Contro la tracotanza padronale
Gli operai Caterpillar bloccano la Statale

In risposta alla tracotanza padronale, che da oltre 40 giorni continua provocatoriamente a ribadire “l'inevitabile” chiusura dello stabilimento di Jesi e il licenziamento collettivo dei 270 lavoratori, il 13 gennaio gli operai della Caterpillar al grido “Senza tregua nella lotta, il lavoro non si tocca” hanno bloccato per alcune ore la statale 76 che collega le Marche con l’Umbria.
La mobilitazione è stata decisa dagli operai al termine dell’assemblea convocata da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento di via Roncaglia alla fine dell'incontro on line svoltosi in mattinata fra i sindacati e i vertici di Confindustria e della multinazionale americana che non hanno offerto nessun spiraglio di trattativa ai lavoratori.
Un atteggiamento di chiusura totale “addolcito” dall'annuncio beffa da parte dei vertici aziendali Caterpillar circa un fantomatico imprenditore del Nord Italia forse interessato a rilevare lo stabilimento e di aver perciò incaricato un advisor internazionale, la britannica Ernst & Young, di verificare tale ipotesi ma con un mandato lampo di appena 40 giorni che scadrà il 23 febbraio.
Su questo i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto a Caterpillar un nuovo incontro per capire subito quanto sia seria questa ipotesi.
L’obiettivo principale per i lavoratori non sono né gli incentivi né gli ammortizzatori sociali, ma la difesa del posto di lavoro, la continuità produttiva dello stabilimento con dentro tutte le garanzie e i diritti contrattuali e sindacali acquisiti.
“Parlare di altro a quaranta giorni dalla chiusura – hanno rilanciato i lavoratori - vorrebbe dire dare già per spacciata ogni ipotesi di futuro... Il 19 gennaio saremo a Roma in presidio sotto al Mise per chiedere l’apertura di un tavolo di trattativa, mentre il 9 febbraio attendiamo la prima udienza presso il Tribunale di Ancona del ricorso presentato da Fim, Fiom e UiIm contro l’azienda per comportamento antisindacale e la relativa richiesta di sospensione dei 75 giorni di confronto previsti dalla procedura di licenziamento annunciata lo scorso 10 dicembre”.
A ribadire l'unità di lotta dei lavoratori contro le delocalizzazioni e il governo del banchiere massone Draghi che le sostiene, il 12 gennaio le Rsu di Gkn e Caterpillar, in occasione della presentazione al Senato del Ddl AS 2335 in tema di delocalizzazioni, hanno diffuso un comunicato stampa in cui fra l'altro si denuncia che “Il governo di questo paese non ha nessuna intenzione seria di dotarsi di strumenti per una reale politica industriale, ancora una volta siamo di fronte a un disegno di legge che si muove tra incentivi alle aziende non realmente monitoratati e proceduralizzazione delle delocalizzazioni”.

19 gennaio 2022