Terzo sciopero mondiale per il clima in Italia e in tutto il mondo
Centinaia di manifestazioni “Per la pace e la giustizia climatica"
A Catania diffuso il Comunicato del PMLI “Isolare l'aggressore russo”. Schembri discute e chiarisce il contributo il contributo di Engels all'ambientalismo

Al grido di “#PeopleNotProfit (persone, non profitti)”, “#EarthFor99 (siamo quel 99% che cambierà la storia contro l'1% più ricco che divora avidamente le risorse a discapito di tutti), "Non vi stiamo chiedendo il futuro, stiamo venendo riprendercelo", “Per la pace e la giustizia climatica"; il 25 marzo centinaia di migliaia di manifestanti e attivisti del Fridays for Future, associazioni, movimenti sociali, studenti, lavoratori, ragazze e ragazzi sono scesi in piazza in tutto il mondo in occasione del terzo “global climate strike”.
A tre anni dalla prima manifestazione, quest'anno lo sciopero mondiale per il clima ha coinvolto quasi 700 città in tutto il mondo.
Anche in Italia si sono svolti cortei, presidi e manifestazioni di protesta in oltre settanta piazze: da Milano a Palermo, Genova, Bologna, Napoli, Alessandria, Torino, Udine, Taranto, Salerno, Reggio Calabria, Catania, Como, Brescia, Gorizia, Pavia, Cagliari e Siena con decine di migliaia di manifestanti che hanno rivendicato il diritto alla pace e alla giustizia climatica al grido di “persone, non profitti”.
"Non ci sarà pace sostenibile, da nessuna parte, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da autocrati e dittatori" hanno ribadito gli attivisti di Fridays for Future nei vari interventi rivendicando anche “una transizione ecologica giusta e risarcimenti climatici da parte dei Paesi del Nord del mondo verso le popolazioni più colpite dai disastri della crisi climatica che non dovranno essere concessi sotto forma di prestiti, ma di finanziamenti, come una risposta alle richieste delle comunità indigene ed emarginate". Perché "Un altro mondo è possibile, una transizione giusta è possibile, la pace per tutti è possibile. Se resistiamo, se ci permettiamo di avere fiducia nel potere delle persone, se osiamo andare avanti perché i tempi sono duri".
In piazza al loro fianco anche il collettivo di fabbrica ex-Gkn di Firenze e la Flc-Cgil, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola per ribadire che: "Non è possibile alcuna giustizia climatica senza mettere in condizione milioni di persone di sottrarsi alle condizioni di precarietà lavorativa e salariale. Non si può indirizzare l'economia in senso ecosostenibile se contemporaneamente non si fermano le delocalizzazioni. Non si può sconfiggere il greenwashing senza una consapevolezza crescente nei luoghi di lavoro dei reali processi produttivi." Perciò "Torniamo in piazza per la giustizia climatica e ambientale, contro ogni guerra e contro la crisi climatica scendiamo nelle piazze di tutto il mondo poiché crediamo che il capitalismo sia il filo rosso che tiene insieme pandemie, guerre e crisi climatica. Questo modello di sviluppo capitalistico estrattivista ed ecocida non fa altro che dividerci mentre continua ad avvelenare e devastare i nostri territori".
A Milano oltre 5 mila manifestanti sono sfilati da largo Cairoli a Porta Venezia. In testa al corteo, al posto del solito furgone a nafta che inquina, un ecologico risciò a pedali con l'impianto audio e un cartello “non chiamatelo maltempo”. A seguire il grande striscione con su scritto “PeopleNot Profit” e poi una grande bandiera della pace.
Alla manifestazione hanno preso parte anche circoli, associazioni e movimenti sociali che qualificato la protesta urlando slogan contro il governo Draghi, il ministro della Transizione Ecologica Cingolani e Confindustria che “sono pazzi... vogliono riabilitare il carbone e il nucleare” ma anche contro il neopodestà meneghino Beppe Sala colpevole di “brandizzare l'acqua pubblica”.
A Roma si è svolta una grande e combattiva manifestazione a cui hanno preso parte fra gli altri anche gli studenti della Lupa, Extintion Rebellion, i collettivi dell'Università La Sapienza e gli studenti medi romani.
Il combattivo e partecipato corteo è partito da Piazza della Repubblica è si è concluso in Piazza San Giovanni. A introdurre il corteo è stata una ragazza con il corpo dipinto da globo terrestre che, danzando in coppia con un giovane in giacca e cravatta, ha rappresentato la lotta della terra contro gli interessi industriali.
La manifestazione si è chiusa con flash mob collettivo con i manifestanti che si sono seduti in modo da formare la scritta 99% che in base a uno degli slogan dei Fridays for future è "afflitto dall'1% che si sta mangiando la terra".
Insieme agli attivisti di Fridays for Future sono sfilati anche anche i giovani di Wwf YOUng per denunciare che: "Il disagio legato alla crisi climatica riguarda tutti: basta con le fonti fossili, le rinnovabili sono uno strumento di pace".
A Napoli oltre 5 mila manifestanti sono sfilati in corteo da Piazza Garibaldi in piazza Municipio dietro un grande striscione con su scritto: "Non vi stiamo chiedendo il futuro, stiamo venendo riprendercelo".
Il corteo si è concluso in via Verdi davanti alla sede del Consiglio comunale dove alcune decine di manifestanti sono riusciti a entrare nel palazzo e dopo aver occupato simbolicamente la sala del Consiglio comunale hanno esposto cartelli e striscioni dal balcone e dalle finestre del primo piano.
