Dopo l’annuncio di privatizzazione da parte del governo Draghi e di Manfredi
In piazza a Napoli il Forum dei movimenti ribadisce: “L’acqua deve essere pubblica”
Apprezzata partecipazione del PMLI

Redazione di Napoli
Il Forum nazionale dei movimenti per l’acqua pubblica si è dato appuntamento a Napoli per protestare contro la decisione del governo del banchiere massone Draghi che vuole, di fatto, privatizzare l’acqua, in barba agli esiti referendari di dieci anni fa. Sul banco degli imputati la circolare del 12 maggio scorso del ministero della Transizione ecologica che destina 4 miliardi e 38 milioni di euro agli Enti di governo dell’ambito territoriale ottimale, istituiti dalle regioni o province autonome, e agli ambiti dove sia avvenuto l’affidamento del servizio a soggetti industriali. La circolare pone una serie di adempimenti entro il 30 settembre scorso pena l’esclusione dal riparto del 70% delle risorse, riservando il 30% a chi si metterà in regola entro il 30 giugno 2022. Una decisione che sembra aprire di nuovo la breccia per i pescecani che vorrebbero trasformare l’acqua in oro, ossia costruire un business violando l’affermazione referendaria privatizzando l’acqua con conseguente aumento delle tariffe.
A Napoli la società che gestisce l’acqua pubblica è l’ABC che abbandonò la vecchia denominazione di “società per azioni” per diventare una società di diritto pubblico che ha il controllo, ad oggi esterno, dei Movimenti a favore dell’acqua pubblica. Un fatto importante dovuto alle grandi manifestazioni che avvennero tra Napoli e Campania all’indomani del referendum del 2011 con le masse popolari in prima fila e a cui il PMLI ha partecipato in prima persona o con i suoi organismi di massa.
Sabato 20 novembre, oggi come allora, i movimenti si sono dati appuntamento a piazza del Gesù per protestare contro l’utilizzo discriminatorio dei fondi del PNRR per la privatizzazione dell’acqua. D’altronde già il nuovo sindaco Manfredi aveva annunciato che determinati servizi non potevano più essere vincolati nel pubblico, ma dovevano essere destinati ai privati; dichiarazioni che avevano già fatto storcere il naso al Forum dei movimenti per l'acqua pubblica e in particolare ad Alex Zanotelli: “Secondo il World resources institute nel 2040 l’Italia avrà accesso al 50% in meno di acqua - ha affermato -. Secondo l’Onu nel 2030 la popolazione mondiale avrà solo il 60% dell’acqua di cui ha bisogno, al punto che la finanza l’ha già capito e sta cercando di accaparrarsi il bene più prezioso che abbiamo: oggi si muore di fame, domani anche di sete”.
La manifestazione attraversava il centro di Napoli, passando per via Monteoliveto, dinanzi alla facoltà di Architettura, giungeva a via Medina e terminava dinanzi a palazzo S. Giacomo dove chiedeva di essere accolta dalle istituzioni locali. Nonostante la partecipazione di Alessandra Clemente, ex assessore della giunta De Magistris e candidato a sindaco non eletta alle recenti elezioni, non si riusciva ad avere un incontro con la giunta antipopolare del burattino di Draghi, De Luca e Conte, ossia Gaetano Manfredi, che ne infischiava dal presidio che nel frattempo si era formato dinanzi alle porte del municipio napoletano.
Importante la partecipazione della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI con alla testa il compagno Raffaele che portava la bandiera del Partito e veniva ben accolto dai manifestanti. Uno di questi ci gridava “Viva la rivoluzione compagni!”; alcuni partecipanti volevano sapere se avevamo una sede per svolgere assieme le prossime riunioni in difesa dell’acqua pubblica; altri apprezzavano la nostra presenza dicendo: “ci siete sempre in piazza e siamo contenti di questo”.
Il presidio terminava con gli ultimi comizi volanti che auspicavano altre iniziative di lotta, fino alla manifestazione nazionale a Roma per l’acqua pubblica.

24 novembre 2021