In provincia di Forlì-Cesena
Vergognosa intitolazione di un parco al fascista Oliveti nel comune di Borghi
Lo denunciano l'Anpi e la Cgil. Rivedere la toponomastica in favore della Resistenza e dei partigiani

Dal corrispondente dell'Emilia-Romagna
Come ormai è consolidato il revisionismo storico passa anche da “piccoli” provvedimenti che, riabilitando personaggi e fatti legati al ventennio fascista, modificano il giudizio storico non solo su questi ma poco a poco “creano” una memoria revisionata, modificata, falsa, sorretta appunto da tanti piccoli paletti che la rendono “credibile”, “legittima” e “condivisa”.
È il caso dell’amministrazione comunale di “centro-destra” di Borghi, comune della provincia di Forlì-Cesena, che ha deliberato l’intitolazione di un parco a Ivo Oliveti, assieme al fratello Ferdinando, con la giustificazione da parte del sindaco Zabberoni che “Noi ci eravamo attivati per intitolare il parco a Ivo Oliveti perché pluridecorato… Non ho mai detto che non fosse un fascista né voglio riscrivere la storia, solo detto che da alcune lettere che sono state conservate in cui Oliveti è critico contro Mussolini e che dalle nostre ricerche non sono emersi delitti di cui si è macchiato”.
La decisione ha trovato la netta contrarietà dell'Anpi che tramite Gianfranco Miro Gori, Presidente Anpi provinciale Forlì-Cesena e Luca Bussandri, Presidente sezione Anpi del Rubicone, ha denunciato che Oliveti era “un fascista della prima ora, che - tra le altre cose di cui taciamo ricordando le più gravi - fu segretario federale del partito nazionale fascista sezione emiliano-romagnola; console della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN), per intenderci le camicie nere dell'olio di ricino e del manganello per gli oppositori politici; membro del famigerato Tribunale speciale per la difesa dello stato… A tutto ciò s'aggiunga che il parco si trova nelle vicinanze di via Gastone Sozzi: un martire della lotta antifascista cesenate torturato a morte dagli sgherri del regime mussoliniano. La nostra Costituzione che si fonda sulla democrazia, riconquistata dopo vent'anni di dittatura, e sull'antifascismo, non può tollerare che venga intitolato un parco a un fascista come Ivo Oliveti. Tutti quanti sappiamo quale valore abbia la toponomastica per la costruzione della storia sociale. Intitolare un luogo a una persona significa ricordarla e celebrarla. Noi crediamo che Ivo Oliveti non possa essere celebrato nella nostra Repubblica democratica, perché è stato un sostenitore della dittatura fascista. Pertanto, chiediamo, come rappresentanti dell'Anpi provinciale e locale, alla giunta comunale di Borghi di recedere dalla sua decisione".
"La storia di Ivo Oliveti non depone certo a suo favore. - aggiunge Silla Bucci segretaria della Cgil di Cesena - Fascista della prima ora, segretario Federale del Partito Nazionale Fascista sezione Emiliano-romagnola, Comandante della 82ma legione ‘Benito Mussolini’ della famigerata Milizia, Giudice del Tribunale Speciale per la difesa dello stato, ove si distinse per il sostegno della pena di morte agli oppositori antifascisti. Ispettore del Partito Nazionale fascista e componente il Direttorio nazionale di PNF. Questo il ritratto di uno dei peggiori esponenti della dittatura fascista. A un personaggio simile non si possono dedicare strade o parchi… Non è ragione sufficiente, la cittadinanza. Occorre valutare lo spessore, la personalità le azioni e le opere del soggetto. E questo certo il comune di Borghi non lo ha fatto. Diversamente saremmo di fronte ad una gravissima, inaccettabile sottovalutazione delle responsabilità di 'essere fascista' nel ventennio".
L’occasione ha inoltre fatto luce sul fatto che allo stesso Oliveti siano già intitolati diversi luoghi in zona, come tanti in tutta Italia, come ad esempio una strada a Cesena e una scuola a Forlì, e alle istituzioni locali viene chiesto di rivedere la toponomastica.
Il sindaco Zabberoni, la cui giunta ha intitolato ai fratelli Ivo e Ferdinando Oliveti anche una sezione del museo e della Biblioteca Renzi di San Giovanni in Galilea a Borghi dove sono conservati cimeli e documenti relativi ai conflitti del Novecento, con l’aggiunta di alcune corrispondenze intercorse tra Ivo Oliveti e Gabriele D’Annunzio tra il 1926 e il 1929, ha affermato che la decisione risale al mese di aprile e che è stata comunicata al Consiglio comunale dove l’opposizione non ha mostrato contrarietà, che a sua volta si è difesa col fatto che non si trattava di un voto ma solo di una comunicazione, ciò non toglie però il fatto che la minoranza di “centro-sinistra” si è ben guardata dal denunciare pubblicamente l’ennesimo atto di revisionismo storico, se non solo ora, dopo gli interventi dell’Anpi e della Cgil la cui denuncia va sostenuta e rilanciata, per far sì che non solo il parco di Borghi non sia intitolato al fascista Oliveti, e non solo sia rivista la toponomastica legata allo stesso Oliveti ma anche che tutti i luoghi, strade, piazze, parchi, istituti pubblici intitolati a personaggi e fatti legati e compromessi col regime fascista e il fascismo in tutta Italia, siano rinominati in favore della Resistenza e dei partigiani, affinché la memoria storica antifascista possa essere maggiormente conosciuta e possa penetrare più a fondo nelle masse tramite anche la consuetudine della vita quotidiana vissuta in luoghi che portino i nomi della gloriosa Resistenza e degli eroici partigiani, in particolar modo ora che dopo l'assalto fascista alla Cgil e la volontà del "centro-destra" con in testa FdI di mettere fuori legge i partiti comunisti, a cominciare dal PMLI, è ancor di più stringente attualità la difesa e il rilancio dei principi e dei valori della Resistenza e la lotta antifascista a partire dalla necessità di mettere fuori legge Forza nuova e tutti i gruppi neofascisti.

24 novembre 2021