Lettere

Sospesi gli espropri a Sigonella per allungare le piste della base NATO-USA
“Si comunica che in analogia a quanto regolarmente avviene in occasione dell’avvio di una indagine giudiziaria sui comportamenti della pubblica amministrazione, la sospensione del procedimento di esproprio dei terreni per l’ampliamento della base di Sigonella è stata disposta a tutela degli interessi pubblici e privati coinvolti”. Ad affermarlo nella nota inviataci il 30 novembre è il responsabile della Direzione dei Lavori e del Demanio del ministero della Difesa, generale ispettore Giancarlo Gambardella.
Un mese fa avevamo scritto al GenioDife per comprendere come mai il 25 ottobre era stata richiesta all’amministrazione comunale di Lentini (Siracusa) la rimozione di tutta la documentazione relativa al piano particellare di esproprio di quasi 100 ettari di terreni confinanti con la grande stazione aeronavale nell’ambito del programma NATO denominato Capability Package 9A1301 Air-to-air refeuelling assets, per l’allungamento delle piste e consentire i decolli e gli atterraggi dei grandi aerei cisterna per il rifornimento in volo di velivoli dell’Alleanza atlantica. Il decreto che avrebbe dovuto avviare gli espropri con gli indennizzi ai relativi proprietari era stato firmato il 6 ottobre dal generale Gambardella e pubblicato all’albo comunale il 13.
L’11 ottobre, cioè cinque giorni dopo la falsa partenza degli espropri, il Gip del Tribunale di Catania aveva firmato un’ordinanza di custodia cautelare (successivamente revocata per cessate esigenze cautelari) nei confronti di due militari deputati a seguire le procedure espropriative, il tenente colonnello Matteo Mazzamurro e il luogotenente Giuseppe Laera del 3° Reparto Genio dell’Aeronautica Militare di Bari. Mazzamurro e Laera vennero arrestati dagli agenti della Guardia di finanza sabato 16 ottobre. Adesso giunge la conferma ufficiale che le indagini della procura della Repubblica di Catania hanno causato lo stop dell’iter amministrativo e, di conseguenza, di quello che è considerato un progetto strategico da parte dei vertici della NATO e dell’US Air Force.
Secondo gli inquirenti etnei, l’iter di identificazione della superfice dei terreni da espropriare e soprattutto il loro valore sarebbe stato viziato dal tentativo (fallito) dei militari indagati di ottenere benefici finanziari dai proprietari degli immobili grazie a generose perizie con cui sarebbero stati sovrastimati i bisogni di ampliamento di Sigonella e gli esborsi di denaro pubblico per le compensazioni. Da qui la contestazione agli ufficiali dell’Aeronautica del reato di “istigazione alla corruzione”.
Secondo le tabelle allegate dal decreto sospeso del Ministero della Difesa, il principale beneficiario dell’affaire Air-to-air refeuelling assets è la Sater – Società Agricola Turista Etna Riviera s.r.l. di Catania, che si era vista aumentata da 60 a 76 ettari la superfice da annettere alla stazione aeronavale con un incremento dell’indennizzo da 1.800.000 a 2.500.000 euro.
Costituita nel dicembre 1962 la Sater s.r.l. ha un capitale sociale di 1.300.320 euro. I suoi soci sono il noto editore-direttore de “La Sicilia”, Mario Ciancio Sanfilippo (777.612 euro di capitale sociale), i due figli Rosa Emanuela e Domenico Natale (entrambi con 260.580 euro di capitale) e la moglie Valeria Guarnaccia (1.548).
Il 24 settembre 2018 la Sater s.r.l. è stata sottoposta a sequestro dal Tribunale di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nell’ambito del maxi-sequestro per svariati milioni di euro delle aziende e dei beni di Sanfilippo, imputato dell’accusa di concorso in esterno in associazione mafiosa e successivamente assolto dal GIP del Tribunale di Catania “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”. Anche la confisca dei beni è stata annullata il 24 marzo 2020 dalla Corte d’Appello poiché non sono state provate né “l’esistenza di alcun attivo e consapevole contributo arrecato dal Ciancio in favore di Cosa nostra catanese” né “alcuna sproporzione tra redditi legittimi e beni mobili o immobili di proprietà”.
Chissà se la sospensione del procedimento espropriativo da parte di GenioDife consentirà agli amministratori locali e alle forze politiche sociali della provincia di Catania e Siracusa di prendere coscienza dell’enorme e devastante impatto socio-ambientale - soprattutto in termini di inquinamento dell’aria, del suolo e acustico - del programma NATO di trasformazione di Sigonella nel maggiore scalo nel Mediterraneo per gli aerei cisterna delle forze armate USA e NATO.
Antonio Mazzeo - Messina

8 dicembre 2021