Cronache del 25 Aprile a Milano, Biella, Cesena, Firenze, Prato, Empoli, Mugello, Valdisieve, Teramo, Catania
Intervento di Cammilli a Empoli

 

Milano
70 mila in piazza a riaffermare i valori della Resistenza e dell'antifascismo. Forti contestazioni per la presenza della “Brigata ebraica” e di gruppi che portavano le bandiere Nato, Usa e Ue
Il PMLI, con le sue parole d’ordine, raccoglie attorno a sé gli operai della Fiom e i pensionati dello Spi. Applausi e pugni alzati al suo passaggio. Espressa anche ai manifestanti della comunità ucraina la solidarietà antimperialista alla Resistenza nazionale armata del popolo e del governo ucraini

Dal corrispondente della Cellula "Mao'' di Milano
Oltre 70mila antifascisti sono scesi in piazza a Milano - città Medaglia d’Oro alla Resistenza - il 25 Aprile per celebrare il 77° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Al tradizionale concentramento in Porta Venezia sono giunti antifascisti di tutte le età, dagli ormai pochissimi giovani di allora che hanno vissuto e combattuto il fascismo fino ai giovani d’oggi che si battono contro lo scempio del diritto allo studio e al lavoro e la devastazione ambientale perpetrate dal capitalismo, dal regime neofascista governato dal banchiere massone e guerrafondaio atlantista Draghi, e dalle sue istituzioni nazionali e locali tra le quali la giunta milanese del PD Giuseppe Sala.
Tantissime sigle di associazioni, in primis l'ANPI che ha indetto la manifestazione nazionale. Un appuntamento che oggi assume un significato diverso, alla luce di quanto sta avvenendo in Ucraina, ma che anche quest’anno ha visto il rosso come colore prevalente del corteo che ha raggiunto infine piazza Duomo. Sono scese in piazza intere famiglie con bambini, delegazioni dei sindacati confederali e non confederali, dei partiti, dei centri sociali e di associazioni cattoliche, di atei razionalisti (UAAR) e umanitarie come Emergency.
Nutrita la presenza di ucraini con le bandiere nazionali, che portavano ritratti di Zelensky e anche di Putin con i baffetti alla Hitler, un grande striscione con la scritta “Aiutiamo la resistenza ucraina. Avviciniamo la liberazione dall'invasore russo”. Altrettanto nutrita e combattiva anche una delegazione di palestinesi, dietro lo striscione “Nessuno è libero senza la Palestina libera”, e con cartelli con scritto “Resistenza non è terrorismo” e “Giù le mani da Gerusalemme”.
Forti contestazioni da parte di manifestanti contro la provocatoria presenza dei sionisti della “Brigata ebraica”, con le bandiere di Israele e uno striscione con la scritta “Anche i sionisti liberarono l'Italia”, che si teneva vicina allo spezzone ucraino, insieme a gruppetti con bandiere della Nato, dell'Ue e degli Usa portate dagli atlantisti dell'Istituto liberale, del Comitato Ventotene, di +Europa e dagli Amici di Israele a loro volta duramente contestati e scortati da contingenti di polizia in tenuta antisommossa. Le contestazioni alla “Brigata” sionista e alle bandiere imperialiste hanno finito per coinvolgere anche gli ucraini, apostrofati inaccettabilmente da qualcuno come “nazisti”. Forti contestazioni anche all'indirizzo della delegazione del PD e in particolare al suo segretario Enrico Letta per il suo oltranzismo atlantico guerrafondaio a sostegno all'aumento della spesa militare e all'invio di armi all'Ucraina che trascina di fatto il nostro Paese in guerra con la Russia esponendolo a pericolose ritorsioni.
Anche quest’anno l’avanguardia antifascista dell’intero corteo milanese l’ha rappresentata indubbiamente il PMLI con la combattiva delegazione milanese sfilata sotto le rosse bandiere del Partito e di un cartello con i manifesti del PMLI sul 25 Aprile che hanno suscitato particolare interesse. In molti hanno voluto fotografarlo o farsi fotografare a pugno chiuso sotto al manifesto assieme ai nostri compagni. I marxisti-leninisti hanno inoltre diffuso centinaia di copie di un volantino riportante l’Editoriale de Il Bolscevico n. 16 sul 25 Aprile.
