Lettere

Le indicazioni di Scuderi e l'intervista de “Il Bolscevico” ai lavoratori Gkn fannno capire come sono valide le rivendicazioni di lotta e la linea di fronte unito del PMLI
Sento di dovere esprimere un pensiero sull'intervista esclusiva de “Il Bolscevico” ai lavoratori in lotta della GKN di Firenze, sul lavoro politico del PMLI e sull’appoggio manifestato agli operai e ai lavoratori.
Questo è il modo di operare del PMLI, nel sostegno delle lotte dei lavoratori, che va avanti passo passo, col passo del montanaro, come indica il compagno Segretario generale Giovanni Scuderi. Scrivo questo con ammirazione e stima verso il Partito.
Come membro della Cellula “Nerina 'Lucia' Paoletti” di Firenze, quelle indicazioni e questa intervista mi fanno capire di punto in punto la lotta dei lavoratori della Gkn e come sono valide le rivendicazioni di lotta e la linea del fronte unito del Partito; riconosco la continuità del lavoro politico fra i lavoratori, utile da studiare individualmente e collettivamente.
I lavoratori della Gkn sono un esempio di lotta, come la bandiera rossa del PMLI che sventola sulla fabbrica contro la politica riformista o i parolai di palazzo del sistema capitalista che badano ai propri profitti e interessi e a difendere il sistema di sfruttamento antipopolare.
Sento di dovermi battere ancora per il bene del PMLI, del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, questo è un impegno contro il riformismo, il capitalismo, il clericalismo e il neofascismo, per il socialismo.
Andrea Panari - Firenze

 

Portate tre fiori rossi al grande Maestro Lenin da parte nostra, sarà come esserci
In quella importante giornata domenica 23 Gennaio a Cavriago, per la Commemorazione Lenin, portate tre "simbolici" fiori rossi al grande Maestro Lenin da parte nostra. Avremo tanto voluto essere presenti ma possiamo soltanto esserlo con il pensiero.
W il PMLI!
Un rosso abbraccio!
Anna, Liliana, Maria - Cuneo
 

Felice che si allarghi il fronte unito sotto il busto di Lenin
Purtroppo non potrò essere a Cavriago per commemorare col PMLI il grande Lenin. Sono comunque felice di constatare che sotto il busto di Lenin il fronte unito rosso si sta allargando sia in termini di organizzazioni e partiti con la bandiera rossa e la falce e il martello che in termini di rivendicazioni per unirsi sulla questione condivisa, cioè buttare giù il governo del banchiere massone Draghi.
Bisogna continuare a fare la nostra parte di marxisti-leninisti per spronare gli sfruttati e gli oppressi d'Italia a battersi contro questo nuovo governo e, sopratutto per aprire gli occhi alle masse proletarie e popolari perché prima o poi inevitabilmente, questi volgeranno il loro sguardo verso la bandiera rossa e la falce e il martello perché questi sono i simboli del proletariato e delle masse lavoratrici e popolari, questi sono i simboli della vittoria e della riscossa, questi sono i simboli della vittoria del progresso e dell'emancipazione!
Come ha affermato Lenin nel 1906: "le masse anche se non ci capiscono oggi, perché sono stordite dalla chiacchiere dei cadetti alle assemblee elettorali, se non ci capiranno domani perché si lasceranno sedurre dei primi passi del primo parlamento russo, si convinceranno dopodomani che la nostra posizione è giusta” .
Con Lenin per sempre. Contro il capitalismo per il socialismo!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Chriso - Piemonte
 
Le ultime mostruose disposizioni sono dannose per la vita dei non vaccinati
Grazie dei documenti che mi mandate.
Apprezzo in particolare la vostra contrarietà all'obbligo vaccinale e a ciò che ne consegue di dannoso per la vita delle persone che non sono vaccinate.
Circa le ultime mostruosità in ordine di tempo (21-1-22): tutti i pensionati, per qualsiasi motivo, necessitano di poter andare alla posta a ritirare i loro soldi. Coloro che dispongono di un conto in banca e non sanno, per qualsiasi motivo, far uso dell'“home banking", necessitano di poter andare nella loro agenzia per far ciò che loro serve (bonifici, richieste varie ecc.).
Nicola Spinosi - Firenze
 

Punta Bianca, Agrigento. La riserva naturale truffa di Musumeci che piace solo all’Esercito
Il presidente della regione Sicilia, l’on. Nello Musumeci, lo ha definito un provvedimento di portata storica che “pone sotto tutela una preziosa porzione del territorio dell’Isola”. Si tratta della delibera approvata dalla Giunta regionale il 5 novembre 2021 per l’istituzione della Riserva Naturale di Punta Bianca e Scoglio Patella (provincia di Agrigento), e il suo inserimento nel Piano dei parchi e delle riserve siciliani.
Vicina alla Scala dei turchi, Punta Bianca è un suggestivo sperone di roccia calcarea che degrada verso le calette di sabbia bianco-corallina e su un mare color verde smeraldo, a una decina di km ad est di Agrigento e della Valle dei Templi, patrimonio dell’umanità UNESCO. Uno degli ultimi paradisi paesaggistici e naturalistici della Sicilia, fragilissimo dal punto di vista idrogeologico, che da decine e decine di anni le associazioni ambientaliste chiedono di proteggere e vincolare.
La scorsa estate la nota modella argentina Belén Rodríguez ha scelto le falesie di Punta Bianca per un book fotografico: “È un luogo meraviglioso ed unico, che meriterebbe una migliore valorizzazione, in senso turistico e ambientale”. Ed ecco due mesi dopo la delibera della Giunta Musumeci su proposta dell’assessore per il territorio e l’ambiente, Salvatore Cordaro. “L’area di Punta Bianca e Scoglio Patella, estesa circa 300 ettari, è già stata identificata di notevole interesse pubblico con il decreto del 13 aprile 2001 dell’Assessorato regionale dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione”, si legge nell’atto amministrativo del 5/11/2021.
Più di vent’anni dunque per avviare l’istituzione della riserva: meglio tardi che mai verrebbe da dire, peccato però che ben poco resta oggi in termini di territorio da proteggere rispetto alla proposta originaria. Associazioni ambientaliste e Soprintendenza di Agrigento avevano chiesto infatti di vincolare l’intera area costiera compresa tra la Foce del Vallone di Sumera e il Castello di Montechiaro, includendo al suo interno il maledetto poligono di “Drasy” utilizzato per le esercitazioni a fuoco dei reparti e dei mezzi pesanti dell’Esercito italiano e dei marines Usa di stanza nella stazione aeronavale di Sigonella.
Nella mappa di riperimetrazione della Riserva Naturale disegnata dalla Giunta Musumeci la superfice da proteggere è stata ridotta di almeno cinque volte; le zone A, quelle con vincoli stringenti, sono tre piccole strisce di terra interrotte e distanti l’una dall’altra. E scandalosamente è rimasto fuori dalla riserva proprio il famigerato poligono di guerra.
Insomma un vero e proprio provvedimento truffa che legittima e consolida il via vai di blindati e carri armati e la prosecuzione delle cannonate a poche centinaia di metri da uno dei luoghi più incantevoli del Mediterraneo.
Antonio Mazzeo - Messina

26 gennaio 2022