Giordano, corrispondente de “Il Bolscevico” dalla Calabria, appoggia entusiasticamente l'Editoriale di Scuderi per i 45 anni del PMLI
 
Scuderi ci insegna che sovranità, indipendenza e libertà di ogni paese sono inviolabili; ogni popolo è padrone del proprio destino; ogni nazione ha il diritto all'autodeterminazione; l'antifascismo, l'antinazismo, così come la rivoluzione e il socialismo non si esportano con le armi

 
Con grande piacere e attenzione ho studiato l'Editoriale del compagno Giovanni Scuderi, cofondatore e Segretario generale del PMLI, dedicato al 45° Anniversario del rosso Partito del proletariato, della riscossa e del socialismo.
Non bisogna mai dimenticare che il 9 Aprile del 1977, con la fondazione del PMLI, i marxisti-leninisti italiani hanno aperto la terza fase della storia della lotta di classe in Italia, dopo la prima, dal 1892 in poi, dominata dal riformismo del PSI e la seconda, a partire dal 1921, dominata dal revisionismo del PCI, dotando finalmente la gloriosa classe operaia italiana della sua avanguardia politica, cosciente, compatta e organizzata, totalmente dedita alla causa del socialismo e del comunismo.
Un'opera che ha del "miracoloso", come dice Scuderi, basti pensare che in effetti prima dell'Aprile del 1977 il proletariato italiano non è mai riuscito a dotarsi del suo vero partito, per colpa degli opportunisti di ogni risma e colore, di destra e di "sinistra" che, sebbene travestiti di rosso, hanno sempre portato acqua al mulino della borghesia e del capitalismo, arrivando, con la liquefazione del socialimperialismo sovietico, a far regredire politicamente il proletariato italiano in una condizione quasi pre-marxista, deideologizzandolo e decomunistizzandolo completamente.
Ma, fra condizioni apparentemente insormontabili, nel fuoco della titanica lotta contro il revisionismo moderno, nemico giurato del socialismo, portata avanti da Mao fin dal famigerato XX Congresso del Pcus in cui Krusciov e compari restaurarono il capitalismo nell'Urss di Lenin e Stalin, instaurando una "tenebrosa dittatura fascista di tipo hitleriano" (Mao), lotta che ha aperto la quarta fase della storia del movimento operaio mondiale, che perdura tutt'oggi, quella appunto della lotta contro il revisionismo, il "miracolo" politico della fondazione e dello sviluppo del PMLI si è compiuto.
In effetti con Mao il PMLI ha un rapporto quasi "filiale", fu infatti l'ultimo (in ordine cronologico) dei cinque grandi Maestri del proletariato internazionale ad aprire gli occhi ai sinceri comunisti di tutto il mondo e quindi italiani, circa la vera natura del revisionismo, ennesima variante di destra dell'opportunismo politico dentro il movimento operaio, capace di distruggere dall'interno le roccaforti del socialismo, inclusa la RPC dopo la morte dello stesso Mao e spingendo il movimento comunista internazionale verso il riformismo, la conciliazione di classe, il capitolazionismo e dunque la borghesia e l'imperialismo.
In effetti il revisionismo è un vero e proprio cancro che, come mostra la storia, persegue la via capitalista e non certo quella socialista, prima, durante e dopo la rivoluzione, cosa che spinse Mao ad elaborare e dirigere la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (GRCP), evento storico che scosse il mondo e che è parte integrante della Via dell'Ottobre e del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Come le cannonate dell'Ottobre portarono il marxismo in Cina, come disse Mao, si può dire che il "fuoco sul quartier generale" della GRCP, volta a continuare la rivoluzione in regime di dittatura del proletariato, per impedire la controrivoluzione, portò i primi pionieri del PMLI alla coerente e conseguente guerra totale contro il revisionismo, in particolare quello italiano (si veda di Scuderi almeno il discorso pronunciato alla Commemorazione di Mao del 2021, “Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul revisionismo e sulla lotta di classe per il socialismo”).
