Il mio parere sul discorso di Scuderi 'Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul revisionismo e sulla lotta di classe per il socialismo"

 
È una scuola per tutti i sinceri comunisti e toglie la maschera ai falsi comunisti e ai revisionisti
Il discorso pronunciato da Giovanni Scuderi a nome del Comitato centrale del PMLI per il 45° Anniversario della scomparsa di Mao è un documento politico molto importante e si basa sul pensiero di Mao e dei grandi Maestri del proletariato e sulla storia del movimento comunista internazionale sulla lotta contro il revisionismo.
Con questo documento il PMLI sviluppa il pensiero di Mao nella lotta contro il revisionismo che giustamente definisce un mostro divorando partiti comunisti e Stati socialisti perché i revisionisti sono agenti della borghesia e no comunisti di serie B.
Inoltre, questo documento è una scuola per tutti i sinceri comunisti e toglie la maschera a personaggi come Xi Jinping che ha il coraggio di esporre la foto di Mao quando in Cina l’1% della popolazione detiene il 33% della ricchezza nazionale.
Luciano - Scandicci (Firenze)
 

Ci sentiamo esortati a non mollare e a seguire in tutto e per tutto gli insegnamenti del Partito e dei Maestri
Seguo sempre con piacere tutti gli eventi organizzati dal Partito e sono sempre attento a mettere in pratica gli insegnamenti ispirati da esso. Dinanzi all'eccellente discorso del Segretario generale Scuderi in occasione della Commemorazione del compagno Mao, non possiamo non prendere in assoluta considerazione tutto il contenuto esposto.
Bisogna assolutamente applicare gli insegnamenti di Mao sul revisionismo e sulla lotta di classe per il socialismo, considerando che la via per giungere alla verità e a uno Stato socialista passa necessariamente attraverso la lotta contro il revisionismo. Sappiamo bene quanto sia stato dannoso l'aver annacquato gli insegnamenti dei Maestri, e questo l'abbiamo potuto vedere nel corso di questi decenni non solo in Italia ma anche in Unione Sovietica, e questo ha portato alla dissoluzione non solo dello Stato voluto e conquistato da Stalin, ma anche, in Italia, dall'allontanamento dai veri valori che ha portato al naufragio del marxismo-leninismo.
Ben a ragione Scuderi parla del capitalismo che regna in Italia, e questo è dovuto anche all'incapacità dei falsi comunisti di combattere il capitalismo fino alla sua completa distruzione. Ben a ragione Scuderi parla di un impegno assoluto nel combattere il capitalismo italiano e mondiale, un combattimento che non potrà vedere non solo nessun patteggiamento, ma anche nessuna collaborazione e nessun dialogo. Il nemico va distrutto senza pietà, perché esso è come un fiume in piena: se non viene contenuto distrugge tutto. Questo è il problema dei partiti comunisti italiani: l'aver patteggiato e dialogato col capitalismo; questo ha segnato la loro deriva nei riguardi degli insegnamenti dei Maestri.
Il discorso del compagno parla chiaro: la vittoria si avrà solo se tutti collaboreranno a distruggere il capitalismo, sapendo però che la vittoria non è dei singoli ma del Partito intero. Dinanzi a queste belle parole, ci sentiamo esortati a non mollare e a seguire in tutto e per tutto gli insegnamenti del Partito e dei Maestri, sicuri che uniti vinceremo e che la vittoria del socialismo donerà a tutti i popoli i diritti che il barbaro capitalismo nega.
Ema - provincia di Napoli
 

Sicuro che Mao sarebbe felicissimo nel vedere i suoi discepoli continuare la lotta contro il neorevisionismo
Sono un giovane maoista di Catania e con mio sommo piacere ho visionato il discorso in memoria del compagno e alfiere del socialismo Mao Zedong.
Ho trovato stupendo l'utilizzo da parte del compagno Scuderi di citazioni durante il discorso, fin dall'inizio della lettura ho potuto notare il forte impegno e amore dei compagni del PMLI nei confronti del pensiero di Mao; la prima cosa che si nota leggendo il discorso è il come si ripercorrono le tappe fondamentali della vita di Mao, tramite discorsi originali. I compagni del PMLI hanno fatto benissimo a ricordare la lotta contro il revisionismo e neo revisionismo, sono sicuro che Mao sarebbe stato felicissimo nel vedere i suoi discepoli continuare la lotta contro il neo revisionismo.
Viva il PMLI! Viva il maoismo!
Baso - Catania
 