La delegazione milanese del PMLI per la qualità politica delle parole d’ordine scandite e per le canzoni partigiane e comuniste proposte (“Bella Ciao”, “Fischia il Vento”, “L'Internazionale”) ha attirato attorno a sé ed al suo seguito sempre più manifestanti di ogni età, e in particolar modo gli operai della FIOM e i pensionati dello SPI. Anche da chi sostava ai bordi del corteo numerosi sono stati gli applausi e i saluti a pugni alzati rivolti ai nostri compagni mentre scandivano “La Resistenza non si cancella brilla forte è la nostra stella”, “Ieri, oggi e anche domani, gloria eterna ai partigiani”, “No al revisionismo della storia, antifascista sempre la nostra Memoria”, “I repubblichini di Mussolini sian sempre ricordati come degli assassini”, “Nessuna gloria agli invasori alpini che contro i sovietici furono assassini”, “I fascisti e chi li protegge non vanno tollerati ma messi fuorilegge”, “Per conquistare il nostro domani dobbiamo fare come i partigiani”, “Italia in guerra No!”, “Via Putin, via la Nato, via gli imperialisti dall'Ucraina”, “Né con Putin né con la Nato ogni imperialista va cacciato!”, “Putin nazista, boia imperialista”, “Ucraina resisti per l'indipendenza, contr'ogni imperialista che ti vuole oppressa”, “Fuori l'Italia dalla Nato Fuori la Nato dall'Italia Fuori l'Italia dalla guerra”.
Nel suo comizio il sindaco Sala ha sostenuto, pieno di retorica esaltazione per la Ue imperialista, l'aumento delle spese militari e l'invio di armi all'Ucraina. Gli ha risposto dallo stesso palco il segretario della CGIL Maurizio Landini: "non è il momento di spendere soldi nel mondo per aumentare gli armamenti ma è il momento di spenderli per la sanità pubblica, per creare lavoro e per difendere l'ambiente".
Nel suo intervento il presidente dell'ANED, Dario Venegoni, ha condannato la strumentalizzazione che il nuovo zar Putin farà del 9 Maggio con l'inaccettabile paragone tra l'Armata Rossa di Stalin, che liberò l'Europa dal mostro hitleriano, col suo esercito che invece reincarna la belva nazifascista; a tal proposito ha ricordato Boris Romanchenko, che da giovane fu partigiano comunista ucraino che combatté contro gli occupanti tedeschi che lo catturarono e deportarono in vari lager nazisti. Era il vicepresidente per l’Ucraina del Comitato internazionale dei sopravvissuti di Buchenwald e Dora, è morto a Kharkiv nel suo letto all'età di 96 anni, ucciso da un missile russo lanciato contro il suo appartamento nella “operazione di denazificazione”. Nel 2012 fu Romanchenko a leggere a Buchenwald il giuramento dei sopravvissuti, che recita: “costruire un nuovo mondo di pace e libertà è il nostro ideale!”.
Dal canto suo il presidente dell'ANPI, Gianfranco Pagliarulo, ha ribadito: “la Russia ha invaso l'Ucraina, e questa si chiama aggressione”, condannando Putin e la sua guerra e rivendicandone la cessazione. Ha affermato che l'Ucraina ha il diritto morale e giuridico di difendersi ed espresso la preoccupazione per un’apocalittica reazione a catena che può portare ad una nuova guerra mondiale tra potenze dotate di ordigni nucleari. Egli ha anche denunciato l'inerzia del governo Draghi nel mettere fuorilegge i gruppi nazifascisti attuando le leggi vigenti, nonostante il grave assalto squadristico di Forza Nuova alla sede nazionale della CGIL a Roma.
Dal palco di Piazza Duomo hanno parlato due ucraine. Iryna Yarmolenko, profuga e consigliera comunale di Bucha, ha detto: “Questo intervento è il mio modo di essere partigiana. La mattina del 24 febbraio mi sono svegliata come in 'Bella ciao', con Putin che attaccava l’Ucraina”. Tetyana Bandelyuk, ucraina residente in Italia da molto tempo: "l'Ucraina è stata attaccata senza dichiarazione di guerra: la storia ci riporta a Hitler, ci siamo svegliati in un libro di storia. I miei genitori sono nati in tempi di guerra, ma mio padre non credeva di morire in tempi di guerra… Ogni giorno - aggiunge - spero e prego che tutto ciò finisca e che si arrivi a una pace duratura. Ma la pace non può arrivare con una resa del popolo ucraino. Si è arrivati a negare il diritto di esistere a una nazione, a un popolo".
