Comunicato stampa dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Opponiamoci anche in Mugello all'esternalizzazione del servizio prelievi ematici

L'Organizzazione di Vicchio del Mugello (Firenze) del Partito marxista-leninista italiano unisce il proprio dissenso a quello espresso dalle varie forze politiche e sindacali, che in queste ultime settimane si stanno opponendo all'esternalizzazione del servizio di raccolta e gestione dei prelievi biologici domiciliari e ambulatoriali decisa dalla regione Toscana col pretesto dell'ennesimo taglio dei costi.
La gara è già stata effettuata e aggiudicata, alla quale è intenzionata ad aderire anche l'Azienda Usl Toscana Centro per il costo di 30 milioni euro complessivi con la durata dell'appalto per sei anni. Questa esternalizzazione riguarda l'attività di prelievo decentrato, cioè interviene dove c'è un numero limitato di prelievi a livello ambulatoriale e domiciliare. L'operazione riguarda logicamente anche la sanità mugellana, che tra l'altro con il suo territorio molto vasto e frammentato risponde perfettamente al profilo del servizio esternalizzato.
Secondo il progetto questo provvedimento andrebbe ad alleggerire e liberare il personale sanitario pubblico dal servizio prelievi più piccoli numericamente, che sarebbe dirottato su altre mansioni, con vantaggio per i bilanci pubblici, per i quali è più conveniente affidare il servizio all'esterno che assumere altro personale.
Ma siamo sicuri che non verrebbe intaccato ulteriormente la qualità del servizio dopo tutti i tagli di questi decenni? Abbiamo molte perplessità quando il Presidente della SdS Mugello, e sindaco in quota PD di Vicchio Filippo Carlà Campa, afferma che “Per i cittadini non cambierà niente”. A nostro avviso si va oltretutto a sdradicare dal territorio quella realtà composta da quel personale e quegli infermieri, che durante la pandemia sono stati definiti giustamente degli eroi, con la loro competenza e conoscenza radicata sostituendola con un servizio privato, magari con tanto di sub-appalto e con personale precario.
Respingiamo la logica privatizzatrice dell'esternalizzazione del servizio prelievi. Questa operazione è un “cavallo di Troia” della regione Toscana di “centro-sinistra” e delle varie ammistrazioni comunali che nella nostra zona sono in gran parte a guida PD, per aprire sempre più la porta verso l'esternalizzazione del servizio sanitario pubblico, comprendendo anche la sanità territoriale sulla quale si sono spesi fiumi di parole durante i disastri sanitari della pandemia; pandemia che purtroppo non ha insegnato proprio niente alla classe politica che siede nelle varie amministrazioni. Ci domandiamo anche se il settore sanitario privato in futuro si accontenterà della fetta più piccola della torta dei prelievi domiciliari e ambulatoriali, lasciando al servizio pubblico la fetta maggiore come può essere il servizio prelievi in una grande città come Firenze?
Come un'altra apertura alla sanità privata è stata nella nostra zona l'esternalizzazione (presentata come temporanea) la scorsa estate dei prelievi dell'ospedale del Mugello di Borgo San Lorenzo, aggiudicati all'istituto Auxilium, utilizzando a pretesto i lavori alla struttura ospedaliera. Esternalizzazione questa su cui non sono mancate le polemiche per i disagi creati in questi mesi per la mancanza della sala d'attesa, con le persone costrette ad aspettare all'esterno in piedi anche all'intemperie; a ulteriore riprova che le esternalizzazioni non sono per forza un sinonimo di maggior efficienza. Insomma le due esternalizzazioni sono due anelli della stessa catena privatizzatrice.
In generale chiamando alle proprie responsabilità il governo Draghi, regione e comuni, respingiamo la politica della coperta corta in ambito sanitario, ci fanno rabbrividire i dati del Cerved secondo i quali nel 2021 il 50,2% delle famiglie italiane ha di fatto rinunciato a prestazioni sanitarie per problemi economici, mancata disponibilità del servizio o insufficienza dell'offerta sanitaria.
A nostro avviso la sanità pubblica va rafforzata, serve assumere a tempo indeterminato un numero sufficiente di infermieri, medici, ed operatori sociosanitari con servizi capillari sul territorio, in modo da assicurare un efficiente servizio prelievi anche a livello domiciliare e ambulatoriale.
Per noi marxisti-leninisti la sanità deve essere pubblica, universale e gratuita gestita con la partecipazione diretta dei lavoratori e della popolazione finanziata con la fiscalità generale e sulla quale ora dirottare una congrua cifra del PNNR. La sanità pubblica non deve essere un costo, ma un bene che deve essere tutelato, preservato e migliorato, come hanno ulteriormente dimostrato specialmente i primi mesi della pandemia di cui la sanità pubblica ne ha retto completamente l'urto sanitario all'opposto della “latitanza” di quella privata.
La sanità pubblica non va data assolutamente in pasto ai privati per i loro scopi lucrativi. La salute è un diritto e non deve essere un privilegio per chi ha le possibilità economiche!

 

Partito marxista-leninista italiano
Organizzazione di Vicchio del Mugello

 

Vicchio, 3 maggio 2022