Comunicato dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
I licenziamenti all'Ortofrutticola Mugello di Marradi non devono passare

L'Organizzazione di Vicchio del Mugello del Partito marxista-leninista italiano esprime la propria solidarietà militante alle lavoratrici e ai lavoratori dell'Ortofrutticola Mugello di Marradi (Firenze) per la paventata chiusura dello stabilimento che produce il marron glacees. La proprietà di Italcanditi, con dietro il solido fondo d'investimenti Investindustrial, vuole trasferire la produzione in provincia di Bergamo dopo che aveva acquisito lo stabilimento di Marradi nell'estate 2020. Vista la “buona salute” dello stabilimento marradese, questa delocalizzazione è dovuta alla sete di profitto di Investindustrial che negli ultimi anni sta allargando il gruppo per aumentare fatturato e mercato e favorire quindi la sua quotazione in borsa.
La perdita fino a cento posti di lavoro tra contratti a tempo indeterminato e stagionali, in maggioranza donne, non deve assolutamente passare; senza contare il danno che subirebbero i castanicoltori, per di più in una zona montana come l'alto Mugello che offre ben poche opportunità lavorative specialmente alla componente femminile. Non si può perdere una produzione di qualità come questa, che lavora il marrone IGP prodotto tipico della zona. Vorrebbe dire assestare un colpo micidiale all'economia del territorio. PEr rendersi conto della portata negativa della faccenda, non si possono perdere tutti questi posti di lavoro in un comune che conta neanche 3mila abitanti, e in un periodo di pandemia in cui centinaia e centinaia di migliaia di posti di lavoro sono andati in fumo in Italia specialmente per quanto riguarda l'occupazione femminile. L'alto Mugello non può reggere questa perdita!
Bene hanno fatto i lavoratori a mobilitarsi con un presidio permanente. La lotta è l'unico metodo che può scongiurare la deleteria chiusura dell'azienda, non è certo facendo affidamento sul confronto con la proprietà, come si propone l'appena aperta vertenza in regione, che si può scongiurare la chiusura. “Tavoli” che, come l'esperienza dimostra, portano alla chiusura, magari “ammorbidita” dagli ammortizzatori sociali. Presidio al cui sostegno si sta mobilitando un ampio fronte unito di forze, che auspichiamo si ampli sempre di più e a cui uniamo anche il nostro appoggio militante.
Chiusure e delocalizzazioni ingiustificate di aziende sane come questa se ne contano oramai a bizzeffe in Italia, consentite dal governo Draghi che, oltre a sbloccare i licenziamenti lo scorso giugno con l'emendamento governativo alla manovra finanziaria 2022, prevede solo la mitigazione sociale dei licenziamenti causa delocalizzazioni; insomma, ci si limita a “rendere più morbide” le procedure come per esempio la comunicazione 90 giorni prima. Inoltre, queste regole si applicano solo ai datori di lavoro con più di 250 dipendenti.
Questa è una battaglia che riguarda tutto il movimento operaio mugellano, e non solo, e può prendere a riferimento la lotta dei lavoratori della GKN (che giustamente e non a caso hanno solidarizzato con i lavoratori marradesi) che è il fronte di lotta più avanzato e combattivo su tutto il territorio nazionale, che sta facendo da catalizzatore per riunire le centinaia di vertenze per il lavoro sparse in Italia in una mobilitazione generale unitaria. I lavoratori GKN stanno dimostrando che la classe operaia è viva e vegeta ed è in grado di attirare a sé ampi spezzoni della società.
Noi marxisti-leninisti non accettiamo le delocalizzazioni e questo stato di cose e come in passato, e in questi decenni anche qui in Mugello, rivendichiamo l'intervento statale fino alla nazionalizzazione dell'Ortofrutticola Mugello.
Anche noi facciamo nostro il motto di lotta dei lavoratori campigiani “Insorgiamo” contro la tracotanza padronale e la politica del governo Draghi che ne cura gli interessi!
Insorgiamo uniti contro i licenziamenti all'Ortofrutticola di Marradi!
 
Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
3 gennaio 2022