I marxisti-leninisti milanesi hanno espresso ai manifestanti della comunità ucraina la solidarietà antimperialista alla Resistenza nazionale armata del popolo e del governo ucraino contro l'invasione zarista di Putin, specificando la posizione del PMLI favorevole agli aiuti umanitari e all'accoglienza dei profughi ma contraria all'invio di armamenti dall'Italia e all'ingerenza bellica di Usa e Nato foriera di un'escalation che può portare ad una guerra mondiale; ciò che occorre è l'isolamento internazionale sul piano politico, diplomatico, economico e commerciale (gas e petrolio compreso) della Federazione russa fino al ritiro del suo esercito dall'Ucraina riconoscendone i legittimi confini statali già tracciati nell'Unione Sovietica conformemente alla politica nazionale di Lenin e Stalin. Pur non condividendo del tutto la nostra posizione i rappresentanti della comunità ucraina milanese ci hanno ringraziato sentitamente per la gradita solidarietà.
 
Biella
Tre significative iniziative unitarie con protagonista il Coordinamento delle Sinistre d'Opposizione di Biella e Vercelli (PRC-PCL-PMLI). Onorati i partigiani e rivendicata la fine della guerra imperialista in Ucraina. Il PMLI tiene alto il cartello e diffonde il volantino sul 25 Aprile
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Quest'anno le antifasciste e gli antifascisti militanti sono tornati nelle piazze e nelle strade di Biella organizzando tre distinte manifestazioni in onore dei valorosi partigiani biellesi che hanno determinato la Liberazione della nostra città con un giorno d’anticipo rispetto al resto d’Italia.
Così, domenica 24 aprile, presso il monumento partigiano di piazza Martiri della Libertà una rappresentanza del Coordinamento delle Sinistre d'Opposizione s'è ritrovata per deporre una bellissima corona di gerbere rosse con la scritta “I comunisti biellesi ai partigiani caduti” accompagnata dal cartello con le sigle dei partiti che hanno promosso l’iniziativa ossia la Federazione biellese del Partito della Rifondazione Comunista (PRC), la sezione di Biella del Partito Comunista dei Lavoratori (PCL) e l’Organizzazione biellese del Partito marxista-leninista italiano (PMLI).
La sera del 24 aprile il Coordinamento ha partecipato a un combattivo corteo per le vie del centro, organizzato dall’ANPI provinciale per commemorare i partigiani biellesi che hanno pagato con la vita la battaglia finale contro i nazi-fascisti. Dietro allo striscione unitario si sono raccolte le manifestanti e i manifestanti più determinati che hanno cantato le canzoni partigiane - riprodotte dal megafono dell’Organizzazione di Biella del PMLI - tra cui “Bella ciao”, “Fischia il vento” e “Per i morti di Reggio Emilia”. Il compagno Gabriele Urban, Responsabile dell'Organizzazione di Biella del PMLI, ha gridato slogan contro l’invasione nazista dell’Ucraina da parte del nuovo zar Putin e contro la Nato imperialista per i suoi interventi militari ovunque c'è da ingerirsi e da far valere gli interessi dell'imperialismo occidentale. La compagna Lucietta Bellomo, Segretaria della Federazione biellese del PRC, ha animato il corteo lanciando parole d’ordine per la pace in Ucraina e intonando, a più riprese, le canzoni della Resistenza.
Anche stavolta poi il cuore rosso pulsante delle celebrazioni della Liberazione è stato organizzato dalle sezioni ANPI Valle Elvo e Serra e ANPI Ivrea e Basso Canavese. Domenica 25 Aprile presso la frazione di Lace del comune di Donato (Biella) oltre 400 manifestanti si sono stretti attorno alla grande pietra che ricorda i valorosi partigiani uccisi dai nazisti nel freddo inverno del 1944. Il grande masso reca incisi per sempre i nomi degli Eroi. Sono Dante e Abbondanza, colpiti a Lace, le staffette Riccio e Franchestein, Pirata, furiere della VII Divisione, fucilati a Ivrea; Martin, comandante di Divisione e interinalmente di Brigata, in seguito impiccato a Cuorgnè; Battisti, vicecommissario politico della 76ª, impiccato a Ivrea; Mak, capo di Stato maggiore della 76ª, Bandiera I, vicecomandante della Brigata, Testarin, comandante del centro staffette, tutti fucilati ad Ivrea; Ugo, trucidato ad Alpignano; Basso, staffetta di Brigata, fucilato a Ivrea.
Anche in questa occasione il Coordinamento delle Sinistre d’Opposizione ha contribuito con abnegazione alla riuscita dell’iniziativa allestendo un rosso gazebo informativo e, grazie ai bravissimi compagni Oreste Frassati e Roberto Ramella, è stato riprodotto un piccolo carro armato in legno, letteralmente preso d’assalto dai bambini presenti, per denunciare la folle corsa al riarmo intrapresa dal governo del banchiere massone Draghi.