Magistrale ed esemplare lezione di dialettica marxista-leninista
Ho letto con molto piacere il discorso di Scuderi sulla lotta di Mao contro il revisionismo moderno: discorso magistrale, esemplare lezione di dialettica marxista-leninista nell'affrontare questo argomento fondamentale per ogni comunista che, però, amaramente noto solo voi del PMLI gli date la giusta importanza. Molti sinceri comunisti ingannati da sedicenti partiti saltano la questione o non hanno ben chiaro il pericolo che si insinua nel non combatterlo.
La gloriosa Unione Sovietica, il primo Stato operaio contadino, è caduto per questo motivo: i nemici infiltrati all'interno del partito hanno minato le basi e la fiducia nel popolo nel partito e nel socialismo agendo piano piano e dopo gettando la maschera come Gorbaciov e Eltsin. Purtroppo anche in Cina i revisionisti sono saliti al potere diventando la principale potenza capitalistica odierna. Sicuramente non ci dobbiamo scoraggiare, come dicono i compagni del PMLI, le sconfitte sono temporanee la vittoria sarà nostra e il capitalismo sarà sconfitto.
Devo dire che sono d'accordo al 100% sulla storia del Pci, come fosse nato male in partenza, le teorie gramsciane sono alla base del revisionismo italiano, quando si ha una linea sbagliata è logico che il partito crolla se non riesce a correggersi; il Pci ha fatto tanti danni ancora presenti in tanti partiti comunisti. D'accordo anche sulla Costituzione italiana che molti idolatrano e non ne colgono la natura antisocialista e borghese, che imbriglia tanti nel parlamentarismo come unico terreno per la presa del potere politico.
La lotta per fare l'Italia socialista sarà dura per le oggettive difficoltà, spero di dare il mio piccolo contributo.
Francesco - provincia di Caltanissetta
 

