Scuderi: “Non ci potrà essere effettivo progresso umano, civile e sociale senza la piena, reale e concreta parità tra la donna e l'uomo”

“Noi crediamo profondamente nell'emancipazione della donna, e perché non possiamo tollerare che la 'metà del cielo' - come le donne vengono definite dal presidente Mao - viva in condizioni peggiori, subumane e subalterne rispetto all'altra metà, e perché non ci potrà mai essere effettivo progresso umano, civile e sociale senza la piena, reale e concreta parità tra la donna e l'uomo. Solo il proletariato in quanto classe oppressa e antagonista alla borghesia può avere ed ha l'interesse all'emancipazione femminile, mentre la classe dominante al contrario ha interesse a mantenere sottomesse e in uno stato di subalternità le donne. Gli sfruttatori e gli oppressori non vogliono che le donne si emancipino per non perdere fette consistenti di profitti e per non allargare il fronte degli oppositori. Soprattutto attraverso la morale retrograda e cattolica circa la famiglia, la maternità, il divorzio, l'aborto e il sesso pensano di tenere la donna nell'oscurità e nella subalternità maritale, politica e sociale. Noi invece vogliamo liberare la donna non solo sul piano materiale - che è primario e fondamentale - ma anche sul piano culturale, morale e spirituale. Ecco perché il PMLI è lo strumento fondamentale dell'emancipazione femminile. Ecco perché invitiamo le donne sfruttate e oppresse e le ragazze ad entrare nel PMLI.
La linea femminile del Partito è emersa dal Rapporto e dal dibattito in tutto il suo splendore in tutta la sua forza. Ma perché essa dia i suoi frutti a livello di massa e del proselitismo, è necessario che tutto il Partito, non solo la componente femminile, al vertice come alla base, produca un grande sforzo ideologico, politico e organizzativo per applicarla con intelligenza e abilità tattica nella pratica. Occorre però prima, attraverso un attento e serio studio personale e collettivo, afferrare e assimilare fino in fondo e in tutte le sue sfumature e implicazioni il Rapporto della compagna Martenghi.
Le Commissioni centrali, con in testa quella femminile, devono fare con diligenza e reciproca collaborazione la loro parte per aiutare il Partito a studiare e applicare correttamente il Rapporto. La Redazione centrale de 'Il Bolscevico' avrà in questo ambito un ruolo strategico perché ha il compito di far vivere settimana dopo settimana la linea femminile del Partito in ogni articolo che riguarda le masse femminili.
Il Rapporto della compagna Martenghi si inserisce nella controffensiva del Partito contro i piani della 2ª repubblica autoritaria e fascista e contro il processo di deideologizzazione, decomunistizzazione e socialdemocratizzazione delle masse. Una controffensiva che non conosce soste e che non si è arrestata nemmeno di fronte ai gravi attacchi giudiziari e amministrativi del governo e delle giunte locali che potevano liquidare il Partito. Le dure prove della lotta di classe non ci hanno fatto paura, né ci hanno frenato lo slancio. Non ci siamo ripiegati su noi stessi per leccarci le ferite, abbiamo serrato i ranghi, riorganizzato le forze, prodotto uno sforzo collettivo e individuale senza precedenti e ci siamo lanciati in attacco. Nella lotta ci siamo rafforzati, abbiamo conquistato nuove forze e nuovo prestigio, compiendo un vero e proprio miracolo politico”.
 
(Dal discorso conclusivo di Giovanni Scuderi alla 3a Sessione plenaria del 3° CC del PMLI dedicata alla condizione femminile in Italia, tenutasi il 1° marzo 1987)

9 marzo 2022