L’Organizzazione di Biella del PMLI ha portato il manifesto di Partito sul 25 Aprile e diffuso centinaia di copie del volantino ad hoc accolto con molto interesse dai manifestanti.
 
Cesena
Ben accolto il PMLI, presente per la prima volta alle celebrazioni del 25 Aprile in questa città. Diffuso il volantino "Liberiamoci dal capitalismo e dal governo Draghi per il proletariato al potere e il socialismo"
Dal corrispondente della Cellula "Stalin" di Forli
Finalmente si è potuto tornare a celebrare in piazza la Liberazione d'Italia dal nazifascismo. Il desiderio delle masse antifasciste di tornare in piazza era forte e lo dimostra l'ampia partecipazione popolare che si è registrato anche a Cesena con un migliaio di manifestanti che si sono radunati nel piazzale est della Barriera Cavour per sfilare fino al monumento ai caduti della Resistenza dove il sindaco Enzo Lattuca ha tenuto il discorso.
Alla manifestazione era presente l'Anpi e poi Cgil, Cisl e Uil, il Pd, il Partito socialista europeo, il Pc, e per la prima volta anche il PMLI che ha sfilato nel corteo con ben alte le bandiere del Partito, che in questa piazza erano quasi sconosciute ai più, avendo i marxisti-leninisti sinora agito più che altro nella vicina Forlì. E infatti è stato grande l'interesse verso le nostre bandiere che hanno ricevuto molti commenti positivi e sono state oggetto di tante foto. Grazie ad esse era chiaro quale fosse la parte più qualificata della manifestazione e così diversi presenti si sono avvicinati per domande, commenti e incoraggiamenti.
Nel suo discorso Lattuca ha speso parole per rimarcare le distanze tra fascisti e antifascisti. Poi passando per la "pietà" da provare per i morti è arrivato alla guerra in Ucraina dove la forte condanna dell'invasione da parte della Russia imperialista di Putin è servita più che altro, neanche troppo velatamente, a giustificare l'invio di armi all'Ucraina, col quale anche l'Italia è entrata di fatto in guerra, e finanche un possibile conflitto di più ampia portata.
Il PMLI ha diffuso il volantino che riportava la parola d'ordine "Liberiamoci dal capitalismo e dal governo Draghi per il proletariato al potere e il socialismo" e preso contatti con i membri del PC locale presenti per future collaborazioni politiche.
Per la Cellula forlivese del PMLI, partecipare al 25 Aprile cesenate è stato un buon esordio e soprattutto un ottimo ritorno in piazza dopo il Covid 19!
 
Firenze
Larga presenza al corteo organizzato da Firenze Antifascista. Partecipazione del PMLI che diffonde l’Editoriale sul 25 Aprile. Cantata “Bella Ciao”. Rilanciata la richiesta di chiudere i covi fascisti
Redazione di Firenze
Il 25 Aprile è nel cuore degli antifascisti fiorentini che lo hanno celebrato durante tutta la giornata con diverse iniziative.
La più partecipata è stata senz'altro il corteo del pomeriggio, organizzato da Firenze antifascista in concomitanza con la festa popolare in Piazza S. Spirito. Il corteo, animato da oltre un migliaio di manifestanti, è partito da piazza SS. Annunziata per arrivare in piazza S. Spirito, toccando due monumenti simbolo della Resistenza fiorentina, quello ai martiri antifascisti di piazza Tasso, dove sono stati deposti dei fiori, e quello alla Medaglia d'Oro Aligi Barducci “Potente” nella piazza d'arrivo.
Al corteo hanno partecipato Rifondazione, Carc, Cub, Fgci, Studenti di sinistra, Cobas e i lavoratori della Gkn. La delegazione del PMLI, guidata da Claudia Del Decennale, Responsabile del PMLI per la Toscana e composta da militanti, simpatizzanti e amici, si è distinta per il cartello contro il governo Draghi, per il proletariato al potere e il socialismo e il continuo sventolare delle bandiere del Partito. Cantata “Bella Ciao” e largamente diffuso il volantino con l'Editoriale de “Il Bolscevico” sul 25 Aprile.