È stata ed è tuttora quella dei marxisti-leninisti una strada tutta in salita, ieri per l'esistenza del più grande partito revisionista non al potere del mondo e una galassia di forze nominalmente "marxiste-leniniste", in realtà trotzkiste, opportuniste, avventuriste e persino terroriste (si pensi alle sedicenti "Brigate rosse" in realtà nere) che contendevano al PMLI il terreno dei rivoluzionari. Nel tempo e quindi fino al giorno d'oggi, si sono aggiunte poi altre cause, ben individuate in particolare al IV Congresso nazionale del 1998, che ancora oggi rallentano, ma non fermano sia chiaro, lo sviluppo qualitativo e quantitativo del PMLI: il rigido black-out mediatico verso il Partito, la decomunistizzazione del proletariato dovuta ai falsi comunisti e ai riformisti, l'appannamento dell'ideale del socialismo agli occhi delle masse dovuto allo sfascio compiuto dai revisionisti, l'esistenza di falsi partiti comunisti, l'estrema povertà di mezzi del Partito.
Ma l'esistenza stessa del Partito, le sue importanti battaglie vinte, i meriti acquisiti sul campo della lotta di classe, riconosciuti peraltro anche fuori dai confini nazionali, dimostrano che "non vi è nulla di impossibile al mondo per chi osa scalare le vette più alte" come diceva Mao.
Il 45° del PMLI cade in una fase storica davvero terrificante, l'imperialismo, questo mostro che divora a milioni le masse e distrugge l'ambiente, in ultima analisi da temere nell'immediato e da disprezzare nella prospettiva storica della sua inevitabile distruzione, dopo aver prodotto una terribile pandemia, che sembra non avere fine, vede i paesi imperialisti in guerra per il dominio del mondo.
La contrapposizione tra l'imperialismo dell'ovest (Usa-Nato-Ue) e quello dell'est (Russia-Cina) sta portando il mondo verso una nuova guerra mondiale dopo la criminale aggressione del 24 febbraio del nazista nuovo zar del Cremlino Putin all'Ucraina.
Un'aggressione brutale, di tipo hitleriano, e comparabile alle guerre prodotte dall'imperialismo Usa e Nato, che tuttavia comprova che l'imperialismo è "una tigre di carta" (Mao) che i popoli, in questo caso il glorioso popolo ucraino, non si fanno sottomettere da eserciti pure dotati di schiacciante superiorità bellica e di arsenali nucleari in grado di distruggere l'intero pianeta, come quello russo.
Le guerre imperialiste certo non colgono di sorpresa i marxisti-leninisti, che, fedeli agli insegnamenti oltre che di Marx ed Engels (che operarono nell'epoca del capitalismo preimperialistico) di Lenin, Stalin e Mao, conoscono perfettamente le leggi che determinano le contraddizioni tipiche di questa epoca storica.
Fedeli a quegli insegnamenti per necessità e per la loro attualità, non certo per idolatria, i marxisti-leninisti appoggiano, come rivendica Scuderi, la lotta dei popoli e delle nazioni oppresse dall'imperialismo indipendentemente dalle forze che si trovano alla loro testa, conformemente allo slogan principale della gloriosa Terza Internazionale, quanto mai attualissimo: "Proletari e nazioni oppresse unitevi!".
Il conflitto tra il capitale e il lavoro, contraddizione fondamentale del capitalismo, unita alla necessità della guerra tra blocchi imperialisti per il dominio di un mondo già spartito e per effetto della legge dello sviluppo diseguale dei paesi imperialisti, portano inevitabilmente all'aggressione verso i paesi vittime delle mire imperialistiche, che producono le gloriose guerre di liberazione nazionali contro l'imperialismo, il quale si trova così accerchiato, dentro i paesi imperialisti dalla lotta di classe e dalle proteste contro le guerre imperialiste e le loro catastrofiche conseguenze, fuori dai loro confini dalle giuste guerre di liberazione nazionali contro l'imperialismo.
Dunque al di là dei suoi terribili crimini contro l'umanità, l'imperialismo non può nascondere il suo inevitabile tramonto storico e le sue contraddizioni interne che porteranno alla sua liquidazione in ogni angolo del globo.
Condizione indispensabile però, è che alla testa del proletariato internazionale, nei singoli paesi, vi sia un autentico partito comunista, che lotti per abbattere la dittatura della borghesia e instaurare il socialismo e la dittatura del proletariato.
