Per protestare contro l’adunata dai neofascisti in occasione del “giorno del ricordo”
Firenze antifascista scende in piazza contro il nero raduno autorizzato anche da Giani e Nardella (PD)
Superfotografato il cartello del PMLI che chiede lo scioglimento di tutti i gruppi neofascisti

Redazione di Firenze
Sabato 12 febbraio alcune centinaia di antifasciste e di antifascisti hanno manifestato in piazza della Costituzione a Firenze contro il raduno fascista che si è tenuto, grazie all'avallo delle istituzioni locali, nel vicino Largo martiri delle foibe.
Un'iniziativa promossa in occasione del “giorno del ricordo” dai gruppi neofascisti Lealtà e Azione, Firenze Identitaria e Casaggì, alla quale hanno aderito e partecipato anche i fascisti istituzionalizzati di Fratelli d'Italia. Una piazza nera, incostituzionale, un oltraggio al Firenze medaglia d'oro alla Resistenza, resa possibile perché le istituzioni cittadine targate PD e il questore l'hanno concessa oltraggiando il sangue dei partigiani e delle partigiane versato per cacciare il fascismo durante la lotta di Liberazione.
Ormai è noto che il “giorno del ricordo” del quale tanto abbiamo scritto fin dai tempi della sua istituzione per mano di Ciampi nel 2004, è semplicemente un cavallo di Troia utile solo alla riabilitazione del fascismo e del colonialismo italiano, un passo decisivo per un'ulteriore fascistizzazione del nostro Paese della quale tutti i partiti di regime si sono resi complici.
Come denuncia il comunicato stampa del PMLI.Toscana che è stato diffuso dai compagni e dalle compagne presenti all'iniziativa, la posizione di Giani e Nardella è conosciuta, e costoro l'hanno ribadita senza pudore alle iniziative che sono state promosse per celebrare questo “omaggio” a Mussolini e ai neofascisti; una responsabilità enorme, che legittima questi gruppi e le loro attività, assieme al loro pensiero di oppressione e di violenza con cui abbiamo chiuso i conti il 25 Aprile del 1945.
Invece grazie a questa tambureggiante opera di revisionismo storico, si continua a dare spazi ovunque ai fascisti, dalle tv alle piazze ai social, e si moltiplicano in tutta Italia veri e propri raid squadristici e atti intimidatori, ultimi dei quali ai danni del Rettore dell'Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, con il quale il PMLI ha solidarizzato, e nei confronti dello storico Eric Gobetti che a Verona ha dovuto rinunciare a un convegno sul confine orientale proprio per un nuovo inasprimento di minacce che durano da anni ma che si sono intensificate dopo la pubblicazione del suo ultimo libro “E allora le foibe?”, che fa luce sulla questione. Naturalmente la nostra solidarietà militante va anche a lui.
Eppure un'insieme di forze politiche, sociali e sindacali riunite nella Rete Democratica Fiorentina - fra le quali l'ANPI - aveva chiesto attraverso una lettera-comunicato al questore e al sindaco Dario Nardella di non concedere la piazza ai neofascisti. Nonostante anche il PD cittadino si fosse espresso in tal senso, la piazza è stata concessa e Firenze e la sua popolazione hanno dovuto subire ancora una volta l'onta di vedere per le sue strade liberate dalle forze partigiane, qualche decina di bandiere tricolori che facevano da sfondo al raduno nero.
Riflettano bene gli elettori antifascisti del PD: l'antifascismo opportunista e da salotto fa il gioco delle destre, chi indossa “due giacche”, una per ogni occasione, in realtà ne porta solo una, quella nera del revisionismo storico, che non solo tollera i fascisti, ma li protegge, come emerge chiaramente anche dall'imponente servizio d'ordine che circondava Largo martiri delle foibe a protezione delle bande nere, peraltro pagato con soldi pubblici.
Di qui l'importanza della manifestazione promossa da Firenze Antifascista alla quale hanno partecipato PMLI, PRC, CARC, Firenze Città Aperta, FGC, GC, Cambiare Rotta, le sezioni ANPI di Oltrarno e Campi Bisenzio e la delegazione del Collettivo della GKN con il proprio striscione. Tantissime le bandiere rosse in piazza, assieme a quelle dell'Unione Sovietica, della Jugoslavia, ma soprattutto tantissimi giovani, e in particolare ragazze che danno forza, entusiasmo e prospettiva al movimento antifascista fiorentino. Oltre alle assenze di alcuni partiti con la bandiera rossa ha pesato particolarmente quella ufficiale dell'ANPI provinciale che, in tutta franchezza, oltre a sostenere l'appello al sindaco avrebbe dovuto partecipare in piazza con tutte le proprie forze. “Se non ora quando?”, è un motto particolarmente di moda nella “sinistra” riformista degli ultimi tempi; bene, lo giriamo anche all'ANPI nella speranza che in futuro essa possa fare fino in fondo la sua parte.
Oltre a quello già citato della GKN e a quello di apertura “Firenze Antifascista”, era presente anche uno striscione con su scritto “Unici stranieri, i fascisti nei quartieri”, di chiaro stampo antirazzista e antifascista, firmato dal Comitato Antifascista di Scandicci che ha vinto recentemente la battaglia per la quale era nato (e cioè la chiusura della sede di Casapound in via Chianesi), ma che sta continuando a presidiare il proprio territorio.
Molti gli slogan lanciati: dal “siamo tutti antifascisti”, a “tutta Firenze è antifascista” e altri ancora. L'iniziativa è iniziata con un presidio sulla sponda opposta del Mugnone rispetto al luogo del raduno fascista che si è protratto fino al termine di quella squallida iniziativa; successivamente è partito un corteo che percorrendo via dello Statuto è giunto fino a piazza Dalmazia dove si è sciolto con pieno successo.
Il PMLI ha dato il proprio contributo con una delegazione composta da compagni e compagne di Firenze, della Valdisieve e del Mugello che hanno portato in piazza tante bandiere e il cartello col manifesto del Partito - molto fotografato - che chiede lo scioglimento dei gruppi neofascisti. Hanno diffuso un centinaio di volantini riportanti sia il comunicato del PMLI.Toscana, sia quello congiunto delle istanze di Vicchio e della Valdisieve.
Il clima è stato ottimo, di unità antifascista e i compagni hanno salutato con piacere i delegati degli altri partiti e movimenti che spesso condividono la piazza per le battaglie comuni.
Nonostante siano stati capillarmente inviati a tutte le testate on-line del territorio, i comunicati del PMLI sono stati ignorati dai media, così da far rintoccare solo l'assordante campana filofascista delle istituzioni. È così che va avanti da quasi vent'anni questa vergognosa vicenda; ecco perché le antifasciste e gli antifascisti devono essere vigili e uniti e non mollare. Non c'è altro modo modo per ostacolare questa deriva e far tornare i fascisti e chi regge loro il sacco, nelle fogne come si meritano.
Abbasso il fascismo! Sciogliere tutti i partiti e organizzazioni neofascisti!
Viva i Partigiani e le Partigiane!
Viva la Resistenza!

16 febbraio 2022