Una diffusione quanto mai necessaria per dare un contributo di chiarezza da parte nostra sulla guerra in Ucraina e far comprendere che bisogna in ogni modo non fare il gioco del nuovo zar Putin mentre giustamente si denunciano le mire della Nato e degli imperialisti occidentali sulla regione. Posizione ripresa in diversi interventi al termine del corteo, accanto alle giuste rivendicazioni contro l'aumento delle bollette, dei carburanti e dei prezzi al consumi, nuovi tagli a scuola e sanità, contro i progetti governativi di rilancio dell'utilizzo dei combustibili fossili, la “necessità” di inceneritori e rigassificatori, nuove trivellazioni in mare e il nucleare in nome della "emergenza guerra"; contro la crescita della repressione e la chiusura degli spazi sociali e politici. Uno striscione rivendicava “Di Piazza Fontana, di Piazza Dalmazia. Basta stragi. Chiudere i covi fascisti”.
Scarna invece la partecipazione al corteo istituzionale della mattina, guidato dal sindaco Nardella, aperto con la deposizione di una corona ai caduti di tutte le guerre in piazza dell'Unità italiana; è seguito il corteo fino a piazza della Signoria, dove il PMLI ha atteso e salutato i partecipanti diffondendo il volantino per il 25 Aprile. Nel salone dei Cinquecento si sono tenuti i discorsi commemorativi, tradizionale esercizio di retorica istituzionale. L'unico che ha toccato il concreto delle battaglie antifasciste di oggi è stato quello della presidente dell'ANPI Firenze, Vania Bagni, che ha rilanciato la richiesta di sciogliere tutti i gruppi neofascisti, richiesta accolta con un forte applauso.
Quest’anno si doveva tenere, per la prima volta dopo la pandemia, anche il tradizionale pranzo in Piazza Poggi ma è stato cancellato per le avverse previsioni metereologiche. In tanti comunque si sono ritrovati in quella piazza per cantare insieme “Bella Ciao” e le canzoni partigiane. Ha fatto seguito un pranzo nel vicino circolo di S. Niccolò.
 
Prato
Sindaco PD e istituzioni trasformano il 25 Aprile in una vergognosa parata militare. Il PMLI tiene ben alta la bandiera dell'antifascismo e del socialismo
Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Dopo due anni di pandemia il neopodestà di Prato, Matteo Biffoni, di antiche simpatie renziane, la nuova prefetta, Adriana Cogode, il comando dei carabinieri e il PD, hanno approfittato dell’occasione per dare un taglio ancora più interventista, patriottardo e istituzionale alle celebrazioni del 25 Aprile. A tale operazione non si è adeguatamente opposta la segreteria provinciale dell’Anpi.
Il tradizionale corteo, partito da Piazza Duomo e conclusosi in Piazza Del Comune, è stato trasformato in una vergognosa parata militare simile al 4 novembre che nulla ha a che vedere con lo spirito antifascista del 25 Aprile e i valori della Resistenza. Molto sotto tono, rispetto agli anni passati, la partecipazione delle masse lavoratrici, popolari e studentesche.
A metà percorso, in Piazza Delle Carceri, è andata in scena ancora una volta l'odiosa cerimonia dell'Alzabandiera e la deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre con il comandante dell'Arma dei carabinieri, la prefetta e il sindaco di Prato che hanno passato in rassegna i reparti scelti delle forze armate mentre la banda musicale intonava l'inno di Mameli e altre marcette militariste.
A fine cerimonia addirittura un elicottero dei carabinieri ha sorvolato a bassa quota la piazza per rilanciare la politica interventista del governo Draghi e dell'imperialismo italiano in Ucraina. Mentre “Bella ciao” è stata appena accennata solo a fine cerimonia. Presenti in gran numero solo i militanti del PD e dei giovani democratici, con una sola bandiera di Rifondazione.
C’è da sottolineare che i partiti con la falce e martello, l’Arci e altre associazioni antifasciste hanno disertato in massa l'appuntamento e nel pomeriggio hanno preso parte alla Staffetta Partigiana: una carovana in bicicletta organizzata dal Comitato 25 Aprile di Prato che ha fatto tappa nei luoghi simbolo delle Resistenza pratese con letture di poesie, ricostruzioni storiche, musica, intrattenimento ed interventi.
La Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI ha tenuto ben alta la bandiera dell'antifascismo partecipando sia al corteo della mattina, sfilando insieme allo spezzone dell'Anpi con il cartello ad hoc “Liberiamoci dal capitalismo e dal governo Draghi per il proletariato al potere e il socialismo”, sia alla carovana partigiana sfilando per le vie della città con la bandiera del PMLI issata sul portapacchi della bici.
 
Borgo San Lorenzo
I lavoratori delle fabbriche tornano in piazza con lo striscione e le bandiere della CGIL e guidano il canto di “Bella ciao”. Qualificata presenza del PMLI
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Dopo l'ultima celebrazione del 2019, causa pandemia, si torna a festeggiare il 25 Aprile in piazza, e torna il tradizionale corteo a Borgo San Lorenzo (Firenze) per rendere omaggio alla Resistenza e ai Partigiani con la deposizione delle corone ai vari cippi e monumenti che richiamano la lotta di Liberazione.
