Comunicato stampa
Respingere e abolire la “giornata del ricordo”
Giani e Nardella non devono dare spazio ai fascisti. Solidarietà al Rettore dell'università per stranieri di Siena Tomaso Montanari nuovamente attaccato dalla “destra”

I marxisti-leninisti saranno presenti alla manifestazione antifascista fiorentina del 12 febbraio, promossa da “Firenze Antifascista”,  per ribadire che occorre respingere e abolire la “giornata del ricordo” e non concedere spazi pubblici ai neofascisti e ai neonazisti per le loro celebrazioni, e chiedere lo scioglimento delle loro organizzazioni a cominciare da “Forza Nuova”. Ogni anno la “canea” revisionista utilizza la “giornata del ricordo” per riscrivere la storia all'insegna della pacificazione tra antifascisti e fascisti fin da quando nel 2004 per mano del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi fu istituita con il plauso della “destra”. In base a questa linea politica di equiparare tutti i morti, ribaltando completamente la verità storica e i numeri dei morti, il governatore toscano Eugenio Giani (PD), ha organizzato una seduta solenne del Consiglio regionale toscano mentre, il suo “'amico neopodestà” il sindaco di Firenze Dario Nardella (PD) ha esposto a Palazzo Vecchio la bandiera a mezz'asta e deposto al cimitero di Trespiano una corona di alloro al monumento in memoria delle “vittime delle foibe”. La manifestazione del 12 febbraio è la giusta risposta all'iniziativa organizzata da Lealtà Azione, Firenze Identitaria, Casaggi e alla quale parteciperà FdI. Diverse forze politiche, sociali e sindacali, riunite nella Rete democratica fiorentina di cui fa parte anche l'Anpi, hanno inviato una lettera-comunicato a Nardella e Questore per chiedere un ”'intervento netto...su un fenomeno politico allarmante. Da una parte i fascisti che puntano verso un preciso obiettivo di legittimazione politica e culturale e dall'altra forze democratiche che si fanno portare per mano nella stessa direzione in nome di un'idea distorta di libertà di pensiero”.
Una lettera appoggiata anche dal PD di Firenze e dai suoi circoli che hanno affermato: “Firenze è città medaglia d'oro alla Resistenza e fonda le sue radici repubblicane sui valori dell'antifascismo. Come Partito continueremo a lottare affinché tali valori vengano quotidianamente difesi e garantiti e saremo sempre al fianco delle realtà che vogliono affermarli, proteggerli e tutelarli perché le nuove generazioni li conoscano e li abbraccino”. Ma le dichiarazioni di Giani (l'istituzione della Giornata del ricordo è stata importantissima perché ha riportato alla memoria collettiva quello che è stato il dramma di coloro che sono stati costretti ad abbandonare la loro terra e uccisi) e di Nardella (senza memoria non c'è futuro. Non dimentichiamo le vittime delle foibe, un capitolo tragico della nostra storia), esprimono chiaramente quale sia la loro posizione. Costoro si assumono la responsabilità politica e storica di concedere piazze e spazi pubblici ai fascisti avallando il revisionismo storico in nome della “memoria condivisa” anziché schierarsi dalla parte di chi è realmente antifascista e legge la storia basandosi sulla verità, ben conoscibile per chi lo voglia. Cogliamo l'occasione per solidarizzare con il Rettore dell'università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, nuovamente bersaglio degli attacchi di Lega e FdI (supportati dai fogliacci del “Corriere della sera” a firma di Aldo Grasso e “Il Foglio” a firma di Maurizio Crippa), per un seminario universitario dal titolo “Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del ricordo”. I neofascisti hanno chiesto l'intervento del ministro dell'università e della ricerca M. Cristina Messa per “pericolose teorie negazioniste sulle foibe”. Il coraggioso Rettore ha giustamente risposto: “io credo che i morti delle foibe, questa pagina tragica, venga strumentalizzata da qualcuno, e questo qualcuno sono i fascisti. Diverse associazioni neofasciste si sono date appuntamento a Firenze per celebrare quella giornata; mi domando è normale che una festa dello Stato venga celebrata da associazioni neofasciste e neonaziste?”. Inoltre durante il seminario Montanari ha affermato: “una nota di metodo preliminare che temo ormai non sia ovvia e superflua come dovrebbe essere: l'università non si schiera politicamente. Ma l'antifascismo non è una posizione politica bensì una premessa costituzionale e istituzionale non negoziabile e indispensabile”. Ma ad oggi né Giani né Nardella hanno espresso la volontà di vietare il raduno fascista. In un largo fronte unito saranno i veri antifascisti che sabato 12 febbraio scenderanno in piazza della Costituzione alle ore 17 per difendere l'antifascismo e a ristabilire la verità politica e storica a differenza delle istituzioni borghesi conniventi con i fascisti.

 

Partito marxista-leninista italiano -Toscana

Firenze, 11 febbraio 2022