No alla base militare a Coltano di Pisa
Cresce l'opposizione alla nuova struttura finanziata con i soldi del PNRR
Nessuna base a Pisa, in Toscana e in nessuna parte d'Italia

L'ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (dpcm) stabilisce che a Coltano, frazione agricola del comune di Pisa, sia costruita una nuova grande base militare. La realizzazione della nuova istallazione non era stata in alcun modo preannunciata, se ne è preso atto solo grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 23 marzo 2022. Questo riguarda l'opinione pubblica perché è impensabile che PD e Lega, che amministrano rispettivamente la regione il primo, e il comune la seconda, non sapessero niente visto che il progetto voluto da Draghi e dal Ministro della difesa, il PD Lorenzo Guerini, è in campo da un anno.
La base dovrebbe essere costruita dove si trovava il vecchio centro radar di Coltano, a sud di Pisa, una base di spionaggio dell'imperialismo americano (distaccamento della vicina base USA di Camp Darby). Oggi è solo un edificio abbandonato nel bel mezzo della campagna. Ospiterà i carabinieri antiterrorismo del Gis, i carabinieri cinofili e il primo reggimento carabinieri paracadutisti del Tuscania. Un battaglione quest'ultimo, in prima fila nelle missioni di guerra italiane all'estero come in Iraq e Afghanistan.
Non ci sono progetti da poter consultare, ma stando alle indiscrezioni l’area dovrebbe contenere oltre ai comandi dei reggimenti, due poligoni di tiro, vari edifici per l’addestramento del personale militare, magazzini e uffici, un laboratorio, autolavaggi, una palestra e una mensa, 18 villette a schiera e una pista di atterraggio per gli elicotteri. Il tutto su un’area di 730mila metri quadrati, molto più degli attuali 54mila del vecchio sito.
Si tratta di un chiaro segnale di come il banchiere massone Draghi sia intenzionato a perseguire la strada del riarmo e della militarizzazione dell'Italia, cogliendo al volo le tensioni internazionali con l'intenzione di far svolgere al nostro Paese un ruolo sempre più importante nello scontro tra gli imperialismi dell'Est e dell'Ovest. Questo è un governo con l'elmetto che ha già stabilito di aumentare le spese militari fino al 2% del pil, e le farà pagare alle masse popolari. Emblematiche le parole di Draghi “preferite la pace o il condizionatore?” che tradotto vuol dire che per far crescere la potenza militare gli italiani dovranno fare dei sacrifici.
La nuova costruzione porterà la zona sud si Pisa ad essere completamente occupata dalle servitù militari. Accanto all'aeroporto civile Galileo Galilei la 46a Brigata aerea con la sua pista e le altre strutture, nella pineta di Tirrenia la base americana di Camp Darby, una delle più grandi d'Europa che sta li dalla seconda guerra mondiale, più all'interno la base di Coltano con i battaglioni militari dei carabinieri, a San Piero a Grado il Comfose, comando generale delle forze speciali dell'Esercito e il Cisam, centro interforze studi applicazioni militari dove si custodiscono scorie nucleari. Una vera e propria cittadella della guerra.
Le proteste di partiti, movimenti e associazioni si sono subito fatte sentire, con toni e motivazioni assai diverse. Si va delle perplessità di alcune istituzioni locali, all'opposizione degli ambientalisti a quelle più politiche degli antimperialisti. Lo stesso sindaco di Pisa, il leghista Michele Conti, si è lamentato con la sua compare di partito, il sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli, perché non lo ha informato per tempo e rivendicando alla sua amministrazione il diritto di pianificazione urbanistica, dichiarandosi contrario a una base di quelle dimensioni ma disponibile ad altre soluzioni.
Poi c'è il governatore della Toscana Eugenio Giani del PD che scavalca a destra il sindaco. Giani si dichiara “convinto che anche nell’area pisana ci possano essere dei siti più idonei, penso all’area di Ospedaletto” ma invita “il sindaco di Pisa a essere più comprensivo nei confronti dell’Arma dei Carabinieri” perché “Non so se qualcuno si è reso conto che c’è una guerra e che quindi non possiamo ragionare come se tutto fosse come prima”, dimostrando ancora una volta come il PD sia il partito italiano più guerrafondaio e allineato alla Nato.
Il PD si è opposto ma solo per la questione ambientale. A livello nazionale il suo segretario con l'elmetto, il pisano Enrico Letta, si dichiara vicino al PD cittadino che contesta un intervento di queste dimensioni in un parco regionale. Ma subito in soccorso sono arrivati il deputato Luca Sani e l'assessore regionale Leonardo Marras, entrambi del PD di Grosseto, che hanno proposto la città maremmana come sede della nuova base.
Non solo perplessità ma opposizione arriva dai vari movimenti ambientalisti. Wwf e Lipu insistono sullo scempio ambientale di una base che andrebbe a sottrarre oltre 70 ettari al Parco Regionale San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli, area di grande pregio naturalistico e agricolo. Legambiente, anch'essa contraria alla base militare, dichiara che questa va contro gli obiettivi del parco “di pace con la natura in un contesto di pace tra le persone e i popoli". Tutte le organizzazioni ecologiste criticano fortemente il governo per l'utilizzo dei fondi del PNRR da cui si attingerebbe per la nuova base.
Su questo punto c'è un forte compattamento tra le forze ambientaliste e i partiti e i movimenti antigovernativi e anticapitalisti. È veramente scandaloso che i soldi della cosiddetta “rinascita”, un prestito che oltretutto andrà restituito, venga utilizzato per scopi militari mentre alla sanità, alla scuola, ai trasporti pubblici, all'emergenza abitativa, alla sicurezza sul lavoro, alle tutele ambientali, siano riservate soltanto le briciole.
La Cgil di Pisa ha chiesto “che tali risorse vengano destinate per opere di pace e di emergenza e valore sociale”. Su posizioni contrarie chiare e nette tanti partiti e organizzazioni: dal Prc al Pci, dall'Usb a tutti i sindacati di base, dal Movimento “No Camp Darby” alla lista comunale “Una citta in comune”. In 24 ore una petizione contro la base di Coltano lanciata su “change.org” da una docente della Sapienza di Roma, Rossella Catanese, ha raccolto più di 20mila firme.
Il Partito marxista-leninista italiano, pur facendo proprie anche le preoccupazioni ambientali, crede che la questione sia essenzialmente politica ed è contrario per principio alla base di Coltano ovunque sia collocata. Il PMLI si oppone alla militarizzazione della Toscana e dice NO alla base a Pisa, a Grosseto e in ogni altra parte d'Italia, e assieme a tante altre forze politiche e sindacali si batte contro la politica guerrafondaia portata avanti dal governo del banchiere massone Draghi e rilancia la rivendicazione dell'uscita dell'Italia dalla Nato e da qualsiasi altra organizzazione imperialista.

20 aprile 2022