Oltre duecento antifascisti si sono ritrovati in piazza Dante, e dopo i discorsi ufficiali, sono sfilati in corteo. Riguardo alle parole del sindaco PD Paolo Omoboni oltre a non concordare con lui che il 25 Aprile è la festa di tutti e non di parte, perché ciò in definitiva porta a mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti, respingiamo l'inaccettabile assimilazione di chi si oppone all'invio di armi all'Ucraina e che lui chiama “equidistanza”, ai sostenitori di Putin mentre a nostro avviso altro non è che coerenza antimperialista.
È stata una buona partecipazione considerato che il comune ha pensato bene di non propagandare l'appuntamento con l'affissione dei manifesti, come in passato, e che in molti comuni del Mugello si tenevano celebrazioni similari. Peccato poi che si sia fatto a meno della tradizionale banda musicale.
Quest'anno vi è stata la novità del coinvolgimento dei lavoratori in forma organizzata, con la presenza della CGIL Mugello con lo striscione e le bandiere, compresa quella dello SPI-CGIL. Inoltre sempre la CGIL Mugello nei giorni precedenti aveva indetto un attivo delle “delegate, dei delegati, delle attiviste, degli attivisti e delle strutture della CGIL” che aveva al primo punto dell'ordine del giorno le iniziative del 25 Aprile e del 1° Maggio. Una iniziativa meritoria, che noi marxisti-leninisti apprezziamo e che consideriamo anche come un primo passo anche per i gli anni a venire. E in effetti la presenza dei lavoratori ha avuto il suo peso e si è fatta sentire durante il corteo, specialmente nel prendere l'iniziativa di cantare “Bella Ciao” in versione integrale, cioè anche con la strofa dove dice che “era rossa la bandiera del partigiano”, che in definitiva ha spezzato il clima nazionalista e patriottardo imposto a livello istituzionale con l'inno di Mameli e con “Il Piave mormorava” ai quali quest'anno si è aggiunta la deposizione della corona al cippo dei caduti alpini inaugurato negli ultimi tempi.
Erano presenti con diverse bandiere le compagne e i compagni del circolo del PRC di Borgo San Lorenzo e, ovviamente, il PMLI con l'Organizzazione di Vicchio del Mugello. I marxisti-leninisti - militanti, simpatizzanti e amici - con le spille e le bandiere dei Maestri e del PMLI, fazzoletti al collo e maglietta del Partito, oltre al fazzoletto ANPI, hanno portato il cartello del 25 Aprile. Distribuite anche alcune decine di copie del volantino con l'Editoriale de “Il Bolscevico” preso con interesse dagli antifascisti.
Ha fatto piacere aver rivisto in piazza alcuni amici del Partito con cui ci ritroviamo in queste ricorrenze antifasciste, a iniziare dall'amico Gianni che si è distinto nel canto di “Bella Ciao” e ha portato la bandiere dei Maestri subendo per questo una provocazione da un'auto di passaggio: gli esprimiamo la nostra solidarietà.
Siamo altresì felici di essersi rivisti in piazza con tanti antifascisti con i quali non sono mancati i saluti più calorosi.
 
Valdisieve
In piazza a Pontassieve. Ricordato il partigiano “Stoppa” recentemente scomparso. Qualificata e rossa partecipazione del PMLI, invitato ad un’assemblea pubblica sulla guerra in Ucraina
Dal corrispondente della Cellula “F. Engels” della Valdisieve
La Valdisieve antifascista si è riunita di nuovo in piazza Vittorio Emanuele II a Pontassieve (Firenze) per celebrare la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Si è svolto un corteo, partecipato da circa 200 manifestanti, cui hanno preso parte le rappresentanze dei comuni di Pontassieve, Pelago e Rufina, le sezioni ANPI dei rispettivi territori, l’Unione Sportiva Pontassieve, alcuni attivisti de “La Comune”, una bandiera del PD e alcuni delegati della lista “Sinistra per Pelago”. All'iniziativa sono stati diffusi anche alcuni volantini dell'iniziativa del pomeriggio a Firenze promossa da Firenze Antifascista.
Presente con una combattiva e rossa rappresentanza la Cellula “F. Engels” della Valdisieve con le bandiere dei Maestri e del Partito, un cartellone con il manifesto sul 25 Aprile e con i relativi volantini diffusi alla fine del corteo. Le compagne e i compagni hanno diffuso anche il comunicato stampa del Partito redatto all'indomani dell'aggressione russa all'Ucraina, accolto con interesse.
