Gli antifascisti di Parma in presidio per ricordare i patrioti jugoslavi deportati nel 1942 e l'aggressione dell'Italia fascista nei Balcani

In occasione della cosiddetta "giornata del ricordo" del 10 febbraio istituita dal regime neofascista italiano per commemorare le foibe, gli antifascisti di Parma hanno indetto un presidio controinformativo per indagare una pagina di storia censurata dalla storiografia locale e nazionale.
Giovedì 10 febbraio mattina un folto gruppo si è ritrovato in piazzale San Francesco, in prossimità delle vecchie carceri, per ricordare i tragici eventi legati all'aggressione fascista alla Jugoslavia, avvenuta il 6 aprile 1941, e le conseguenze di questo atto. E in modo particolare ricordare la deportazione e l'internamento a Parma, nel carcere di S. Francesco, di ottocento antifascisti jugoslavi, la cui unica colpa era quella di essersi opposti agli aggressori del loro Paese. Dodici di essi morirono per malattia e per le condizioni miserevoli della detenzione.
Al presidio ha preso la parola Roberto Spocci, storico di Parma e presidente dell'ANPPIA, con un ampio intervento commemorativo, trattando e argomentando queste vicende che le istituzioni neofasciste artatamente ignorano. Prima di questa manifestazione il Comitato antifascista e antimperialista per la memoria storica di Parma aveva curato anche una pagina sul settimanale "La Voce di Parma", uscito in data 25 gennaio, con alcuni importanti articoli, tra i quali un appello dell'Istituito Nazionale Parri alle istituzioni per un riconoscimento ufficiale dei crimini fascisti nel l'ottantesimo anniversario dell'invasione della Jugoslavia da parte dell'esercito italiano, e un intervento sull'assurda equiparazione Shoah-foibe: uno degli scopi che il fascismo del 21° secolo si è posto per ribaltare i verdetti storici.
La battaglia antifascista continua e così come si ricerca un fronte unito di lotta politica fra i partiti con la bandiera rossa e la falce e il martello, bisogna incrementare l'unità d'azione anche sul fronte antifascista e ovviamente il ruolo del PMLI è quello di rendere palese che oggi "siamo" in un regime neofascista e l'istituzione della "giornata del ricordo" non è un semplice incidente di percorso, ma un atto organico all'intima natura di questo regime.
 
Alberto Signifredi, simpatizzante di Parma del PMLI

16 febbraio 2022