Pontassieve
Oltre duemila manifestanti, 150 organismi aderenti. Tantissimi giovani, studentesse e studenti. Il contributo del PMLI approfondisce in chiave antimperialista la “marcia per la pace”. Diffusi oltre 200 volantini
Dal corrispondente della Cellula “F. Engels” della Valdisieve

All'imbrunire di domenica 27 febbraio in oltre duemila hanno manifestato contro la guerra in Ucraina sferrata dal nuovo Zar russo Putin. Più di 150 organismi hanno aderito alla generica quanto importante “Marcia per la Pace”, rimbalzata sui canali social e sulle cronache dei maggiori quotidiani del territorio, realizzando un colorato corteo che dalle “montagnole” di Pontassieve (Firenze) ha percorso le vie del paese e della vicina San Francesco, per poi ripiegare sul ponte mediceo, raggiungendo piazza Vittorio Emanuele II. Qui si è svolto il comizio conclusivo tenuto dai sindaci di alcuni comuni che si sono alternati con interventi di circostanza.
All'iniziativa hanno partecipato i comuni di Pelago, Pontassieve, Rufina e Reggello, i partiti presenti nei rispettivi consigli comunali, le liste civiche, i sindacati confederali, i circoli ARCI e MCL, l'associazionismo sportivo, ambientalista e di volontariato, le parrocchie del territorio, l'ANEI, l'ANPI e la delegazione del PMLI composta dai compagni e dalle compagne della Valdisieve e del Mugello. Significativa e importante la presenza di tantissimi giovani, studentesse e studenti.
Nonostante l'iniziativa sia stata spiccatamente permeata di pacifismo di stampo cattolico, i membri della delegazione del PMLI, unico partito organizzato oltre al PD, hanno potuto diffondere oltre 200 copie del Comunicato del Partito in un clima sereno, trovando le masse ben disposte a confrontarsi con la nostra posizione che ha fatto chiarezza sul conflitto, e intavolando alcuni dibattiti interessanti.
Il manifesto del Partito che rilancia a grandi caratteri la posizione “Fuori Russia, Usa e Nato dall'Ucraina” e quella che chiede l'uscita dell'Italia da Ue e Nato, ha raccolto curiosità, raggiungendo anche coloro che non avevano ricevuto il volantino.
Per il PMLI è stata un'occasione importantissima sia per ribadire un secco no all'aggressione militare di uno Stato sovrano che deve rimanere integrale, indipendente e libero, sia per proporre alle masse la nostra visione antimperialista del conflitto, ma anche per raggiungere migliaia di manifestanti, molti dei quali potrebbero aver visto il Partito in piazza per la prima volta.
La risposta della Valdisieve contro la guerra è stata fortissima e diretta in maniera particolare in solidarietà del popolo ucraino, segno che è diffusa la consapevolezza che tutte le guerre d'aggressione sono sbagliate e penalizzano principalmente le popolazioni inermi; sta a noi approfondire questo messaggio, ricordando che oggi la guerra di Putin è ingiusta, ma quella del popolo ucraino in armi per respingerlo è giusta, come lo fu quella dei partigiani italiani, e come giuste sono tutte le guerre di resistenza e di liberazione dall'imperialismo di qualsiasi matrice, americano, russo, europeo o d'altra provenienza.
L'auspicio è che coloro che con tanta energia hanno manifestato a Pontassieve contro l'imperialismo russo continuino a farlo affinché quel conflitto finisca il più presto; tuttavia ci auguriamo anche che essi scendano in piazza contro le tante guerre d'interesse, le occupazioni militari di altri Stati sovrani promosse dagli Usa e dalla Nato in mille angoli del mondo. Non è un caso se anche Putin nell'attaccare l'Ucraina ha etichettato l'invio delle truppe russe come “contingenti di pace”, alla stessa stregua di tutti gli altri capi imperialisti del mondo che mossi da interessi capitalistici o geopolitici, aggrediscono militarmente altrove.
Il nostro Paese – sosteneva Mao nel 1956 quando la Cina era un paese socialista e non socialimperialista – e tutti gli altri paesi socialisti hanno bisogno della pace; ne hanno bisogno anche i popoli di tutti i Paesi del mondo. Solo certi gruppi capitalisti monopolistici di qualche Paese imperialista, che traggono i loro profitti dall'aggressione, desiderano la guerra e non vogliono la pace ”.

2 marzo 2022