Quelle del PMLI sono state le uniche bandiere rosse presenti, che resistono con orgoglio militante, sempre più radicate sul territorio e fra le masse popolari con le quali anche quest'anno si sono accesi interessanti dibattiti, in particolare sul tema dell'aggressione neozarista di Putin; sicuramente per tutti è stato bello rivedere tanti antifascisti in piazza in questa importantissima occasione.
Il corteo ha sostato per le deposizioni delle corone ai monumenti ai caduti della Resistenza e poi si è concluso davanti alla biblioteca comunale con i soliti interventi dei sindaci dei comuni. Largo spazio ha avuto il ricordo del partigiano “Stoppa”, Natale Benvenuti, recentemente scomparso, e proprio in sua memoria, nella stessa mattinata nella frazione di S. Francesco è stato piantato un albero di ulivo con una targa commemorativa.
Un altro tema ripreso negli interventi è stato quello della guerra tra Russia e Ucraina, riconoscendo come popolo aggredito quello ucraino e come aggressore Putin; le parole rilanciate dai sindaci sono state “fermare la guerra”, senza andare oltre in una discussione che, vista la posizione del PD, il loro partito di riferimento, avrebbe potuto sollevare forti dissensi come accaduto in alcune piazze d'Italia. A conclusione dell’iniziativa la diffusione dagli altoparlanti di “Bella ciao” ha dato vita ad un coro collettivo di tutta la piazza.
Successivamente il nostro Partito è stato invitato da “Sinistra per Pelago” a partecipare ad un’assemblea pubblica sul tema della guerra che si terrà il 1° Maggio, dopo il relativo corteo, promossa da “La Comune”, da “Sinistra per Pelago” e dal Laboratorio di cultura politica “Novecento dieci”.
Nel pomeriggio alla Casa del Popolo di Rufina si è tenuto uno spettacolo teatrale, intitolato “Noi sognavamo un mondo diverso”, incentrato su testimonianze di molte donne che hanno preso parte attiva nella Resistenza, intervallate da canti partigiani. In seguito ci sono stati degli interventi tra cui quello di Lavinia Pintucci, a nome della sezione ANPI di Rufina, che ha chiarito ed esposto la posizione nazionale dell’ANPI sulla guerra, condannando l’aggressore russo e sottolineando la richiesta al governo Draghi di non inviare le armi all’Ucraina. Ha concluso l'iniziativa il saluto del sindaco di Rufina che nel suo intervento di circostanza ha anche espresso solidarietà al presidente nazionale dell'ANPI, Gianfranco Pagliarulo, attaccato dai guerrafondai nostrani in particolare per l'indicazione di non armare Kiev.
Il successivo appuntamento è per la mattina del Primo Maggio, al corteo che le Camere del lavoro della Valdisieve e del Valdarno organizzano a Pontassieve, e che ci auguriamo ricco di bandiere rosse; quelle del PMLI saranno sicuramente presenti, per dare una forte impronta di classe a questa “settimana rossa” che celebra sia l'antifascismo e la Resistenza, sia le lavoratrici e i lavoratori di tutto il mondo a distanza di pochi giorni.
 
Teramo
Vivaci apprezzamenti ai marxisti-leninisti pinetesi che diffondono il volantino del PMLI "Liberiamoci dal capitalismo e dal governo Draghi per il proletariato al potere e il socialismo"
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Pineto del PMLI
I marxisti-leninisti pinetesi non hanno fatto mancare la loro presenza a Teramo dopo due anni di commemorazioni pubbliche sospese a causa delle normative anti-covid.
Nutrita è stata la partecipazione delle varie sigle teramane tra cui "la casa del Popolo" e il collettivo femminista "le Malelingue", insieme al PCI, Rifondazione, ANPI e CGIL.
Il corteo come ogni anno è partito da largo Madonna delle Grazie per imboccare corso Cerulli per la deposizione della corona d'alloro al monumento dei caduti partigiani in piazza Martiri. Si è dunque diretto in largo San Carlo a rendere omaggio allo storico opificio dove il partigiano Ercole Vincenzo Orsini organizzò clandestinamente il primo concentramento antifascista che affronterà la Wehrmacht nella battaglia campale di Bosco Martese il 25 settembre del 1943.
Il corteo terminava in piazza del Carmine per ricordare l'eroica azione di due donne del popolo, Clara De Cicco e Leonilde Di Felice, che si scagliarono per prime a colpi di zoccoli contro una spia fascista, colpevole di aver rivelato ai nazisti il luogo dell’assembramento partigiano del Ceppo nel settembre 1943: la rabbia popolare si scatenò e la spia trovò la morte in prossimità di piazza del Carmine.
