Mao: L'imperialismo è una tigre di carta

"Se una cosa è grande, non bisogna averne paura. Ciò che è grande è destinato a essere rovesciato da ciò che è piccolo, e questo diventerà grande. (…) Chi dispone di forze esigue, ma è legato al popolo, è forte; chi dispone di forze ingenti, ma è contro il popolo, è debole (…) I grandi e potenti non riescono a vincere, i piccoli e deboli finiscono sempre per vincere. (…) Tutta la storia, la storia di alcuni millenni della società umana divisa in classi conferma questo assunto: i forti devono cedere il posto ai deboli. (…)
Una grande pace potrà aversi solo dopo che l'imperialismo sarà stato annientato. Verrà il giorno in cui la tigre di carta sarà distrutta. Ma essa non si distruggerà da sé saranno necessarie raffiche di vento e scrosci di pioggia.
Quando definiamo l’imperialismo americano una tigre di carta parliamo in
termini strategici. Da un punto di vista complessivo dobbiamo disprezzarlo, ma in ogni situazione specifica dobbiamo prenderlo sul serio. È dotato di artigli e di zanne. Per venirne a capo bisogna strappargliele una alla volta. Mettiamo che abbia dieci zanne: la prima volta gliene strappiamo una, gliene restano nove; la seconda volta un’altra e gliene restano otto. Quando gli abbiamo strappato tutte le zanne, gli restano gli artigli. Se procediamo gradualmente e coscienziosamente, alla fine ci riusciremo.
Sul piano strategico bisogna assolutamente disprezzare l’imperialismo. Sul
piano tattico bisogna prenderlo sul serio. Combattendo contro di esso bisogna prendere sul serio ogni battaglia, ogni aspetto specifico. Adesso gli Stati Uniti sono molto forti, ma se li consideriamo in un ambito più vasto nell’insieme della situazione e in una prospettiva di lungo periodo, essi sono impopolari, la loro politica non piace perché opprimono e sfruttano i popoli. Per questo la tigre è destinata a morire. Quindi non è terribile, la si può disprezzare. (...)
Noi ci troviamo nelle stesse condizioni dei nostri amici dell’America Latina,
dell’Asia e dell’Africa dato che facciamo lo stesso lavoro: operare nell’interesse del popolo per ridurre l’oppressione dell’imperialismo. Se lavoriamo bene, questa oppressione può essere radicalmente eliminata. In questo siamo compagni.
Nella lotta contro l’oppressione imperialista, tra noi e voi c’è un’identità sostanziale, le differenze riguardano l’area geografica, la nazionalità e la lingua. Con l’imperialismo abbiamo invece una differenza di carattere sostanziale, la sola vista dell’imperialismo ci fa star male.
A che serve l’imperialismo? Il popolo cinese non lo vuole e nemmeno i popoli di tutto il mondo. L’imperialismo non ha alcun motivo di esistere."
 
(Brani tratti da Mao Zedong, L'imperialismo americano è una tigre di carta, 14 luglio 1956. Sta in Mao Zedong, Rivoluzione e costruzione, pp.. 412-16, Einaudi editore)

9 marzo 2022