Lettere

Mi piace molto la politica vera comunista rivoluzionaria del PMLI
Grazie a tutti voi dirigenti del PMLI, per me è un dovere contribuire ad aiutare il Partito perché mi piace molto la vostra politica vera comunista rivoluzionaria.
Buon 8 Marzo a voi tutti PMLI e tutte le donne, saluti a pugno chiuso.
Viva Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao!
Corrado - Ispica (Ragusa)
 

L'origine degli ideali monarchici, zaristi e anticomunisti di Putin
Non è possibile prescindere dall’analisi dell’invasione russa in Ucraina voluta da Putin senza conoscere la sua formazione filosofica, che detta e continuerà a farlo ogni sua azione e considerazione futura.
Il punto di partenza è la conoscenza del filosofo conservatore reazionario e monarchico Ivan Alexandrovich Ilyin, (28 marzo 1883-21 dicembre 1954) un emigrato bianco e ideologo dell'Unione militare di ogni russo un movimento revanscista fondato dal generale bianco Pyotr Wrangler. Ivan Ilyin approfondisce le sue tesi nella tradizione slavofila. Ha scritto molti libri su temi politici, sociali e spirituali che appartengono alla teoria della missione russa nella storia. Ha teorizzato che qualsiasi Stato deve esser istituito come una società in cui un cittadino è un membro con diritti certi e doveri certi. Perciò Ilyin ha riconosciuto l’ineguaglianza della gente come circostanza necessaria in qualunque paese. Ma per questo auspicò che le classi superiori istruite dovessero avere un dovere speciale nella guida verso classi più basse non istruite.
Ilyin credeva che la coscienza monarchica corrisponde ai valori come pietà religiosa e famiglia. Il suo ideale è stato il monarca che servirebbe per il bene del paese, non apparterrebbe a nessun partito e incarnerebbe l'unione di tutti i sudditi.
Secondo Ilyin, le distinzioni principali tra monarchia e repubblica sono le seguenti:
- in monarchia, la coscienza e le leggi tendono a unire la gente nello stato, ma in una repubblica, la coscienza e le leggi tendono a non fare caso al ruolo dello stato nella società;
- la coscienza monarchica tende a percepire lo stato come una famiglia e il monarca come Pater familias, ma la coscienza repubblicana nega questa nozione. Dalla coscienza repubblicana della libertà dell’individuo e la sua giurisprudenza non riconoscono i cittadini dello stato come una famiglia;
- la coscienza monarchica è molto conservatrice e pronta alla custodia delle tradizioni mentre la coscienza repubblicana è sempre pronta a rapidi cambiamenti.
Sebbene Ilyin fosse imparentato tramite matrimonio con alcune famiglie di notabili ebrei fu accusato di antisemitismo da Roman Gul, un compagno emigrato dello scrittore. Secondo una lettera di Gul a Ilyin l’antica offesa estrema espressa dai sospetti d'Ilyin che tutti quelli che sono in disaccordo con lui sono ebrei.
Nel suo articolo del 1949, Ilyin ha parlato sia contro il totalitarismo sia contro la democrazia "formale" in favore di una "terza strada" par la costruzione dello stato in Russia.
I punti di vista d'Ilyin hanno influenzato alcuni autori russi del 20esimo secolo tra i quali Aleksandr Solzhenitsyn, così come molti nazionalisti russi. A partire dal 2005, i 23 volumi dei lavori raccolti d'Ilyin sono stati ripubblicati più volte in Russia per ordine di Putin e le note più significative diffuse tra gli ufficiali freschi di diploma dell’esercito.
Necessaria per finire l’excursus è la conoscenza dell’organizzazione dell’Unione militare di ogni russo del generale Wrangler prima brevemente citata: (in russo Русский Обще-Воинский Союз, РОВС abbreviato, ROVS) Questa organizzazione ha unito tutti i reduci anticomunisti bianchi, i soldati e gli ufficiali allo stesso modo, che vivevano all'estero e desiderosi di rimanere uniti e in contatto tra loro con lo scopo di rovesciare il governo comunista. L’organizzazione conosciuta nel russo come il "ROVS", ha provato a condurre operazioni dentro lo stato sovietico con lo scopo d'iniziare un'insurrezione anticomunista.