In piazza del Carmine è stato diffuso il volantino del PMLI "Liberiamoci dal capitalismo e dal governo Draghi per il proletariato al potere e il socialismo", suscitando dibattiti e vivaci apprezzamenti tra i manifestanti.
Viva il 25 Aprile ed i gloriosi partigiani!
Abbasso il governo guerrafondaio imperialista Draghi!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Catania
Riuscita manifestazione unitaria. Forte intervento dell’ANPI. Attiva partecipazione del PMLI
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Per il 25 Aprile a Catania concentramento nella storica piazza Stesicoro.
Compagni militanti e simpatizzanti del PMLI, di buon mattino hanno piazzato bandiere e cartelli salutando amici e conoscenti, scambiando gli auguri per l’Anniversario della Liberazione e iniziando la distribuzione del volantino del Partito sul 25 Aprile accettato con interesse, un documento antifascista che indica qual è la strada da percorrere per liberarci dal capitalismo che genera sfruttamento, fascismo e guerre imperialiste "25 Aprile 2022 - 77° Anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo. Liberiamoci dal capitalismo e dal governo Draghi per il proletariato al potere e il socialismo. I compagni tenevano alta la gloriosa bandiera rossa del PMLI ricordando i compagni partigiani comunisti, i compagni tenevano alto il manifesto del 25 Aprile molto fotografato e video ripreso.
La piazza Stesicoro si riempie di migliaia di partecipanti, c'è tanta voglia di lottare (e di liberarsi dalla pandemia, dopo più di due anni…) per i tanti problemi che ci sono sul tappeto. Il corteo sfila per via Etnea con alla testa lo striscione dell'ANPI; a tenerlo la segretaria provinciale ANPI Pina Palella assieme ad altre donne iscritte. Altri striscioni "guerra alla guerra imperialista"; "NO all'invasione russa dell'Ucraina no alla Nato No alla militarizzazione della Sicilia” di Catania NO WAR.
A guidare come sempre il corteo l'ANPI di Catania e provincia, hanno partecipato i sindacati CGIL, Cobas, USB, i partiti PRC, PCI ,PCL, PD, Sinistra anticapitalista, Sinistra italiana, Articolo uno. Eppoi Emergency, Catania nowar, Red militant, Potere al popolo, Fronte gioventù comunista, Centro sociale popolare Graziella Giuffrida, spazi sociali Catania e altre realtà.
Un corteo animato combattivo con tanti slogan, tra i più lanciati "Non c'è futuro senza memoria, la Resistenza è la nostra storia", "La Sicilia non è zona di guerra, via le basi Usa dalla nostra terra", “Ci chiudono le scuole e pure gli ospedali, ci lasciano soltanto le basi militari”, "Nessuna base nessun soldato, fuori dalla guerra fuori dalla Nato". La manifestazione ha raggiunto piazza Duomo dove ha sede il palazzo municipale con all'interno una lapide che ricorda le partigiane e i partigiani catanesi morti combattendo contro i nazifascisti, l'ANPI vi depone una corona d'alloro. Il corteo arriva in piazza Machiavelli dove viene posta una corona d'alloro alla lapide nella casa in cui è nata la partigiana Graziella Giuffrida, da parte dell'ANPI Catania. Prende la parola Pina Palella toccando i temi di attualità. Dice tra l’altro che “l'attacco della Russia di Putin all'Ucraina insieme a tutte le guerre che ci sono nel mondo mette a rischio quella idea di pace voluta dalle partigiane e dei partigiani che, a scapito dalla loro vita, hanno lottato contro il nazifascismo per la libertà, per la democrazia e soprattutto per la pace. Chiediamo la cessazione della guerra in Ucraina con il suo carico di dolore, insieme alla cessazione di tutti i conflitti… continuare a inviare armi trascurando le azioni diplomatiche rischia ulteriori scontri e guerre fino all'inimmaginabile, fino all'uso del nucleare".
C’è stata una contestazione contro la presenza nel corteo del PD, responsabile di aver votato per l'invio di armi all'Ucraina, e su questo c’era il chiaro comunicato della Cellula catanese del PMLI, pubblicato su “Il Bolscevico” n. 17, che criticava ogni forma di settarismo e di sabotaggio del fronte unito antifascista.
A conclusione dell’iniziativa le canzoni partigiane cantate da un gruppo di studenti forniti di attrezzature musicali.

4 maggio 2022