Appello di 664 ricercatori e scienziati russi: "Chiediamo la cessazione immediata di tutti gli atti di guerra contro l'Ucraina”
Protestiamo contro l'aggressione russa in Ucraina

 
Noi, scienziati e giornalisti scientifici russi, esprimiamo la nostra forte protesta contro gli atti di guerra lanciati dalle forze armate del nostro paese sul territorio dell'Ucraina. Questa decisione fatale causerà la morte di un numero enorme di persone. Mina le fondamenta del sistema di sicurezza collettiva. La responsabilità dell'inizio di questa nuova guerra in Europa è interamente della Russia. Non c'è alcuna giustificazione razionale per questa guerra. I tentativi di manipolare la situazione nel Donbass e usarla come pretesto per lanciare operazioni militari non ingannano nessuno. È ovvio che l'Ucraina non costituisce una minaccia per il nostro paese. La guerra contro di essa è ingiusta e assurda. L'Ucraina era e rimane un paese al quale siamo molto vicini. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi ricercatori lì. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme il nazismo. Iniziare una guerra per soddisfare le ambizioni geopolitiche dei dirigenti della Federazione Russa, spinti da fantasiose e dubbie considerazioni storiche, non è altro che un tradimento della loro memoria. Noi rispettiamo l'Ucraina come uno stato basato su istituzioni democratiche funzionanti. Comprendiamo la scelta europea dei nostri vicini. Siamo convinti che tutti i problemi tra i nostri due paesi possono essere risolti pacificamente. Iniziando la guerra, la Russia si è condannata all'isolamento sulla scena internazionale e a un destino da paese paria. Questo significa che noi ricercatori non saremo più in grado di svolgere le nostre ricerche in modo normale, poiché la ricerca scientifica non può progredire senza un'ampia cooperazione con i colleghi di altri paesi.
 

2 marzo 2022