Sebbene il suo significato e influenza nella comunità d’emigrati russi cessassero parecchi decenni prima, il ROVS tornò attivo nella Russia a metà del 1990, tuttavia una spaccatura emerse dentro il ROVS sul fatto di continuare l'esistenza dell'organizzazione. Nel 2000, Vladimir Vishnevsky, un abitante degli Stati Uniti e presidente ROVS in quel tempo, richiese il voto per questo problema. La stragrande maggioranza votò per la dissoluzione di ROVS. Vishnevsky morì di cancro in quello stesso anno, i membri del ROVS dissolsero l'organizzazione. Alcuni però, particolarmente in Russia, rifiutarono di accettare questo risultato e sostennero che ROVS non fu mai dissolto. Secondo loro il ROVS adesso ha la sua sede in Russia e il suo capo è I.B. Ivanov.
Putin con probabilità si è imbattuto nei lavori di Ilyin e che qualche russo bianco sia venuto in contatto con lui nella DDR quando prestava servizio come addetto del KGB, non dimentichiamo che le opere di Iliyn erano vietate in Unione Sovietica ma in Germania dell’est è probabile che alcuni libri siano sopravvissuti anche al fatto che il filosofo reazionario lì insegnò fino al 1934. Siamo sempre nel campo delle ipotesi ovviamente. Tuttavia ipotesi non è, quando egli ormai scevro da qualsiasi remora dà l’ordine alle sue armate d’iniziare la riunificazione della Grande Russia zarista, costi quello che costi.
Mi spiace per i compagni che ancora credono a Putin come faro per il ritorno dell’Unione Sovietica e al peggio come antifascista. Non si può dire che lo sia, dato l’evidente sostegno che ebbe alla causa di Marie Le Pen in Francia e alla Lega di Salvini in Italia, la grande amicizia che lo lega a Berlusconi dovrebbe comunque fugare gli ultimi dubbi in proposito. In realtà egli ha sposato gli ideali monarchici zaristi diffusi dal filosofo monarchico revanscista Ivan Ilyn, ne persegue la filosofia e il suo presunto antifascismo è funzionale ai suoi scopi. Un profondo senso anticomunista pervade le azioni di Putin, egli avrebbe dovuto lasciare che il Partito Comunista Russo conquistasse i seggi che gli spettavano come avrebbe potuto dati i sondaggi alle ultime elezioni, invece i brogli elettorali hanno sempre fatto la differenza.
Le speranze e il sogno di un mondo migliore sono stati messi da parte con la programmata estinzione dell’Unione Sovietica. Ora le speranze risiedono nella coscienza dei comunisti, nella loro forza di riscatto sociale contro i due schieramenti da una parte l’imperialismo americano e dall’altro quello zarista. Adesso non c’è più la parola d’ordine o socialismo o barbarie, ora l’alternativa è: o comunismo o l’estinzione. Con buona pace delle belle anime socialdemocratiche.
Luca Zambonin, Segretario Pci sez. Alto Verbano di Varese
 

Vorrei ricevere la bandiera del PMLI
Il mio interesse per il Partito è nato vedendo alcuni video su Internet (quelli sul giovane Marx, ad esempio); ho letto alcuni articoli sul vostro sito che mi hanno interessato: è pochissimo, ma è pur sempre un punto di partenza.
Seguirò gli articoli che pubblicherete sulla rete con interesse e chiedo se fosse possibile ricevere la bandiera del PMLI.
Salvo - Ragusa
 

Ho stima del PMLI e rispetto la sua coerenza
Rispetto la vostra coerenza. Posso anche non pensarla in toto come voi ma in un contesto di arrivismo, opportunismo, ipocrisia e cerchiobottismo politico, sociale nonché di pochezza e banalità culturale chi ha il coraggio, la volontà e la caparbietà di difendere le proprie idee, chi marcia contro il vento di questo becero sradicamento ideologico ha tutta la mia stima.
Uno studente universitario italiano a Parigi

9 marzo 2022