Strage senza fine
Morti quattro operai sul lavoro
Le tragedie a Trento, Brescia Cesena e Sassari

Il 15 aprile è stato un venerdì nero segnato dal sangue operaio versato nei cantieri e fabbriche dal Nord al Sud Italia dove, nel giro di appena 24 ore sono morti ben 4 lavoratori assassinati dal brutale sistema economico capitalista.
Le vittime sono un 23enne in Sardegna, un 39enne in Trentino-Alto Adige, un 54enne nel Bresciano e un 60enne in Emilia-Romagna.
Un'ecatombe senza precedenti, ben al di sopra della drammatica media Inail che il 31 marzo ha pubblicato i suoi open data nel bollettino trimestrale da cui risulta che, tra gennaio e febbraio, ben 2,85 lavoratori al giorno hanno perso la vita mentre si recavano o erano a lavoro. Mentre nel primo bimestre 2022, in appena 40 giorni lavorativi, ben 114 lavoratori sono rimasti uccisi mentre cercavano di guadagnarsi un misero salario e con gli infortuni e le malattie professionali che sono in costante aumento.
Venerdì scorso la triste conta dei morti è cominciata alle prime luci dell'alba in un cantiere edile di Sorso, in provincia di Sassari. Salvatore Piras, un giovane operaio di appena 23 anni, è morto mentre stava caricando dei ponteggi su un camioncino quando alcuni tubi gli sono crollati addosso, colpendolo alla testa.
Poche ore dopo un altro operaio di 54 anni di origini romene è morto in seguito alla caduta da un lucernario mentre stava effettuando lavori di manutenzione a Sirmione, nel Bresciano.
All’ospedale di Santa Chiara di Trento è morto un terzo operaio di soli 39 anni colpito alla testa dopo il crollo di un solaio nel cantiere dove lavorava. L’uomo, di origine albanese, era stato trasportato all’ospedale in gravi condizioni. Al momento dell’incidente, il 39enne stava lavorando per conto di un’impresa di Mezzolombardo alla ristrutturazione di un edificio.
Il quarto omicidio è avvenuto a Pievesestina di Cesena dove un operaio di circa 60 anni è morto dopo essere stato travolto da alcuni grossi bidoni per la raccolta dei rifiuti che stava scaricando da un camion all'interno della sede di Hera. L'uomo era dipendente di una ditta di autotrasporto con sede ad Avellino è stato immediatamente trasportato all'ospedale Bufalini, ma è morto durante la corsa verso la struttura, a causa del devastante trauma cranico subito.
I lavoratori continuano a morire ma governo e autorità non alzano un dito per imperdirlo attraverso la prevenzione e un sistema di controlli sul rispetto di tutte le misure di sicurezza che da sempre rivendicano i sindacati nei luoghi di lavoro. Capitalismo assassino!

20 aprile 2022