Impietosi i dati Istat
In due anni quasi 100mila campani in fuga dalla regione
Manca il lavoro, le responsabilità della giunta antipopolare De Luca

Redazione di Napoli
Da diversi anni si è nuovamente verificata una vera e propria emigrazione di massa come avvenne agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso all’indomani della dismissione delle grandi fabbriche presenti nel centro di Napoli, come quelle di Napoli Est ed Ovest. Basti pensare che la sola fabbrica storica dell’Italsider, uno dei poli siderurgici più grandi del Vecchio Continente, poteva contare sull’assunzione di di migliaia e migliaia di operaie e operai al punto che la disoccupazione nella zona dei quartieri popolari di Bagnoli e Fuorigrotta si era praticamente azzerata per più di mezzo secolo.
Secondi i dati Istat relativi all’anno 2020 la popolazione regionale della Campania è diminuita addirittura dell’1,5%, tra le 85mila e le 100mila unità. Un dato forte che emerge senza equivoci dal nuovo censimento della popolazione e dinamica demografica dell’Istat. L'età media regionale è di 42,8 anni e sottolinea non solo la fuga giovanile ma anche di chi perde il lavoro e che abbia un'età di 30, 40 o addirittura 50 anni. Delle circa 100mila persone che hanno lasciato la Campania nel giro di un anno vi è anche il dato che riguarda la città di Napoli che in cinque anni avrebbe perso 30mila unità circa.
E' evidente che sono gravi le responsabilità della giunta regionale guidata dal borioso Vincenzo De Luca.

12 gennaio 2022