissimo lo spezzone dell’USB, con all’interno i lavoratori dell’aeroporto di Firenze, dell’IKEA, di Panorama. A seguire gli studenti medi molto rumorosi e combattivi dietro lo striscione “Insorgiamo per il futuro”. Subito dietro con il loro consueto bagaglio di tamburi, fischietti, fumogeni, striscione del Collettivo di fabbrica e quello ormai storico “Insorgiamo”, all’inno di “Occupiamola”, i lavoratori della GKN, che sono tornati a chiedere alla CGIL la proclamazione dello sciopero generale “perché crediamo – ha dichiarato Matteo Moretti del Collettivo di fabbrica – che l’antidoto a quello che è successo alla Camera del lavoro di Roma, sia la mobilitazione. Ben venga la manifestazione del 16 ottobre contro l’attacco fascista, ma serve anche tornare a scioperare sui temi del lavoro”.
Subito dietro lo striscione della Piaggio di Pontedera e a seguire le delegazioni dei partiti con la bandiera rossa, da Potere al popolo al PC, PCI, PRC, Carc, fino agli anarchici.
La delegazione del PMLI, diretta da Andrea Cammilli col megafono, e che annoverava militanti e simpatizzanti oltre che di Firenze, di Fucecchio, Empoli, Sesto Fiorentino, Mugello e Valdisieve è risultata come al solito tra le più generose, combattive e politicamente qualificata, dagli slogan antidraghiani e di sprone alla lotta di classe operaia, al canto di “Bella Ciao”. La sua posizione tra l’USB e lo spezzone degli studenti ha fatto sì che per più volte i nostri slogan e parole d’ordine siano stati ripresi e rilanciati da questi due settori.
Le nostre rosse bandiere al vento, i cartelli contro il governo Draghi e in onore all’esemplare lotta dei lavoratori GKN contro i licenziamenti, i corpetti indossati dalle compagne e dai compagni inneggianti allo sciopero generale e al blocco permanente dei licenziamenti hanno attirato l’attenzione generale già al concentramento dove sono stati superfotografati e durante il corteo, dove la coreografia marxista-leninista è stata definita “stupenda” da più di un manifestante. Una ragazza che seguiva il corteo sul marciapiede vicino alla stazione ha esclamato: “Finalmente leggo contro Draghi” indicando il cartello del PMLI e applaudendo. Erne Guidi è stato intervistato da una delle più conosciute radio fiorentine “Controradio” sul rapporto del PMLI con i sindacati di base e sulla nostra posizione sui fatti di Roma e sulla CGIL. Al termine dell’intervista, il noto giornalista Gimmy Tranquillo nel ringraziare il compagno Guidi ci ha salutato con un eloquente: “Sapevo che il PMLI aveva le idee chiare e corrette e questa intervista me lo ha confermato. Ho fatto bene a farla”. Sono stati diffusi con successo e molto apprezzati centinaia di volantini riproducenti l’Appello del nostro Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, per aprire un confronto sul futuro dell’Italia e altrettanti di quelli riproducenti il comunicato stampa del 9 ottobre sull’assalto fascista alla sede della CGIL a Roma.
Quella dell’antifascismo è stata un’altra costante che ha accompagnato tutto il corteo, tanto che il “Siamo tutti antifascisti” è risuonato dall’inizio alla fine. A partire da quanto dichiarato dai promotori dando il via alla manifestazione: “Siamo diverse sigle, veniamo da tante realtà, ma c’è una posizione unica che attraverserà il corteo da cima a fondo: siamo tutti antifascisti. L’aggressione squadrista di Roma è stata vergognosa. I fascisti tornino nelle fogne, non c’è posto per loro a Firenze, nelle città, nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro”.
In Piazza Adua si sono tenuti i comizi conclusivi. Dario Salvetti portavoce del Collettivo di fabbrica GKN nel sottolineare la riuscita della manifestazione ha invitato ad allargare le iniziative unitarie tra cui quelle contro il G20 e per il clima.
A portare il saluto del PMLI è stato Andrea Cammili con un forte intervento unitario a braccio: “Lo sciopero generale unitario dei sindacati di base dell’11 ottobre è riuscito. Ora occorre capitalizzare questo successo e questa unità cercando di allargarla. Occorre farlo - ha proseguito Cammilli - nella lotta contro i licenziamenti, come stanno facendo esemplarmente i lavoratori della GKN, ma anche contro il governo Draghi, del capitalismo, della grande finanza, dell’Unione europea imperialista e della Nato. Accantoniamo le divisioni e allarghiamo il fronte su ciò che ci unisce come la lotta al governo Draghi e contro la chiusura delle aziende. Noi ci siamo. Speriamo di rivederci presto a Roma in una grande manifestazione nazionale”.

13 ottobre 2021