Una magistrale dialettica, uno spirito realmente marxista-leninista e rivoluzionario. Sarà ricordato da tutti i sinceri comunisti per sempre
Il 12 settembre 2021 si è tenuto un evento fondamentale per il nostro Partito, un evento che è e dovrebbe essere indispensabile per i marxisti-leninisti di tutto il mondo, ossia la Commemorazione della morte del grande Maestro del proletariato internazionale Mao Zedong, i cui meriti sono infiniti e riecheggeranno nell'eternità non solo tra i sinceri comunisti, ma anche e soprattutto in Cina e nel mondo intero, nei popoli oppressi che hanno trovato la loro emancipazione grazie al lavoro ideologico pratico e teorico del Grande Timoniere e dalle generazioni passate, presenti e future di autentici rivoluzionari.
Dal governo liberale di Conte alla dittatura massonica e neofascista del banchiere Draghi, gli insegnamenti di Mao continuano ad arricchire la scienza marxista-leninista persino dopo 45 anni dalla sua morte, dimostrando la grande lungimiranza e l'attualità del suo pensiero, altro che antiquato come dicono certi revisionisti trotzkisti.
Dopo l'intervento biografico della compagna Martenghi circa il compagno Segretario generale Scuderi, quest'ultimo ha tenuto un discorso eccezionale e importantissimo circa l'antirevisionismo, il socialismo, il governo Draghi e l'unità anticapitalista per fronteggiare l'attuale dittatura massonica. Egli inizia il discorso evidenziando con le stesse parole di Mao il perché è indispensabile commemorare non solo il quinto Maestro del proletariato internazionale ma anche gli altri Maestri e qualsiasi compagno di partito deceduto: "Tutti devono morire, ma non tutte le morti hanno uguale valore. Un antico scrittore cinese disse ‘Tutti gli uomini muoiono, ma la morte di alcuni ha più peso del Monte Tai, e la morte di altri è più leggera di una piuma’. La morte di chi si sacrifica per gli interessi del popolo ha più peso del Monte Tai, ma la morte di chi serve i fascisti, di chi serve gli sfruttatori e gli oppressori, è più leggera di una piuma. Il compagno Chang Szu-teh è morto per gli interessi del popolo; la sua morte ha più preso del Monte Tai".
Il compagno Scuderi incalza subito dopo questa commovente citazione con un'arringa contro il revisionismo moderno, le cui radici sono ben salde dai tempi di Marx ed Engels che individuarono in Proudhon, Saint-Simon, Owen (definiti nel “Manifesto del Partito Comunista” fautori del socialismo utopistico, un socialismo che individuava il problema del mondo nel capitalismo ma incapace di risolverlo), Babeuf e altri; Lenin che smascherò il "marxista ortodosso" Kautsky e denunciò l'antisocialismo e l'essenza borghese antiproletaria delle derive socialscioviniste del Partito Operaio Socialdemocratico Russo. Ancor più importante la guerra ideologica di Stalin e Mao, il primo contro gli hitlerotrotzkisti, Kamenev, Bucharin, ecc. e il secondo con Liu, Deng, i rinnegati Krusciov e Breznev, ecc.
La lotta al revisionismo è di fondamentale importanza ed è più attuale che mai. Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao è una scienza completa che analizza scientificamente e materialisticamente il problema e ne studia le cause e i rimedi. Il capitalismo è il problema, la rivoluzione proletaria è il rimedio. Non riforme né partiti parlamentaristi, la causa della nostra contrarietà alle elezioni democratiche borghesi (utilizzabili per misurare la coscienza di classe secondo Lenin) è visibile nella frase di Mao: "Noi siamo favorevoli all'abolizione delle guerre; non vogliamo la guerra. Ma non si può abolire la guerra se non mediante la guerra. Affinché non esistano più fucili, occorre il fucile ".
La rivoluzione marxista-leninista è l'unico strumento con cui le masse lavoratrici possono davvero emanciparsi, perciò chiunque si autoproclami salvatore del proletariato e del popolo per poi proporre riforme parlamentari, pacifismo libertario, rivoluzione permanente socialfascista o cercare di "modellare" il capitalismo per renderlo "etico" e al "servizio del popolo", altro non è che il solito impostore che inganna gli oppressi al servizio della borghesia e delle multinazionali, e ciò va dalla "sinistra" borghese all'ultrasinistra anarchista, trotzkista, castroguevarista e altre ideologie fasulle create per mantenere lo status quo.
Si accinge poi a parlare del revisionismo italiano, da sempre onnipresente nel vecchio PCI sin dai tempi di Antonio Gramsci, il cui sostenitore André Tosel è stato smascherato dal compagno Scuderi attraverso la dialettica materialistica, fino alla via "italiana al socialismo" (riformismo socialdemocratico) che avrebbe poi portato al compromesso storico tra PCI, PSI, PSDI e DC. Sfata gli insulti e le provocazioni di chi vuole denigrare il PMLI tacciandolo come un partito troppo piccolo e insignificante a livello nazionale, Scuderi riporta anche una citazione di Mao, evidenziando come la rivoluzione di febbraio fu fatta dai bolscevichi nonostante avessero solo 40.000 membri.
Riguardo la coscienza di massa, Scuderi si sofferma sulla difficoltà con cui le masse acquisiscono tale coscienza. Di fatto il suo completamento si ha solo nel comunismo, con la soppressione delle classi sociali, ma nel frattempo bisogna seguire l'esempio della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria di Mao che aveva come obbiettivo l'abbattimento totale degli ideali borghesi e di ogni probabilità di un restauro del capitalismo, per diffondere il marxismo-leninismo.
Perfetta la citazione del grande Segretario Scuderi circa la "spada" di Stalin che i partiti revisionisti, in primis quello italiano di Togliatti, hanno rinnegato per stare dalla parte della borghesia ed entrare nei suoi salotti, mentre altri l'hanno sfruttata per realizzare giusto poche manovre, atte solo ad attirare il popolo verso di sé. Giustissimo ricordare il concetto, che certi sedicenti comunisti dimenticano, secondo cui la lotta di classe continua anche dopo la rivoluzione proletaria. In effetti, è innanzitutto antimarxista e illogico pensare che subito dopo che i lavoratori hanno preso il potere, la borghesia non cercherà più di riprenderselo. Anzi, è proprio questo il fine della dittatura del proletariato, la classe operaia che schiaccia gli oppressori e i suoi lacchè fino a eliminarli completamente, cosa che Gramsci e i suoi seguaci non riconoscono, andando contro al concetto di lotta di classe. Chi non riconosce nel compagno Mao un grande Maestro del proletariato internazionale, non può guidare le masse lavoratrici e popolari alla vittoria, in quanto non può seguire la corretta linea rivoluzionaria e tattica, strategica e militare di Mao e Stalin, seguirà una linea revisionista che solo diletterà la borghesia.
Incredibile la forza rivoluzionaria di Scuderi nel riuscire sempre a guidare il Partito nonostante le difficoltà anche dovute alla pandemia, nonostante la repressione poliziesca neofascista che ha subito per tutta la vita, come ha giustamente ricalcato la compagna Martenghi parlando della vita del nostro Segretario, nonostante tutto, e ancora di più la bravura nel riuscire a trasmettere un'ondata rossa rivoluzionaria al cuore di chiunque lo ascolti. Discorso eccezionale, che guiderà le masse lavoratrici italiane verso la propria emancipazione e darà l'esempio al mondo intero. Un uomo magistrale, la cui dialettica denota il suo spirito realmente marxista-leninista e rivoluzionario. Questo discorso sarà ricordato da tutti i sinceri comunisti per sempre.
Viva il PMLI! Viva Scuderi! Coi Maestri vinceremo!
Simone - Taranto

27 ottobre 2021