Arrestato segretario provinciale del PD a Benevento
Carmine Valentino è accusato di tentativo di corruzione, turbata libertà degli incanti e rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio

Lo scorso 25 settembre, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento e su richiesta della Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale, è stato arrestato ed è finito agli arresti domiciliari Carmine Valentino, segretario provinciale del PD di Benevento ed ex sindaco del Comune di Sant’Agata dei Goti dove ora è consigliere di opposizione, con le gravi accuse di tentata corruzione, turbata libertà degli incanti nonchè rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio.
Nonostante il Tribunale del riesame di Napoli abbia, il successivo 13 ottobre, revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari, le accuse della Procura nei confronti del politico del PD rimangono comunque tutte in piedi.
I fatti, descritti nelle quarantacinque pagine del provvedimento restrittivo e nelle oltre seimila del fascicolo di indagine, risalgono al 2017 e 2018 e si riferiscono al periodo in cui egli era sindaco di Sant'Agata dei Goti – carica che egli ha ricoperto dal 2009 al 2015 e poi dal 2016 al 2019 – quando Valentino, nell'ambito di una procedura per affidare in concessione le attività di supporto alla riscossione ordinaria delle entrate tributarie e alla riscossione coattiva di imposte comunali, cercò, secondo la Procura, di privilegiare l’offerta di una delle società partecipanti - la Sogert con sede a Grumo Nevano - alla quale era indirettamente collegato, facendo pesanti pressioni su un membro della commissione di gara, Maria Antonietta Iacobellis, affinché fosse assegnato a quell’azienda un punteggio tale da garantirle la vittoria.
Il Giudice per le indagini preliminari, nella sua ordinanza di arresto, chiarisce che Valentino sarebbe stato legato alla Sogert “in virtù di cointeressenze economiche e professionali che l'impresa aveva in quel momento con la 'Geset riscossioni' ”, quest'ultima gestita dal cognato.
In particolare, Valentino – secondo la Procura - consegnò al commissario Iacobellis tre fogli recanti le caratteristiche della ditta in questione chiedendo con insistenza di favorirla per l’offerta tecnica, poiché quella economica era stata la meno vantaggiosa, ma il commissario, che rivestiva all'epoca anche l’incarico di segretario comunale di Sant'Agata dei Goti, si rifiutò, dimettendosi, denunciando vizi procedurali e provocando così l’annullamento dell’aggiudicazione.
Secondo il Giudice per le indagini preliminari che ha emesso l'ordinanza di arresto, le esigenze cautelari sono connesse “ad una valutazione delle specifiche modalità e circostanze del fatto, ad un giudizio negativo sulla personalità dell'indagato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali ”. “Dagli atti di indagine – si legge nel prosieguo dell'atto processuale - emerge come la vicenda che ha visto coinvolto la segretaria comunale non possa ritenersi a carattere occasionale in considerazione delle modalità assolutamente risolute e disinvolte di perpetrazione della condotta, tanto da non poter escludere che comportamenti analoghi siano già stati posti in essere in passato (senza seguiti giudiziari) e possano ripetersi in futuro ”.
Dall'atto processuale traspare quindi che la Procura non ritiene che l'episodio delle pressioni indebite su Maria Antonietta Iacobellis, per il quale l'ex sindaco del PD è stato arrestato, sia l'unico del genere che abbia coinvolto il segretario provinciale del PD, ed è verosimile pensare che la stessa procura di Benevento stia approfondendo tutta la passata gestione di Carmine Valentino in qualità di sindaco di Sant'Agata dei Goti.

12 gennaio 2022