"Ci ribelliamo – hanno ribadito alcuni manifestanti - a un sistema che allarga la forbice tra ricchi e poveri e faremo nomi e cognomi di chi compie crimini di guerra, crimini contro l'umanità. Lo diciamo da tre anni che bisogna cambiare paradigma e stravolgere il sistema e che la crisi va risolta con gli stessi soldi di chi ci ha portato in questa crisi".
A Torino altre migliaia di manifestanti concentrati in Piazza XVIII dicembre si sono mossi in corteo dietro a un grande striscione con su scritto "Effetto serra, effetto guerra".
Durante il tragitto alcuni manifestanti hanno distribuito volantini e affisso manifesti contro la guerra e per l'emergenza climatica e lanciato slogan fra cui "Assassini, i vostri soldi, il nostro sangue".
"È il primo sciopero per il clima del 2022 e cade in un momento molto particolare per l'Europa, nel mezzo di questo conflitto – ha spiegato un attivista del Movimento Ambientalista Torinese - Con questo sciopero vogliamo sottolineare le cause comuni tra la guerra in Ucraina e la crisi climatica".
A Firenze un lungo e combattivo è partito da Piazza Santissima Annunziata e si è snodato per le vie del centro cittadino per concludersi in Piazza Del Carmine. Tanti striscioni, slogan e cartelli contro la guerra e per “chiedere un cambio di marcia nella tutela dell'ambiente” (servizio a parte).
A chiudere il corteo anche una folta delegazione dei lavoratori ex Gkn.
A Bolzano centinaia di giovani si sono radunati sui prati del Talvera. Dal palco sono intervenuti diversi manifestanti, fra cui la segretaria generale della Cgil-Agb, per ribadire che i giovani che scendono in piazza per l'ambiente e la pace "non fanno altro che rivendicare il loro diritto al futuro".
Migliaia di manifestanti in Piazza Maggiore anche a Bologna con tanti studenti degli istituti della provincia che sono sfilati in corteo dietro un grande striscione con su scritto: "Effetto serra, effetto guerra. Blocchiamo il sistema che produce la guerra e la devastazione ambientale".
A Genova centinaia di giovani e meno giovani al grido di "Ci avete rotto i polmoni" hanno dato vita a un combattivo corteo partito dalla zona di Piazza Principe.
Tra i tanti slogan e cartelli anche uno con su scritto “Parents for future” a simboleggiare l'unione di più generazioni per chiedere un futuro sostenibile. Tramite due docenti, L'università ha consegnato ai manifestanti il documento relativo alla Strategia Climatica dell'Ateneo approvata nei mesi scorsi dal consiglio di amministrazione.
A Catania migliaia in piazza per il clima. Diffuso il Comunicato del PMLI “Isolare l'aggressore russo”. Schembri interviene per chiarire il contributo di Engels all'ambientalismo (servizio a parte).
A Palermo insieme ai giovani, agli studenti e agli attivisti di Fridays for Future è scesa in Piazza Politeama anche Legambiente perché: "Vogliamo spingere i governi a interessarsi alla crisi climatica mettendo in campo soluzioni vere che mettano al centro le persone e non più le tasche e i portafogli di pochi... Contro un modello produttivo predatorio che sfrutta le risorse senza preoccuparsi delle conseguenze sulle qualità di vita delle persone. Un sistema che contrappone lavoro e salute, un sistema economico basato su estrazione e uso di combustibili fossili che, come abbiamo visto, causa guerra e conflitti".
A Salerno centinaia di manifestanti hanno preso parte al corteo che è partito da piazza Vittorio Veneto e ha attraversato le strade del centro cittadino per rivendicare il diritto a "una vita migliore". In testa lo striscione "People not profit" dietro il quale sono sfilati anche i rappresentanti del comitato Salute e Vita che da anni portano avanti la battaglia per la chiusura delle Fonderie Pisano di Salerno.
A Como e Pavia centinaia di manifestanti sono sfilati in corteo dietro lo striscione “#PeopleNotProfit (persone, non profitti)”.
Altri presidi e manifestazioni di protesta si sono svolti a: Alessandria presso la Piazzetta della Lega; al Castello di Alcamo; ad Ancona presso Porta Pia;
ad Avellino, campetto Santa Rita - via Circumvallazione; Aversa Piazza Municipio; Arezzo piazza della Libertà; Asti Piazza San Secondo; Bari Piazza del Chiringuito; Bergamo Largo Porta; Carrara Piazza Alberica; Cerignola presso il Circuito Podistico "San Marco"(piazzale IISS A. Righi); Chieti Piazza Garibaldi; Cremona stazione dei pullman; Cuneo Largo Audifreddi; Ferrara Porta degli Angeli; Forlì Piazzale della Vittoria; Gorizia Parco della Rimembranza; Lecce piazza Sant'Oronzo; Lucca Piazzale Verdi; Mantova Piazza dei Mille; Massa Carrara Piazza Alberica; Monza Piazza Citterio; Padova Piazzale stazione; Pavia Largo Angelo Grilli; Parma Barriera Bixio; Perugia Piazza IV Novembre; Pesaro Piazza del Popolo; Pisa Piazza Guerrazzi; Pistoia Piazza del Duomo; Ravenna Piazza Anita Garibaldi; Reggio Emilia Parco Tocci; Rieti Lungovelino Nello Bellagamba; Rimini Centro Studi; Sanremo davanti all'Ariston; Sassuolo Istituto Volta (piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino); Varese corteo da Piazza Della Repubblica ore 17.30; Venezia Mestre, Piazzale Cialdini; Verona Stazione Porta Nuova e Vicenza Piazzale Della Stazione Ferroviaria.

30 marzo 2022