Affidata l’azione legale all’avv. Buono
Per difendere dall'inquinamento il Rio Corbore a Ischia ora la parola passa alla Procura della Repubblica
Alcuni concessionari balneari non ne possono più di dover ripulire la spiaggia da rifiuti e liquami

Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d'Ischia
Conferenza stampa per risolvere il problema di Rio Corbore, con interventi non solo di tipo politico e mediatico. Il Comitato Rio Corbore e la Cellula isolana del PMLI “Il Sol dell’Avvenir”, infatti, grazie alla disponibilità concreta di alcuni concessionari balneari, danneggiati dagli scarichi del Rio Corbore, sono scesi in campo per affidare all’avvocato Mauro Buono, della Camera Penale del Tribunale di Napoli e già protagonista di numerose battaglie contro ogni forma di scempio paesaggistico e di inquinamento, il compito di procedere con opportuna querela alla Procura della Repubblica, per sapere di chi sono le responsabilità di quanto accade e per far luce su un fenomeno trascurato da oltre 30 anni da ben due amministrazioni e che ormai è noto in tutto il mondo, grazie ai social e alla stampa.
Ancora una volta il Rio Corbore torna agli onori della cronaca. Si tratta di un alveo di vecchia data, che parte dal comune di Barano, dalle sue colline, raccoglie le acque piovane, attraversa un viadotto realizzato sotto un'importante arteria del comune limitrofo, e sfocia sulle spiagge e a mare, sotto gli occhi e il naso di tutti.
Oltre trent’anni fa nacque il Comitato Rio Corbore al quale, successivamente, aderì il PMLI. Più volte la stampa ha denunciato quanto accade e ha condiviso le proteste di alcuni concessionari balneari che, ovviamente, non ne possono più, soprattutto perché, anche durante il periodo estivo, il Rio Corbore continua a sversare sulla spiaggia, sotto sdraio e ombrelloni e poi a mare, liquami, olii, nafta ed altri rifiuti, liquidi e solidi, trascinati da una notevole violenza delle acque.
Anni fa sulla spiaggia si ritrovavano suppellettili di ogni tipo, elettrodomestici ed altro ancora, poi l’installazione di una rete lasciò il passaggio solo dei liquami. Il problema però è che lungo il percorso molti privati, fra cui anche aziende artigiane, si sono immessi abusivamente e scaricano di tutto, tanto che sulla spiaggia, oltre ai liquami giungono anche gli scarti di aziende meccaniche, notevolmente inquinanti e nauseabondi.
La stampa locale e regionale ha più volte denunciato quanto accade ma nessun intervento è stato mai realizzato. Foto e video hanno fatto il giro del mondo, occupando numerosi spazi sui social. Inascoltata anche un’interpellanza parlamentare presentata negli anni scorsi.
Secondo gli amministratori bisogna attendere la realizzazione del depuratore che dovrebbe sorgere nei pressi di Porto d’Ischia. L’impianto non arriva mai. Ma nell’attesa non si interviene nemmeno per bloccare gli scarichi abusivi che si trovano lungo il percorso, sotto Via Michele Mazzella. In realtà non c’è la volontà di contrastare gli interessi di tanti privati, ossia elettori e i titolari delle numerose aziende artigiane che trovano comodo utilizzare Rio Corbore come “discarica”.
Come risuona attualmente in molte piazze d’Italia, si afferma con forza “Mmò basta”. Ad imporre una svolta non solo è il Comitato Rio Corbore ma a suo sostegno, anche la Cellula isolana del PMLI “Il Sol dell’Avvenir”, Legambiente isolana e l’Associazione VAS-Verdi Ambiente Società che, attraverso l’intervento del suo coordinatore isolano Nicola Lamonica, sollecita anche l’Area marina protetta del Regno di Nettuno a impegnarsi, insieme agli ambientalisti e alle forze politiche per “garantire salute e benessere e un’offerta socio-ambientale e turistica che sia di grande pregio culturale ed economico” perché bisogna contrastare, continua Lamonica, “il silenzio assordante dei tanti sindaci e consiglieri comunali non solo di Ischia e Barano ma anche degli altri comuni isolani”. Peppe Mazara ha garantito l’adesione di Legambiente con la massima disponibilità a firmare ogni azione legale contro tutte le forme di inquinamento. Si attende ora la partecipazione di altre associazioni come Pasnatura e la Federazione dei Verdi.

2 febbraio 2022