L'intervento di Panzarella all'assemblea plenaria dei lavoratori ex GKN con la rete di supporto solidale
“Apriamo una grande discussione sul futuro dell'Italia”
“Il proletariato può diventare classe dirigente solo se ha in mano il potere politico”

Noi marxisti-leninisti pensiamo che il grande, storico e combattivo corteo con alla testa le operaie e gli operai ex Gkn che si è svolto a Firenze il 26 marzo ha dimostrato che le forze a sinistra del PD, architrave del capitalismo e dell’imperialismo italiani, hanno voglia di combattere e di cambiare la società.
Sotto le bandiere del collettivo di fabbrica con la parola d’ordine Insorgiamo, gli operai più avanzati, combattivi e informati, i partiti, i sindacati, le associazioni e i movimenti che fanno parte della rete dei solidali hanno dimostrato che si può marciare insieme e lottare uniti per un obiettivo comune anche se con simboli e vessilli diversi.
Perciò anche crediamo che sia arrivato il momento di aprire una grande discussione pubblica fra di noi e in tutto il Paese senza pregiudizi e settarismi per stabilire davvero cosa fare, come organizzarsi e dove si vuole andare.
Se davvero siamo convinti di evitare il coinvolgimento dell’Italia in imprese militari imperialiste e nella guerra mondiale e se davvero vogliamo lottare per dare alle masse lavoratrici e popolari benessere, lavoro, pace, libertà e democrazia, bisogna affrontare e risolvere la questione di fondo, che è quella di cambiare società abbattendo il capitalismo, la classe dominante borghese e il suo Stato, sostituendoli con il socialismo, il proletariato al potere e lo Stato proletario socialista.
Una questione che i marxisti-leninisti italiani pongono da sempre e che ora, dati i nuovi avvenimenti internazionali e nazionali, è divenuta urgente e non più procrastinabile.
È su questa questione che bisogna prioritariamente concentrarsi, e non sugli accordi elettorali e sulla formazione delle liste elettorali comunali parziali di giugno e per quelle delle elezioni politiche del prossimo anno.
Occorre che tutte le forze anticapitaliste diano vita a una pubblica discussione (ben venga in tal senso la convocazione di una prossima Assemblea nazionale annunciata dal compagno Dario durante la sua introduzione) che riguarda il futuro dell’Italia; si uniscano per concordare una linea comune contro il governo Draghi e per elaborare assieme un progetto comune per una nuova società e per affrontare insieme la madre di tutte le questioni, ossia la conquista del potere politico da parte del proletariato in Italia.
A questa pubblica discussione devono prendere parte tutti gli operai più avanzati, combattivi e informati, i partiti, i sindacati, le associazioni e i movimenti di cui fanno parte.
Il proletariato può diventare classe dirigente solo se ha in mano il potere politico totalmente, non parzialmente e in minoranza quando fa parte di un governo borghese.
Il proletariato deve dirigere tutto ma non lo può fare senza il potere politico che può avere nel socialismo.
Nel capitalismo il proletariato, anche se riesce a cambiare i rapporti di forza a suo favore, come dimostra la storia del movimento operaio, può ottenere solo qualche vittoria parziale, qualche diritto in più, migliori condizioni di vita e di lavoro che però la borghesia e il capitalismo sono pronti a rimangiarsi alla prima occasione.
La missione storica che Marx ed Engels hanno affidato al proletariato non è quella di partecipare al teatrino della politica della classe dominante borghese; ma di attirare a sé, organizzare e dirigere le classi alleate, in primo luogo i contadini, non solo per difendere nell’immediato i propri diritti; ma soprattutto per accumulare le forze necessarie e creare le condizioni per abbattere per via rivoluzionaria il capitalismo, conquistare il potere politico e realizzare il socialismo.

13 aprile 2022