Confermata l’infiltrazione della camorra
Sciolto il Consiglio comunale di Castellammare di Stabia
Il neopodestà forzista Cimmino sospeso dalle sue funzioni

Redazione di Napoli
Avevamo già annunciato sul n. 8 de “Il Bolscevico” dello scioglimento imminente del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, nell’area sud di Napoli, per gravissime infiltrazioni della camorra organizzata. Con un certo ritardo, soltanto il 25 febbraio finalmente è venuto l’ordine dal ministero dell’Interno di fermare la macchina amministrativa stabiese con sospensione immediata nelle sue funzioni del neopodestà Gaetano Cimmino, rampante ingegnere, forzista, che dal 2018 guida la giunta antipopolare di “centro-destra”. Il commissariamento di Palazzo Farnese - sede del Comune - disposto dal prefetto di Napoli Claudio Palomba, durerà 18 mesi dopo di che si andrà di nuovo alle urne.
Tra i motivi che hanno portato alla deflagrazione della giunta e del consiglio comunali sono state le parentele di diversi consiglieri comunali di entrambi gli schieramenti con esponenti dei clan storici della zona, ossia i D’Alessandro e i Cesarano. Ma anche il rischio relativo alla gestione dei fondi del Pnnr, con previsione di 56 milioni di euro che invierà il governo Draghi, nonché le diverse pratiche edilizie sospette soprattutto quelle relative al cosiddetto “bonus 110%”, spesse volte gonfiate a danno dell’erario.
Non lontani dalle faccende di appalti e camorra anche alcuni dirigenti e funzionari comunali, ma sarà la magistratura a indicare nomi e cognomi dei corrotti e malfattori che hanno affossato l’ex Stalingrado del Mezzogiorno, oggi stremata da corruzione, delinquenza organizzata e povertà.
 

9 marzo 2022