Catania No War nuovamente in piazza per dire No all'aggressione all'Ucraina e alla militarizzazione della Sicilia
Apprezzata la partecipazione militante del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Continua la mobilitazione del Comitato "Catania No War". Dopo le iniziative del No Muos di Niscemi con il partecipato corteo del 12 marzo contro il Muos e le antenne NRTF (sovrastruttura della marina Usa per le guerre imperialiste), e del 20 marzo con il presidio regionale contro la militarizzazione della Sicilia alla base militare di Sigonella, la mobilitazione contro la guerra è continuata con l'assemblea di piazza Stesicoro svoltasi il 31 marzo indetta dal Centro sociale Officina Rebelde con la parola d'ordine “Contro la guerra, senza se e senza ma!”. Ciò per preparare il corteo che si sarebbe tenuto il 2 aprile e dove tanti sono stati gli interventi di condanna all'aggressione russa all'Ucraina, tra cui anche quello del rappresentante del PMLI.
Sabato 2 aprile, in un pomeriggio di forte vento freddo, con pioggia mista a nevischio che però non ha scoraggiato le diverse centinaia di manifestanti determinati, piazza Roma si è riempita di antimperialisti e pacifisti e, grazie poi anche alla tregua data dal maltempo, il combattivo e unitario corteo ha potuto mettersi in moto con alla testa lo striscione con le parole d'ordine "No all'invasione Russa dell'Ucraina, No alla Nato e alla militarizzazione della Sicilia” e una macchina con amplificatore da dove si sono susseguiti brevi comizi volanti e sono state lanciate parole d'ordine di condanna della guerra e sulle conseguenze che questa sta avendo sulle masse popolari.
Il corteo ha fatto una lunga sosta davanti all’ingresso di Villa Bellini dove si sono succeduti gran parte degli interventi delle e dei rappresentanti delle organizzazioni presenti, interventi poi continuati fino a Largo Paisiello dove la manifestazione si è conclusa. Forte si è levata la condanna contro la guerra: "Siamo contro ogni guerra, nazionalismo, forma di imperialismo e frontiera. Pensiamo che la guerra sia da rifiutare, da disertare, sabotare". Critiche verso il banchiere massone al servizio della grande finanza dell'UE Draghi "che ha deciso di inviare armi in Ucraina rischiando di coinvolgerci in una guerra mondiale, e contro la decisione del parlamento di innalzare le spese militari già di per sé alte, dopo anni di crisi economica e di pandemia, anni di tagli alla spesa sanitaria, alla scuola, alla ricerca, ai trasporti”. Trattati i temi dell'accoglienza per tutti senza discriminazioni, il rincaro dei generi di prima necessità che mettono in difficoltà le famiglie a basso reddito.
Il PMLI ha partecipato con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania che, oltre a tenere alto il cartello col manifesto contro l'aggressione all'Ucraina, ha distribuito diverse decine di copie del volantino col comunicato dell'Ufficio stampa “Isolare l'aggressore russo” che è stato ben accolto dai manifestanti. Il compagno Sesto Schembri ha preso la parola in Largo Paisiello sottolineando che per “scongiurare l'inevitabilità della guerra occorre porre fine al capitalismo e che non sono i popoli che decidono le guerre ma le subiscono”.
Al termine del corteo gli organizzatori hanno annunciato che a giorni in piazza Stesicoro sarà allestito un tendone per dare vita ad un presidio permanente per sensibilizzare i catanesi sui temi della guerra e della smilitarizzazione della Sicilia.
Alla manifestazione, insieme al PMLI, hanno preso parte COBAS, OfficinaRebelde Catania, Usb, Azione Civile, La Ragna-Tela, Potere al Popolo, Rete Antirazzista Catania, Csa.

6 aprile 2022