A rischio di crollo per la cattiva manutenzione
Sequestrato il ponte “Morandi” a Catanzaro
4 arresti e 6 indagati: frode e corruzione con l'aggravante di aver favorito la 'ndrangheta
Lo scorso 3 novembre quattro persone sono state arrestate, tre in carcere e uno ai domiciliari, nell'ambito di un'indagine promossa dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e relativa ai lavori di manutenzione del viadotto Bisantis di Catanzaro – denominato anche ponte Morandi, in quanto progettato dallo stesso ingegnere che aveva realizzato quello di Genova crollato nel 2018 - e di un tratto della statale 280, che ha portato al sequestro probatorio dello stesso ponte e della galleria Sansinato nonché al sequestro preventivo di tre società di costruzione e di oltre 200mila euro quale profitto dei reati contestati.
Le accuse nei confronti degli indagati sono pesantissime: la Direzione distrettuale antimafia ritiene infatti che i sei indagati, a vario titolo, si sono resi responsabili dei reati di trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, frode nelle pubbliche forniture e associazione a delinquere, con l’aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso.
Sono finiti in carcere due fratelli, Eugenio e Sebastiano Sgromo, titolari di un’impresa di costruzioni e lavori stradali di Curinga, in provincia di Catanzaro, insieme a Michele Marinaro, ufficiale della guardia di finanza, ed è finita agli arresti domiciliari Rosa Cavaliere, collaboratrice dei due imprenditori.
Hanno poi subito la misura cautelare dell'interdizione dall'esercizio delle rispettive professioni l'ingegnere Silvio Baudi dell'ANAS e il geometra Gaetano Curcio, rispettivamente per 6 mesi e 9 mesi.
Gli inquirenti ritengono che il ponte sia a rischio a causa della pessima manutenzione dello stesso e del tratto stradale, curata dall'impresa Tank srl riconducibile ai due fratelli i quali, consapevoli del rischio di incorrere in misure di prevenzione di natura patrimoniale in quanto erano stati informati di indagini a loro carico da parte del finanziere Marinaro, avevano costituito delle società intestandole fittiziamente alla loro collaboratrice Rosa Marinaro, pur mantenendone il controllo di fatto. Una di queste società, la Tank srl appunto, si era aggiudicata i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del calcestruzzo del ponte Morandi e del rifacimento dei muri di contenimento di un tratto della statale 280, il tutto nell'ambito dell’accordo quadro con l'ANAS per il risanamento strutturale di opere del valore di 25 milioni di euro.
I lavori, avviati nel 2017 e non ancora terminati, avevano a oggetto la manutenzione straordinaria per il ripristino corticale del calcestruzzo nonché dei ferri d’armatura degli elementi strutturali del viadotto.
Il funzionario dell'ANAS Baudi e il direttore dei lavori Curcio, secondo gli inquirenti, erano pienamente consapevoli e accondiscendenti di ciò che stava accadendo, cioè che per risparmiare la ditta stava impiegando materiali scadenti nell'esecuzione dei lavori di manutenzione del ponte e dei muri di contenimento stradale.
Ad aggravare l'imputazione di tutti gli indagati è la posizione dei due imprenditori, infatti i fratelli Sgromo erano già da tempo nel mirino della Direzione distrettuale antimafia, che li ritiene inseriti nel clan Iannazzo della 'ndrangheta, come a suo tempo aveva confermato alla Procura antimafia il collaboratore di giustizia Gennaro Pulice.
Nel frattempo la Procura della Repubblica di Catanzaro ha nominato come proprio consulente un ingegnere che ha già collaborato con la magistratura italiana in altre importanti inchieste: a lui è affidato il compito di verificare la qualità delle opere compiute nei lavori di messa in sicurezza del viadotto e a breve dovrebbe iniziare l’attività peritale con il prelievo dal ponte di campioni di materiale che verranno poi analizzati, e verrà verificata non solo la qualità dei materiali ma anche la modalità con cui sono stati eseguiti gli interventi.
Il ponte - inaugurato nel 1962 dopo tre anni di lavori e dopo aver superato una imponente prova di carico a cui assistettero moltissimi cittadini - è ad arco costruito su una sola arcata in calcestruzzo armato e al momento dell’inaugurazione era il primo ponte al mondo in calcestruzzo armato per l’altezza ed il secondo per luce, e attualmente, per l’altezza, è il terzo in Europa.


15 dicembre 2021