Tornando all'Italia il PMLI ha certamente una testa rossa e forte, ma non ha ancora le dimensioni e il relativo radicamento necessario, ecco perché l'obiettivo strategico a medio-termine sul quale il Partito è concentrato è l'acquisizione di un corpo da Gigante Rosso.
Processo che avviene impugnando la linea generale e di massa del Partito, facendo Fronte unito nelle tre tipologie previste e praticate dal PMLI e concentrandosi sulla leva operaia e sindacale in primis , ma anche su quella studentesca e su quella femminile, strategiche perché il PMLI possa svolgere fino in fondo il suo ruolo di avanguardia e guadagnarsi la simpatia della masse. Da questo punto di vista tanti sono stati i i successi raggiunti dal Partito in questi mesi, in particolare in rapporto alla storica battaglia degli operai della GKN, per orientare correttamente la lotta contro l'imperialismo di ogni risma e colore e così via.
In particolare le parole d'ordine del PMLI sono fondamentali oggi per chiarire ai sinceri antimperialisti, bombardati dalla propaganda degli imperialisti e dei loro agenti, quale dev'essere la posizione corretta per combattere ogni imperialismo.
Il compagno Scuderi rilancia quindi i contenuti del fulminante Comunicato dell'Ufficio stampa del PMLI del 24 febbraio sull'aggressione di Putin all'Ucraina, rivendicando la totale rottura dei rapporti politici, economici e diplomatici con l'aggressore zarista, senza concedere nulla all'imperialismo dell'ovest, chiedendo al governo di uscire dalla Nato, dalla Ue imperialista, vero mostro economico, politico, militare e istituzionale, irriformabile, che per il PMLI va distrutto, cominciando a tirarne fuori l'Italia.
Occorre quindi scongiurare ogni forma di partecipazione dell'Italia alla guerra, come invece ha voluto il governo del banchiere massone Draghi al servizio dei monopoli italiani, in spregio alla Costituzione in ossequio all'appoggio alla Ue e all'atlantismo, da sempre i due pilastri su cui si sono mossi i governi degli ultimi decenni, espressione della destra e della "sinistra" del regime neofascista, le cui forze politiche non si vergognano non solo delle guerre imperialiste alla quali l'Italia ha partecipato e partecipa (che fra l'altro espongono il nostro popolo a sciagurate rappresaglie dei combattenti islamici antimperialisti), ma aumentano vergognosamente le spese militari, mentre il nostro popolo e i migranti sono sempre più poveri e esasperati, proiettando di fatto il nostro Paese appunto verso una nuova guerra mondiale alla quale il PMLI si opporrà con tutte le forze, invitando il nostro popolo ad insorgere utilizzando tutti i mezzi, legali e illegali, per impedirlo: i popoli, ivi incluso quello italiano, non devono diventare carne da cannone per gli interessi di un pugno di pescecani capitalisti e dei loro servi nella loro lotta per il dominio del mondo.
Da quasi un decennio il PMLI e Il Bolscevico hanno denunciato la contesa interimperialista riguardo all'Ucraina tra ovest ed est, scagliandosi contro entrambi gli imperialismi, nel momento in cui l'invasore è quello russo, appoggiando senza tentennamenti la lotta del popolo ucraino, indipendentemente dal fatto che alla testa vi siano elementi filoccidentali e persino milizie paramilitari nazistoidi (schierate anche con l'imperialismo russo), perché l'obiettivo strategico, prodotto dalla contraddizione principale, è ora quello di cacciare l'aggressore russo, appoggiando la Resistenza popolare, tenendo ben alta la bandiera dell'antimperialismo coerente e conseguente, per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale.
In questo quadro è del tutto normale, come dice Scuderi, avere "compagni di viaggio" rispetto ai quali ci separa un abisso, come del resto fu per la stessa Urss di Stalin che com'è noto costituì un'alleanza antinazifascista con Usa, Regno Unito e Francia che tutto erano fuorché paesi socialisti.
Scuderi quindi invita i sinceri antimperialisti spesso turlupinati da oscure e infami forze falso comuniste a non farsi fregare dalla propaganda filorussa e adottare appunto le parole d'ordine antimperialiste del PMLI: "In base ai principi che la sovranità, l'indipendenza e la libertà di ogni paese sono inviolabili; che ogni popolo è padrone del proprio destino; che ogni nazione ha il diritto all'autodeterminazione; che l'antifascismo, l'antinazismo, così come la rivoluzione e il socialismo non si esportano con le armi ".
