A Ischia
Una decina di associazioni insieme al Comitato Rio Corbore, presentano querela per scarichi abusivi e gridano “Liberiamoci dagli scempi”

Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di Ischia
 
Le Cellule del PMLI di Ischia, “il Sol dell’Avvenir” e di Napoli “Vesuvio Rosso” hanno festeggiato in piazza il 25 Aprile con una iniziativa particolare, all’insegna di “Liberamioci dagli scempi”. Lo scempio, uno dei più eclatanti dell’isola è quello del Rio Corbore i cui liquami si riversano a mare e sulle spiagge di Ischia.
Il bacino idrografico più grande dell’isola d’Ischia è quello del Rio Corbore. Nasce nella zona di Monte Vezzi, si unisce al ramo di Monte Trippodi, arriva a Piedimonte, una frazione del comune di Barano d’Ischia, e da qui, lungo un tracciato sotterraneo, di circa due chilometri del Comune d’Ischia, profondo almeno due metri, sotto Via Michele Mazzella, importante arteria del comune capoluogo, finisce sul tratto di mare antistante il Lido d’Ischia, dinanzi ad alberghi di lusso ed a stabilimenti balneari oggi in concessione.
Il problema, che purtroppo persiste da decenni, è che questo “fiume” o canale dovrebbe raccogliere solo le acque pluviali. Ma questo non avviene. Da almeno quarant’anni aziende di vario tipo hanno immesso in questo canale i propri sversatoi. Insieme alle aziende molti privati ne hanno approfittato per immettere i loro liquami fecali. Come se non bastasse, fino ad oltre venti anni fa, nella frazione di Piedimonte veniva scaricato di tutto: calcinacci, water, lavatrici, frigoriferi e tanto altro ancora. In seguito alle richieste provenienti da PRC, la giunta di allora fu costretta a sbarrare il percorso con una robusta rete metallica per impedire che le varie suppellettili si riversassero sulla spiaggia e a mare.
Nessuno invece ha mai bloccato il flusso dei liquami che ancora oggi sono a cielo aperto a mare addirittura nell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, che non ha mai alzato un dito contro questo gravissimo scempio ambientale e non sappiamo se per inadempienza o per complicità con le istituzioni comunali.
Nel 2006 la locale cellula del PMLI promosse la costituzione del Comitato Rio Corbore. Il Comitato, da allora ad oggi, ha continuato a denunciare sulla stampa con articoli, video e foto che hanno fatto il giro del mondo, la vergogna che abbiamo sotto gli occhi e il naso. Pian piano il movimento è cresciuto e oggi vede l’adesione di ben dieci associazioni locali e campane, tra cui Legambiente e l’Associazione consumatori “Assoutenti”, destinata ad aumentare. Insieme si è giunti alla necessità di procedere per via giudiziaria, alla redazione di un Atto di Querela ex art.336 C.P.P., per chiedere “che chiunque abbia potuto commettere a danno del Rio Corbore e quindi danni di tipo ambientale, venga punito penalmente”.
A sostegno di questa iniziativa si sono espresse le due cellule del PMLI, di Ischia “Il Sol dell’Avvenire” e di Napoli “Vesuvio Rosso” che hanno promosso l’incontro pubblico, nella affollata Piazzetta S. Girolamo di Ischia. Nel loro comunicato congiunto del 23 aprile, si legge: “noi marxisti-leninisti caldeggiamo questo intervento, soprattutto nella parte in cui si diffida alle istituzioni locali in camicia nera di finire con il “guardare dall’altra parte” e con le omissioni trentennali e darsi da fare, cominciando a reprimere gli abusivi e varare un piano che contenga, ad esempio un depuratore che salvi l’importante fiume Rio Corbore che collega diversi comuni dell’Isola Verde. Bene poi che dopo tutto questo tempo alla battaglia politica si aggiunga quella legale con la denuncia presso la Procura della Repubblica di Napoli per individuare i responsabili del disastro ambientale”. All'iniziativa hanno preso parte partecipanti di diversa provenienza, dove si sono registrati interventi del coordinatore del Comitato Gianni Vuoso, dell’avv. Mauro Buono, dell’esponente Assoutenti Roberto Passaro, del rappresentante del PCIML Gennaro Savio, di Ventura Di Scala concessionario che ha invocato un intervento non solo per chi lavora con le spiagge ma per l’economia isolana e per l’ambiente in generale. Ovviamente si è notata l’assenza di rappresentanti delle due amministrazioni responsabili, Ischia e Barano, tra l’altro impegnate il prossimo mese di giugno, nel rinnovo dei consigli comunali.
Un vero squallore che il PMLI denuncia con forza e che rappresenta un altro ennesimo motivo per astenersi dalle urne. Una situazione indegna avallata da decine di candidati che stanno già riscaldando i motori per accaparrarsi una propria poltrona di comodo, che sia cinghia di trasmissione per i propri interessi professionali e di bottega.
 

27 aprile 2022