Marino, sindaco PD di Caserta, indagato per “appalto truccato”

Carlo Marino, sindaco PD di Caserta rieletto per un secondo mandato lo scorso ottobre, è indagato dalla procura antimafia di Napoli con l'accusa di aver truccato gli appalti di almeno 44 gare, in concorso con altri soggetti, nell'ambito di un'inchiesta in tema di smaltimento di rifiuti in numerosissimi Comuni ubicati quasi tutti nei territori della Città metropolitana di Napoli, oltre che nelle province di Caserta e Salerno.
Vale la pena di indicare tutti i Comuni per i quali i magistrati napoletani antimafia hanno riscontrato irregolarità nelle gare di appalto per lo smaltimento dei rifiuti: Caserta, Aversa, Cellole, San Marcellino, Gaeta, Casandrino, Frattamaggiore, Pollena, Arzano, Carife, Paduli, Arienzo, Cancello Arnone, Carinaro, Casaluce, Casapesenna, Falciano, Gricignano d’Aversa, Lusciano, Maddaloni, Roccamonfina, San Prisco, Santa Maria Capua Vetere, Sant’Arpino, Sessa Aurunca, Succivo, Villa Di Briano, Villa Literno, Lagonegro, Minturno, Volla, Acerra, Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casandrino, Lacco Ameno, Marano, Marigliano, Pimonte, Eboli e Giffoni Vallepiana.
Con il sindaco risultano indagati nell'ambito della stessa inchiesta i funzionari del Comune di Caserta Giuseppe D’Auria e Marcello Iovino, l'avvocato Pasquale Vitale che - così risulta dall'inchiesta - faceva da intermediario tra imprenditori e amministratori pubblici, e l'imprenditore Carlo Savoia. Altri nomi importanti tra gli indagati sono quelli di Antonio Raiano, sindaco del Comune di Curti in provincia di Caserta, e del comandante della polizia municipale dello stesso Comune, Igino Faiella.
Le accuse per tutti sono di turbativa della libertà d’asta, dei procedimenti di scelta del contraente e di falso in atti pubblici, in particolare di verbali di nomina di commissioni giudicatrici di gare d’ appalto, con l’ obbiettivo di fare aggiudicare le gare all’imprenditore Carlo Savoia.
Secondo il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per alcuni degli indagati, centrale nella vicenda era il ruolo del sindaco PD di Caserta Carlo Marino, il quale secondo il magistrato “si prestava a ricevere i documenti di gara fraudolentemente preparati contribuendo anche a fornire suggerimenti sulle modifiche da effettuare per rendere la bozza più funzionale agli interessi degli imprenditori da favorire ”.
Secondo l'accusa, quindi, i funzionari preparavano gli atti di gara e il sindaco di Caserta li aggiustava al fine di favorire imprenditori amici, tra i quali spicca il nome di Carlo Savoia, titolare delle società Xeco srl ed Esi srl.
Carlo Savoia, secondo il Giudice per le indagini preliminari che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, è legato alla camorra: “l'inizio della sua fortuna imprenditoriale - scrive infatti il magistrato napoletano riferendosi al Savoia - è stata delineata dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Luigi Cassandra, Giuseppe Valente e Nicola Schiavone che, sostanzialmente, lo hanno definito un imprenditore legato a Nicola Ferraro, Nicola Cosentino e in ultima analisi al clan dei Casalesi ”.
Per chiarire la qualità delle frequentazioni che i magistrati napoletani attribuiscono al Savoia, si ricordi che Nicola Ferraro, imprenditore di Casal di Principe ed ex consigliere regionale campano dell'Udeur, è stato condannato nel 2020 dalla Corte d'Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, e che Nicola Cosentino, imprenditore di Casal di Principe ed ex deputato di Forza Italia, è stato condannato nel 2017 dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per tentato reimpiego di capitali illeciti con l'aggravante mafiosa.
Secondo i magistrati era l'avvocato Pasquale Vitale - il quale era stato presidente del consiglio di amministrazione del consorzio Agrorinasce, che si occupa di beni confiscati alla camorra nel Casertano – a fare costantemente da intermediario tra Savoia e il sindaco di Caserta, Marino.
Nonostante la gravità dei fatti - che riguardano rapporti tra lo stesso Carlo Marino e un imprenditore, Carlo Savoia, che la magistratura ritiene colluso con la camorra - e i ripetuti inviti mossi da più parti, il sindaco di Caserta non si è ancora dimesso.

12 gennaio 2022