L'antiabortista Metsola eletta presidente dell'europarlamento anche con i voti dei fascisti di FdI

 
Con una larga maggioranza di 458 voti su 617 la popolare maltese Roberta Metsola il 18 gennaio è stata eletta presidente del Parlamento Europeo, al posto del defunto David Sassoli, fino al termine della legislatura nel 2024. L'avvocata antiabortista che già ricopriva la carica di vicepresidente ha ricevuto i voti di popolari, socialdemocratici e liberali ma anche quelli dei gruppi come i Conservatori e Riformisti, di cui fanno parte i fascisti di FdI, della Lega e degli ungheresi di Fidesz che tentano di uscire dall'emarginazione dove erano stati spinti dalla coalizione dei tre principali gruppi, la cosiddetta magggioranza Ursula che si è spartita le cariche istituzionali di questa legislatura a partire appunto dalla poltrona della presidente della Commissione, la popolare tedesca Ursula von der Leyen.
All'ammucchiata a favore di Metsola ha partecipato la Lega che ha notato affinità “sulla difesa dei valori della famiglia”; si sono invece sottratti i Verdi che sostenevano la svedese Alice Bah Kunhke e il gruppo del Gue che proponeva la spagnola Sira Rego. Le due candidate hanno raccolto rispettivamente 101 e 57 voti, diverse decine in più dei parlamentari delle due formazioni e provenienti dai dissidenti nel gruppone della magggioranza.
Roberta Metsola, nata nel 1979 a St. Julian’s, ha militato nel Partito nazionalista maltese prima di passare alla formazione giovanile dei popolari. La sua scalata al seggio europeo è iniziata senza successo nel 2004, nel 2013 subentrerà a un parlamentare maltese dimesso, eletta nel 2014 e nelle ultime del 2019 con il maggior numero di voti del suo partito. Il 12 novembre 2020 viene eletta vicepresidente in sostituzione della collega popolare irlandese Mairead McGuinness, dimessasi dopo la nomina a commissario europeo.
Malta è l'unica delle nazioni dell'Unione europea dove l'aborto è proibito, e una delle poche in Europa con San Marino e Città del Vaticano, la Metsola una convinta antiabortista che appena eletta ha assicurato che "non voterò più sul tema, questo Parlamento lotterà per i diritti delle donne". Nel 2021 aveva votato contro una risoluzione parlamentare in difesa dell'aborto.

2 febbraio 2022