Inchiesta de “Il Fatto”
Il partito della fascista Meloni finanziato soprattutto dalle cliniche private

Dalle multinazionali della sanità privata, ai colossi delle costruzioni, dalle fabbriche di armi e riciclo dei rifiuti, alle associazioni di categoria: sono tantissimi i padroni dei grossi gruppi industriali che, secondo un'inchiesta de “il Fatto Quotidiano” del 19 giugno scorso, finanziano il partito della fascista Meloni.
I finanziamenti più consistenti arrivano dalle cliniche private ma anche da tante imprese, alcune delle quali, hanno forti interessi economici proprio nei Comuni e nelle Regioni dove i boss politici di Fratelli d'Italia sono al governo.
Secondo l'inchiesta di Valeria Pacelli e Stefano Vergine, nel 2020 il partito ha incassato +40% di contributi rispetto al 2019 con una proporzionalità diretta rispetto alla crescita nei sondaggi.
Nel 2019, quando era al 4% (sondaggio Youtrend di gennaio), il partito fascista della Meloni, erede del MSI, ha raccolto contributi privati pari a 1 milione di euro. L’anno dopo il pallottoliere ha toccato quota 1,4 milioni (registrando quindi un +40%). Da gennaio ad aprile di quest’anno (ultimi dati disponibili), siamo già a 337mila euro incassati.
Tra i principali finanziatori spicca il Gruppo Villa Maria (Gvm), che nel 2020 ha fatto partire due bonifici per un totale di 50mila euro. Con oltre 3900 dipendenti e 715 milioni di fatturato (dati 2019), quella fondata da Ettore Sansavini è una multinazionale delle cliniche private presente in mezzo mondo, dalla Francia, all’Albania e alla Polonia. Oltre alla Meloni, il buon “samaritano” Sansavini “senza mai ottenere favori di nessun genere in cambio” finanzia lautamente anche la Lega di Salvini e il Pd.
Nella lista di donatori ci sono anche altre imprese legate al mondo della sanità. Soprattutto quella marchigiana, dove Fratelli d’italia è riuscita nel settembre scorso a fare eleggere il suo secondo presidente di Regione, Francesco Acquaroli (il primo, Marco Marsilio, governa dal 2019 l’abruzzo). C’è ad esempio la Inno liv ing di Ancona, che ha versato 5 mila euro ad ottobre 2020. Controllata dal russo Andrey Derevyanchenko e da Andrea Falappa, produce in Cina e vende in Italia piccoli elettrodomestici e dispositivi diagnostici. Da ottobre scorso, la società fornisce tamponi rapidi dall’aeroporto delle Marche, di cui la Regione detiene una quota.
A settembre 2020 a Fd’I sono arrivati poi 4 mila euro da un’altra azienda marchigiana: la Radiosalus, un centro poli specialistico privato. L’azienda, sempre a settembre, ha donato 5mila euro anche al candidato presidente del centrosinistra, Maurizio mangialardi, sconfitto da Acquaroli.
Tra i bonifici più generosi ci sono anche quelli di Aep, ditta di costruzioni. La donazione a favore di Fd’I ammonta a 49.500 euro in totale, versati in due tranche tra settembre e ottobre 2020.
La Aep è la stessa ditta che a Lodi, dove i meloniani sono in maggioranza in consiglio comunale, sta costruendo un supermercato per Esselunga suscitando le proteste della popolazione con tanto di denuncia in Procura ma subito archiviata dai pm, che non hanno ravvisato alcun reato.
Il motivo delle proteste racconta un consigliere di opposizione è che: “Nel territorio dove si sta costruendo, il piano di governo del territorio (pgt) prevedeva un’area prevalentemente residenziale e direzionale. Poi, dopo che Aep ha acquistato il terreno, in consiglio comunale è stata approvata una variante al pgt per rendere l’area commerciale, e questo con i voti della sola maggioranza di cui fanno parte 5 consiglieri di Fd’I. L’approvazione è avvenuta il 22 settembre 2020, un giorno dopo il primo bonifico al partito da parte di Aep, da 25mila euro. Il 27 settembre e il 4 ottobre Fd’I ha organizzato un banchetto in città a favore della costruzione del supermercato Esselunga. Il 23 ottobre Aep ha fatto l’altro bonifico, da 24.500 euro... non mi sembra normale che un costruttore doni soldi a un partito quando sta portando avanti operazioni urbanistiche in cui i rappresentanti di quel partito sono coinvolti”. Nello stesso periodo la Aep ha fatto una donazione da 50mila euro anche al Comitato Giovanni Toti Liguria. Anche in questo caso c’è di mezzo un nuovo supermercato Esselunga.
Solo coincidenze?
Tra i finanziatori della Meloni spicca anche il gruppo Drass Srlfra. L'azienda livornese che produce armi e “sottomarini compatti per acque costiere”, tra il 2019 e il 2020 ha donato 7.500 euro alla sezione toscana del nuovo partito fascista erede del MSI.
Lauti finanziamenti alla Meloni sono arrivati anche dal gruppo Ecoserdiana, società che gestisce una discarica a 20 chilometri da Cagliari, che il 17 maggio del 2019 ha versato 6mila euro alla sezione sarda del partito.
Altri piccoli ma frequenti finanziamenti arrivano a Fd’I dal vasto mondo delle associazioni. A luglio del 2020 ad esempio la Confederazione generale dell’agricoltura ha versato ai fascisti della Meloni 2.800 euro; Confapi – che riunisce le piccole e medie imprese – ne ha donati altri 4 mila. Altri 12.500 euro sono arrivati, a settembre 2020, da Confartigianato imprese Marche.
Mentre per i 3.200 euro arrivati il 7 maggio 2019 nelle casse di Fd'I da parte di Rida Ambiente Srl, altra società gestore di una discarica ad Aprilia (Latina), la procura di Roma indaga sui vertici dell'azienda per traffico illecito di rifiuti.
Per difendere gli interessi di Rida Ambiente Srl, si legge ancora nell'inchiesta del Fatto Quotidiano : “Si era scomodata lei in persona, Giorgia Meloni. Nel dicembre del 2013, a una settimana dal Natale, la leader di Fratelli d’italia era andata in gita ad Aprilia (Latina) per presenziare all’inaugurazione di una nuova discarica. Proprietaria: la società Rida Ambiente Srl, controllata dall’imprenditore Fabio Altissimi. 'Una persona onesta e libera', disse di lui Francesco Storace, ex compagno di partito della Meloni, in un’intervista del 2017 al Corriere della Sera per sostenere la necessità che la Regione Lazio (governata dal Pd) autorizzasse la discarica di Altissimi. Quella mattina del dicembre 2013, con la leader di FD’I c’era anche il rappresentante del partito nella provincia di Latina, l’allora deputato Pasquale Maietta.
A otto anni di distanza da quella inaugurazione finita sulle pagine dei giornali locali, la situazione è la seguente. Rida Ambiente ha finanziato Fratelli d’italia. Maietta sta affrontando un processo in corso in primo grado. Altissimi è indagato dalla Procura di Roma per traffico illecito di rifiuti.”

8 dicembre 2021