Lenin: Con l'Ucraina e contro il nazionalismo grande-russo

“È cosa ovvia e universalmente riconosciuta che soltanto gli operai e i contadini dell'Ucraina possono decidere e decideranno nel loro congresso nazionale dei soviet se l'Ucraina deve fondersi con la Russia o deve costituire una repubblica autonoma e indipendente e, in quest’ultimo caso, quale legame federativo deve essere stabilito con la Russia. (…) I lavoratori non debbono dimenticare che il capitalismo ha diviso le nazioni in un piccolo numero di nazioni che opprimono, grandi potenze (imperialistiche) che hanno tutti i diritti e sono privilegiate, e un'immensa maggioranza di nazioni oppresse, dipendenti o semidipendenti, prive di diritti. La guerra del 1914-1918, la più criminale e reazionaria fra le guerre, ha accentuato ancor più questa divisione e ha quindi acuito l'odio. L’indignazione e la diffidenza delle nazioni prive di diritti e dipendenti verso le nazioni imperialistiche e dominanti, delle nazioni come la nazione ucraina verso una nazione come la grande-russa si sono accumulate per secoli. 
Noi vogliamo un’unione volontaria delle nazioni, una unione che non permetta nessuna violenza esercitata da una nazione sull’altra, un’unione fondata su una completa fiducia, sulla chiara coscienza dell’unità fraterna, su un accordo assolutamente volontario. (…) Noi comunisti grandi-russi dobbiamo quindi combattere nel nostro ambiente, con la massima severità, ogni minima manifestazione di nazionalismo grande-russo; queste manifestazioni, essendo in generale un tradimento del comunismo, recano un grandissimo danno...”
 
Lenin, Lettera agli operai e ai contadini dell'Ucraina, 28 dicembre 1919