Nel quadro di questa nuova tragica situazione internazionale e nazionale, il compagno Scuderi rilancia alla grande la lotta contro il governo del banchiere massone Draghi, che va buttato giù da sinistra e dalla piazza prima che possa fare ulteriori danni irreparabili al nostro popolo e non solo.
Occorre tenerlo nel mirino nell'ambito della lotta per difendere gli interessi del popolo, legando la lotta antigovernativa a quella per il lavoro stabile, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato, per il Reddito di emergenza per tutti i disoccupati e i migranti per tutta la durata della pandemia, per massicci investimenti pubblici, specie nel Sud e per rilanciare l'occupazione, sui quali le masse abbiano diritto di parola e di gestione, per la sanità pubblica gratuita e senza ticket, per la scuola e l'università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti, per investimenti massicci nell'ambito delle energie rinnovabili, contro il carovita, per i diritti civili e così via.
Tuttavia (qui diventa palese la contraddizione inconciliabile tra il PMLI e i partiti riformisti) per cambiare definitivamente l'Italia, occorre farla finita con il capitalismo, arrivato appunto al suo stadio ultimo e finale, ossia l'imperialismo, e tutte le sue infinite “delizie” abbandonando ogni illusione elettorale, riformista, pacifista, interclassista e costituzionalista circa un suo miglioramento (talvolta spacciato come “superamento”) tanto “radicale” quanto impossibile.
Il capitalismo e il suo regime neofascista non sono in alcun modo riformabili, si possono e si devono migliorare le condizioni di vita delle masse con la lotta (e non con l'elettoralismo borghese), ma tenendo ben dritta la barra verso il socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato, sulla Via dell'Ottobre, che poi è la madre di tutte le questioni e la ragion d'essere del PMLI stesso.
In questo quadro il compagno rilancia gli appelli del CC del PMLI alle varie forze politiche antidraghiane per buttare giù il governo, rilanciando con forza la necessità politica di aprire con tutti i partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, un confronto serio, franco e aperto per cambiare in senso socialista l'Italia per via rivoluzionaria.
Il PMLI ha già delineato il suo disegno generale circa l'avvento del socialismo in Italia al III Congresso nazionale del 1985, esso è emendabile ovviamente, ma non nei princìpi, poiché significherebbe cadere nel riformismo e quindi far rientrare dalla porta ciò che è stato necessario buttare fuori dalla finestra, cioè la borghesia stessa.
Purtroppo ad oggi nessuna forza politica ha raccolto questo appello, ma è una questione che non si può eludere in alcun modo, le forze realmente anticapitaliste e fautrici del socialismo devono unirsi se vogliono dare un futuro di pace e benessere al nostro popolo, per abbattere l'ordine sociale esistente e realizzare il socialismo.
In questo quadro comunque è incoraggiante l'inedita e fruttuosa esperienza del Coordinamento delle sinistre di opposizione e di classe portato avanti insieme ad altri partiti comunisti in varie parti d'Italia, nonché l'esperienza delle riunioni unitarie promosse dal C.S.I., ma certamente per fare acquisire alla classe operaia coscienza di essere classe per sé (e non solo in sé) occorre un ampio Fronte unito per l'Italia unita, rossa e socialista e come già detto, un grande forte e radicato PMLI con un corpo da Gigante Rosso.
Scuderi ci invita quindi a insistere nel promuovere tra le masse di sinistra la questione del socialismo che è determinante affinché tutto cambi e per abbattere l'ordine sociale esistente, cioè il capitalismo e il suo regime neofascista, presidenzialista, federalista, interventista, filomafioso, affamatore e guerrafondaio.
Evviva il 45° Anniversario della fondazione del PMLI e il suo impareggiabile condottiero compagno Giovanni Scuderi!
A morte l'imperialismo e le guerre imperialiste!
Fuori Russia, Usa e Nato dall'Ucraina!
Ucraina libera, indipendente, integrale e sovrana!
Fuori l'Italia dalla Ue imperialista e dalla Nato!
Avanti con forza e fiducia sulla Via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

 

Giordano - provincia di Cosenza

27 aprile 2022